"Non dubitare che un gruppo di cittadini impegnati e consapevoli possa cambiare il mondo: in effetti è solo così che è sempre andata" (Margaret Mead)



Quello che fai per te stesso morirà con te,quello che fai per gli altri rimarrà per sempre


Palio dei Normanni, 12/13/14 agosto

domenica 6 maggio 2012

La Domenica con Gesù, V di Pasqua


……… per tutti coloro che desiderano lasciarsi guidare dalla Parola di Dio: un commento per meditare e per prepararsi alla Liturgia della Santa Messa domenicale. 
I Lettura. " In quei giorni, Saulo, ...cercava di unirsi ai discepoli, ma tutti avevano paura di lui, non credendo che fosse un discepolo". At 9, 26-31

II Lettura. " Questo è il suo comandamento:che crediamo nel nome del Figlio suo Gesù Cristo e ci amiamo gli uni gli altri." I Gv 3, 18-24

Vangelo.  "Io sono la vite, voi i tralci..."



Quello che Gesù è venuto a presentarci, è una notizia nuova, bella e sconvolgente, che appare persino paradossale.
 - Dio si è fatto come noi, per farci come Lui. Ci sono due cammini diversi: in tutte le religioni l'uomo è orientato a Dio e scopo della sua esistenza è servire Dio; tutto quello che fa, lo fa per Dio.
 Con Gesù, invece, è Dio che prende l'iniziativa e vuole comunicare il suo amore all' uomo, perche egli diventi suo intimo amico. L' obiettivo del credente è questo: fondersi con Dio.
 E' Dio che comunica la sua forza. Non è un Dio che assorbe le energie degli uomini, come nelle antiche religioni, ma al contrario, è Lui che comunica ad essi le proprie.
 Qual è, allora, il compito dell' uomo ? Aprirsi agli altri uomini.
 E' proprio nell' Eucaristia il momento privilegiato per la comunità cristiana: Dio si dona a noi e ci comunica la sua stessa forza.
 - L'insidia odierna: un Cristo da museo. La vera insidia per la fede, oggi, non è tanto la persecuzione, quanto "l'evanescenza" della figura di Cristo. Il fenomeno si esprime sia con l'indifferenza sia tramite un rispetto solo formale, per un personaggio illustre, comunque ormai superato, lontano nel tempo e quasi da museo.
 Questa "evanescenza" si manifesta nella riduzione dell'esperienza cristiana a "ispirazione, insegnamento, condotta e valori". Cose importanti, certo, ma non possono sostituire il rapporto con Colui, che ha detto: "Senza di me non potete fare nulla". Ci si fermerebbe soltanto al suo insegnamento morale o di vita, oppure si vivrebbe la sequela in modo moralistico. Ma si perderebbe di vista la cosa essenziale, che, cioè, il cristiano è "innestato" in Cristo ( i tralci e la vite ).
 La liturgia odierna ci aiuta a riscoprire la singolarità del rapporto, che lega Cristo a ciascuno di noi.
 - Il Vangelo odierno. Gesù sintetizza bene tutto, mediante l'immagine della vite e dei tralci. Il vignaiolo è il Padre. La vite è Gesù. I tralci siamo noi. L' uomo dei campi guarda la sua vigna con amore. La lavora e la protegge e la difende dai predatori.
 Così Cristo guarda e protegge noi, come frutto del suo amore, come speranza quotidiana. Inoltre, Gesù vuole entrare in intimità con ciascuna persona, essere bevanda di vita, donatrice di consolazione e di gioia.
 Il vino, nell'antichità, era considerato un "elisir" di vita e bevanda d'immortalità: in nessun banchetto poteva mancare un calice di vino. Nell' ultima cena, Gesù si è fatto bevanda. Il segreto della nostra esistenza consiste nel rimanere uniti a Lui !
 - Coloro, che pensano solo a sé stessi, non possono usufruire della linfa divina, seccano e vengono tolti dalla vera Vite, Gesù.
 Coloro, che hanno, invece, deciso di lasciare che la linfa divina scorra in loro," vengono potati".
 - Anche i tagli provocati dal maligno, se accolti e vissuti con fede, rafforzano e liberano, rendendo il cuore più forte, autonomo e innamorato di Dio.
 - Il tralcio non porta frutto, se non è unito alla vite. Noi non portiamo frutto se ci "stacchiamo" da noi stessi, dagli altri e dal cielo. Messo Lui al primo posto, tutto va a posto. Noi stessi, gli altri e la realtà trovano la loro armonia.
 - "Senza di me non potete fare nulla". Partire al mattino con questa verità sulle labbra e nel cuore, cambia tutto e porta all'unità la nostra vita. Gesù' è la Vita: staccarsi dalla Vita, significa imboccare la strada della morte interiore e della durezza del cuore.
 - "Qualsiasi cosa chiedete vi sarà data". Decidere di portare frutto agli altri, comporta il dono, da parte di Dio, di vedere realizzato tutto ciò che di bello e di profondo abbiamo nel cuore.
 - "In questo è glorificato il Padre mio, che portiate molto frutto e diventiate miei discepoli". Restare collegati alla Vita, significa diventare luce e sale della terra.  
                                           Mons. Antonio Scarcione

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