"Non dubitare che un gruppo di cittadini impegnati e consapevoli possa cambiare il mondo: in effetti è solo così che è sempre andata" (Margaret Mead)



Quello che fai per te stesso morirà con te,quello che fai per gli altri rimarrà per sempre


Palio dei Normanni, 12/13/14 agosto

domenica 13 ottobre 2013

La Domenica con Gesù, XXVIII del Tempo Ordinario/C

……… per tutti coloro che desiderano lasciarsi guidare dalla Parola di Dio: un commento per meditare e per prepararsi alla Liturgia della Santa Messa domenicale
 

Testi: "...Naaman, comandante dell' esercito del re Aram...si immerse nel Giordano sette volte, secondo le parole di Eliseo, uomo di Dio, e il suo corpo divenne come il corpo di un ragazzo, egli era purificato dalla sua lebbra..." 2 Re 5, 14-17 . "Figlio mio, ricordati di Gesù Cristo, risorto dai morti, discendente di Davide...per il quale soffro fino a portare le catene come un malfattore..." 2Tm 2, 8-13 . "...Gli vennero incontro dieci lebbrosi, che...dissero...:Gesù, Maestro, abbi pietà di noi...E mentre essi andavano, furono purificati..." Lc 17, 11-19 .
 Nel nostro cammino con Luca, notiamo come il ciclo di Elia ed Eliseo, sia fonte di ispirazione per il terzo evangelista. Non meraviglia, quindi, che Luca collochi la guarigione dei dieci lebbrosi, sullo sfondo del famoso episodio di Naaman. Luca, addirittura, sembra che nasconda l' identità del decimo lebbroso; solo nel v.16 apprendiamo che è, anche lui, uno straniero, un samaritano.
 - Il miracolo della guarigione occupa la prima parte della narrazione. Il brano ricorda al lettore che Gesù è in cammino verso Gerusalemme. Egli entra in un villaggio e là viene "accolto" da dieci lebbrosi. Il grido," Gesù, Maestro, abbi pietà di noi", è un appello alla bontà di Dio. L' uso del nome, Gesù (= Dio salva), è arricchito da una qualifica importante, Maestro.
 "Appena li vide". Luca sottolinea il "vedere" di Gesù. Infatti, Gesù "vede" queste persone, coglie la loro sofferenza e percepisce la loro disperazione. Gesù non "opera" il miracolo; non tocca i lebbrosi, non prega su di loro, ma li invia dai sacerdoti(come prescriveva la norma igienico-sanitaria). Probabilmente, il sacro autore non vuole identificare Gesù con un guaritore, per sottolineare che la guarigione scaturisce dalla fede obbediente alla Parola del Maestro. I dieci, obbedendo, così, si mettono  in cammino.
 - Il passaggio da dieci ad uno. "Uno di loro, vedendosi guarito, tornò indietro. Proprio così, l'uno "vede", coglie la propria situazione e comprende il dono ricevuto: per questo interrompe il cammino verso il tempio e "torna indietro". Il verbo descrive, certamente, un comportamento fisico, ma indica anche un itinerario interiore. A questo punto, Luca svela che colui che ritorna "Era un samaritano". Con questo inciso, l' evangelista spiega che la misericordia di Dio non è "prigioniera" dei confini umani; perché il vangelo è destinato a raggiungere gli estremi confini della terra.
 Gesù, quindi, pone tre domande retoriche, rivolte principalmente a coloro che sono al suo seguito. "Non ne sono stati purificati dieci ? E gli altri nove dove sono ? Quello di Gesù è un ammonimento severo, di un forte richiamo ai lettori ad entrare nella logica di Dio, proprio come ha fatto "lo straniero" di Samaria.
 Il ritorno è accompagnato da parole e da gesti: il samaritano loda Dio, si prostra ai piedi di Gesù, per ringraziarlo. "Rendere gloria a Dio " è l'atteggiamento di chi riconosce nell' agire umano di Gesù la presenza di Dio, di chi non si ferma al miracolo, ma cerca la relazione, iniziando un cammino di fede. E proprio il tema della fede ritorna nelle parole di Gesù al lebbroso guarito: "La tua fede ti ha salvato". Si tratta di una fede diversa, una fede che provoca salvezza, perchè conduce all' incontro personale con il Dio-che-salva. I nove lebbrosi guariti, che non hanno riconosciuto "colui che viene nel nome del Signore", sono rimasti "all' esterno", solo nel regno del prodigio. Essi non hanno colto nel miracolo l' arrivo del Regno, già presente nella persona e nelle opere di Gesù.
 Soltanto  lo straniero, "bollato" come eretico dal giudaismo ufficiale, "dà gloria a Dio", associandosi alla lode di altri esclusi ( il paralitico perdonato, la donna curva, restituita alla sua dignità di figlia di Abramo e il cieco di Gerico, a cui fu restituita la vista ). Lo straniero entra, quindi, a far parte del popolo di Dio, dei poveri incontrati, che riconoscono il Regno nei lineamenti di Gesù. E' particolarmente significativo che nel v.20, quasi a commento di questo brano, Luca riporti un dialogo tra i farisei e Gesù circa il Regno. " I farisei gli domandarono: Quando verrà il Regno di Dio ? " Egli rispose: " Il Regno di Dio non viene in modo da attirare l'attenzione...Perché, ecco, il Regno di Dio è in mezzo a voi" ( 17, 20-21) . I segni della sua presenza possono essere colti soltanto da coloro che sanno "vedere" non con gli occhi dei sensi, ma con quelli della fede. Dieci lebbrosi, infatti, hanno visto il miracolo, ma solo uno di loro ha dato lode a Dio, riconoscendo la presenza del Regno nella persona di Gesù.
                                                                                                                                                        
                                                                           Mons. Antonino Scarcione

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