"Non dubitare che un gruppo di cittadini impegnati e consapevoli possa cambiare il mondo: in effetti è solo così che è sempre andata" (Margaret Mead)



Quello che fai per te stesso morirà con te,quello che fai per gli altri rimarrà per sempre


Palio dei Normanni, 12/13/14 agosto

domenica 23 marzo 2014

La Domenica con Gesù, III di Quaresima / A

……… per tutti coloro che desiderano lasciarsi guidare dalla Parola di Dio: un commento per meditare e per prepararsi alla Liturgia della Santa Messa domenicale.


Testi: "...Il popolo mormorò contro Mosè...Perchè ci hai fatto salire dall' Egitto per far morire di sete noi, i nostri figli e il nostro bestiame?...Il Signore disse a Mosè...prendi in mano il bastone con cui hai percosso il Nilo...batterai sula roccia, ne uscirà acqua e il popolo berrà"...Es 17, 3-7 . 

"...A stento qualcuno è disposto a morire per un giusto...Dio dimostra il suo amore verso di noi nel fatto che, mentre eravamo ancora peccatori, Cristo è morto per noi..." Rm 5, 1-2. 5-8 . 

"...Giunge una donna samaritana ad attingere acqua. Le dice Gesu': Dammi da bere...Se tu conoscessi il dono di Dio e chi è colui che ti dice: dammi da bere !, tu avresti chiesto a lui ed egli ti avrebbe dato acqua viva"... Gv 4, 5-42.


La quaresima è l'occasione privilegiata, per ripensare il proprio battesimo, per, poi, rinnovare le promesse battesimali nella Veglia pasquale. Nel dialogo con la Samaritana, possiamo riconoscere i passi, che, gradualmente, ogni uomo può fare, per "comprendere" Gesù. Si tratta di uno dei dialoghi, che Gesù vive con un' interlocutrice privilegiata: una donna, proprio vicino al pozzo di Giacobbe, il luogo "del colpo di fulmine" tra Giacobbe e Rachele (Gen 29). Il quadro generale, quindi, i vari passaggi del dialogo, il richiamo alle esperienze sentimentali della donna, sono, tutti, elementi, che aiutano il lettore a cogliere l' importanza del messaggio.

- L'incontro (vv.5-7). Come elemento fondamentale del paesaggio, viene indicato il pozzo, presso cui siede Gesù: un segno interpretato dai Padri della Chiesa come il sostituirsi di Gesù alla "Torah", raffigurata proprio come un pozzo prezioso, immagine dell' uomo che si prepara ad incontrare la sposa. Gesù viene avvicinato da una donna, che cerca acqua, ma che, in realtà, porta in sè i motivi di un' altra ricerca e tanti bisogni, che presto emergeranno.

- Il dialogo. (vv.7-9). Gesù, rimasto solo, chiede da bere alla donna. Egli, in questo contesto, diventa, chiaramente, il segno dell' "atteggiamento" di Dio, in ricerca costante di un dialogo/incontro con gli uomini.

- Il dono (vv.10-15). Rapidamente, Gesù sposta il dialogo, dalla sua sete al dono, che Egli puo' fare; evidenzia, cosi', che cio' che gli interessa veramente è, farsi conoscere e riconoscere. L' evangelista Giovanni, a questo punto, fa scoprire il dono di un' acqua viva, perchè portatrice di vita, perchè dono vivente. Gesù, che nella considerazione della donna, viene messo a confronto con i patriarchi, si rivela come uno, in grado di offrire un dono perenne, interiore, sorgente di una vita, che Egli qualifica come eterna. L' accoglienza entusiasta della donna viene ironicamente interrotta col richiamo all' acqua materiale. Tuttavia, ai suoi occhi, Gesù merita già il titolo di "Signore".

- Chi è veramente Gesù? (vv. 16-22). 
L'identificazione di Gesù, come profeta, si colloca all'interno di una discussione sui mariti e sul luogo del culto. Proprio in Osea, il profeta di Samaria, l'adorazione degli idoli è paragonata a molti amanti. 
I commentatori, anzi, notano la corrispondenza tra gli idoli di Samaria e i cinque mariti della donna. La qualità profetica, riconosciuta a Gesù, fa porre, anche, la questione del luogo dell'adorazione. La riflessione si sposta, quindi, dai mariti alle questioni della trascendenza, al rapporto tra uomo e Dio. "Nel luogo e nell' ora dell' amore", notiamo che questa donna viene ricondotta nel "deserto", attraverso il dialogo con Gesù, e riscopre la sua situazione, la sua chiamata, per ricostruire un "fidanzamento", che possa essere per lei un nuovo punto di partenza.

Gesù inizia la sua risposta con un impegnativo "credi a me". Nella discussione sul luogo del culto c'è un dato, ossia, che la "salvezza viene dai Giudei", cioè, è fondata su una storia della rivelazione, che non puo' essere ignorata e che fa conoscere le scelte di Dio.

- La rivelazione (vv.23-30). Adesso, Gesù non lascia più che sia la donna a fare ipotesi sulla sua identità, ma è Lui stesso che la dichiara. Infatti, Egli si proclama apertamente Messia: "Sono io, che parlo con te". E', probabilmente, questo coinvolgimento personale che spinge la donna ad andare nel suo villaggio, a coinvolgere anche altri. La brocca, lasciata presso il pozzo, indica una consapevolezza di novità, di cambiamento, la nuova sorgente di cui aveva parlato Gesù.

- I discepoli (vv:31-38). Mentre la donna è arrivata ad intuire la messianicità del Signore, invece, i discepoli, che si sono allontanati per acquisti, sono "fermi" nel riconoscere Gesù, solo come maestro. In alternativa, Gesù cerca di far cogliere loro l' essenzialità della volontà di Dio e di far comprendere la sua identità messianica.

- Apertura universale (vv:39-42). Vediamo che la testimonianza, importante, della donna porta molti a cercare un rapporto più duraturo con Gesù, in modo da poterlo conoscere mediante un' esperienza personale. E' proprio questa verifica personale che consente all' uomo di fare quel passo in piu: riconoscendo, cioè, che Gesù è "il salvatore" del mondo. 

                                                                       Mons. Antonino Scarcione

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