"Non dubitare che un gruppo di cittadini impegnati e consapevoli possa cambiare il mondo: in effetti è solo così che è sempre andata" (Margaret Mead)



Quello che fai per te stesso morirà con te,quello che fai per gli altri rimarrà per sempre


Palio dei Normanni, 12/13/14 agosto

sabato 4 agosto 2012

La Domenica con Gesù XVIII del Tempo Ordinario

 ……… per tutti coloro che desiderano lasciarsi guidare dalla Parola di Dio: un commento per meditare e per prepararsi alla Liturgia della Santa Messa domenicale.
 
I Lettura . "...Sulla superficie del deserto c' era una cosa fine e granulosa...Gli Israeliti...dissero l'un l'altro: Che cos' è ? Mosè disse loro: E' il pane che il Signore vi ha dato in cibo." Es 16, 2-4; 12-15

II Lettura. "...Non comportatevi piu' come i pagani con i loro pensieri. " Ef 4, 17. 20-24

Vangelo.  "...Questa è l'opera di Dio: Che crediate in colui che Egli ha mandato...Io sono il pane della vita; chi viene a me non avrà fame e chi crede in me non avrà sete, mai ! " Gv 6, 24-35


Col vangelo odierno, inizia il famoso discorso sul "pane di vita".
 La folla va in cerca di Gesù. Nel vangelo di Giovanni, "cercare" Gesù equivale a compiere un'azione molto importante; questo verbo, infatti, individua bene lo stato d' animo del vero discepolo, cioè del  "cercatore di Dio". Anche se la ricerca di Dio da parte dell' uomo, qualche volta, può essere mal orientata. E', infatti, proprio Gesù, colui che la ri-orienta.
 Il significato profondo della pagina è tutto qui: trasformare la richiesta degli uomini nella vera domanda. In particolare, l' espressione: " Rabbi', quando sei venuto qua ? ", segna l'inizio del dialogo, che, in realtà, riguarda un cibo, che non perisce e sazia per sempre.
 Segue un' altra domanda sull' opera di Dio, alla quale Gesù risponde, invitando i presenti a credere in Colui che Dio ha mandato. Appaino, inoltre, fondamentali le altre parole di Gesù: "In verità, in verità vi dico", "Voi mi cercate non perché avete visto dei segni", " Non Mosè vi ha dato il pane dal cielo", " Io sono il pane della vita".
 Il dialogo tra Gesù e la folla si basa proprio sulle frasi precedenti. Le parole del Signore suscitano, immediatamente, un' altra richiesta: "Signore, dacci sempre questo pane".
 A questo punto, appare  indispensabile che la folla faccia idealmente dei "passi avanti", per individuare, esattamente, chi sia Gesù.
 - Essa deve, innanzitutto, "purificare" il proprio desiderio. Inizialmente, infatti, la folla non sa che cosa voglia,esattamente. Spetta, quindi, proprio a Gesù, evidenziare l' ambiguità delle richieste e dice: "Voi mi cercate, non perché avete visto dei segni, ma perché avete mangiato di quei pani e vi siete saziati".
 Certo, Gesù non condanna la loro ricerca del pane quotidiano, condanna, bensì, che essi non abbiano "compreso", nella moltiplicazione dei pani, il significato del "segno" (che denota la sua divinità). Esso è un invito a compiere un cammino di fede, che è il vero messaggio della moltiplicazione dei pani.
 La gente ha visto, ma non ha, ancora, cominciato a credere, perché è rimasta "bloccata" nella logica della ricerca dei beni materiali. Gesù, al contrario, chiede a loro la sequela nella fede. Infatti dice:"Datevi da fare per il cibo, che rimane per la vita eterna e che il Figlio dell' uomo vi darà".
 L' uomo ha molti desideri; ad es. quelli del cibo, dell' affetto e della salute. Approfondendone, però, il senso, ci si accorge che essi confluiscono in un desiderio più radicale, il desiderio dell' Assoluto, Dio, l'unico pane che "sazia" l' uomo. 
 In questo cammino, si richiede, preliminarmente, di superare la "logica" dei segni e quella del vedere e toccare, per arrivare alla "logica" della fede.
- La fede è il giusto atteggiamento verso il dono di Dio. All'altra domanda a Gesù, "Che cosa dobbiamo fare per compiere le opere di Dio", Egli risponde: "Questa è l' opera di Dio, che crediate in Colui che Egli ha mandato" .
 Quindi, come possiamo ben osservare, gli uomini presumono di acquisire la salvezza con le proprie opere e così "vantare" meriti davanti a Dio.
 Ma Gesù risponde, inequivocabilmente, che l'opera (che l'uomo è chiamato a compiere) è quella di credere in Colui che Dio ha mandato. Conseguentemente, possiamo prendere atto che la risposta adeguata al dono di Dio è la fede.
 La teologia di Giovanni si basa, proprio, sul riconoscimento e l' accettazione del dono di Dio mediante la fede. Non bisogna, però, dimenticare che la fede coinvolge tutta la persona. Anche la parola greca, "ergon" (=opera), indica fatica, lavoro, impegno e affidamento a Dio.
- Riconoscere, infine, l'origine divina del pane, che dà la vera vita. Esso è unicamente dono di Dio, che opera, ora, con un dono nuovo. La folla, solo adesso, fa la vera domanda: "Signore, dacci di questo pane." A cui segue la risposta di Gesù: "Io sono il pane della vita".
 Anche gli uomini, tutte le volte che riconoscono che Gesù è il dono del Padre, trovano la vera vita.
                                               
                                                                                    Mons.   Antonio Scarcione 

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