"Non dubitare che un gruppo di cittadini impegnati e consapevoli possa cambiare il mondo: in effetti è solo così che è sempre andata" (Margaret Mead)



Quello che fai per te stesso morirà con te,quello che fai per gli altri rimarrà per sempre


Palio dei Normanni, 12/13/14 agosto

sabato 29 marzo 2014

La Domenica con Gesù, IV di Quaresima / A

……… per tutti coloro che desiderano lasciarsi guidare dalla Parola di Dio: un commento per meditare e per prepararsi alla Liturgia della Santa Messa domenicale.

Testi: "Ti mando da Iesse il Betlemmita, perchè mi sono scelto tra i suoi figli un re...Era fulvo, con begli occhi e bello di aspetto. Disse il Signore: Alzati e ungilo: è lui !...Samuele... lo unse...e lo spirito del Signore irruppe su Davide..." I Sam 16, 1-4. 6-7.10-13. 
"Fratelli, un tempo eravate tenebre, ora siete luce nel Signore...Comportatevi perciò come figli della luce...Il frutto della luce consiste in ogni bontà, giustizia e verità..." Ef 5, 8-14. 
"...Fece del fango con la saliva, spalmò il fango sugli occhi del cieco e gli disse: va' a lavarti nella piscina di Siloe, che significa "Inviato". Quegli si lavò e tornò che ci vedeva...Gesu' seppe che l' avevano cacciato fuori; quando lo trovò, gli disse: Tu credi nel Figlio dell' uomo ? Egli rispose: E chi è, Signore, perchè io creda in lui ? Gli disse Gesu': lo hai visto: è colui che parla con te. Ed egli disse: Credo, Signore ! E si prostrò dinanzi a lui..." Gv 9, 1-41.
 "Siloe" vuol dire "Inviato". L' evangelista precisa che il cieco vede e crede, perchè ha incontrato Gesù, l' inviato di Dio. I cristiani sono consapevoli che anch' essi sono passati dall' oscurità alla luce. E proprio come il cieco si trasformano in "inviati" e testimoni della loro fede.

- Dalle tenebre alla luce. Gesù, come, ottimamente, dice Giovanni, affronta le forze delle tenebre: combatte quelle interiori e quelle esteriori; proprio esse impediscono all'uomo di crescere ad immagine e somiglianza di Dio. Evidentemente, nel vangelo di Giovanni, le tenebre sono il simbolo del peccato. Ecco perchè il testo ci aiuta a comprendere, chi sia veramente Gesù: è il Signore della luce, colui che ci strappa dalle "mani" delle potenze del male.

In effetti, il miracolo del cieco nato è la sintesi di tutta la vita di Gesù. E' proprio cosi'. Egli nella sua esistenza, con i gesti e le parole e, soprattutto, con la passione, la morte e la resurrezione, libera gli uomini dalle tenebre del peccato.
- Tre tappe. Nel racconto del cieco nato possiamo individuare tre momenti: 1) L' uomo che soffre. Questa pagina si può definire la storia di un uomo, un cieco, che soffre.

Noi lo riteniamo innocente, ma, secondo la mentalità dell' epoca, si cercava un colpevole: o lui o i suoi genitori, niente meno ! 2) Accogliere la luce. L' uomo, che, finalmente ci vede, lascia che Gesu' agisca su di lui. Compie, infatti, quello che il Signore gli ha prescritto e va a lavarsi alla piscina di Siloe. Poi, testimonia: "Io non ci vedevo e ora ci vedo. Dunque, quell' uomo viene da Dio".

Come possiamo notare, viene illuminata non solo l' esistenza fisica del cieco, bensì, anche la sua vita interiore e può, quindi, serenamente, formulare il suo atto di fede: "Credo, Signore ! ".
- Il dono della salvezza. I vari protagonisti ci illuminano circa la nostra salvezza, una salvezza donata agli uomini mediante Gesù: " Io sono la luce del mondo ". Davanti a questa luce, tuttavia, le reazioni possono essere ben diverse: alcuni - come il cieco - la accolgono. Altri - come i farisei - si chiudono in sè stessi, ostinatamente.
- La guarigione. Essa non è solo la storia di un miracolo. In questo caso, infatti, vediamo che si muovono diversi personaggi: ad es., i farisei e i genitori del cieco. Assistiamo, quindi, ad una serie di reazioni. Tra le numerose domande (un vero e proprio interrogatorio di terzo grado), si distingue, per prontezza ed efficacia, il cieco, che ha riacquistato la vista. Ma cosa ci fa scoprire la narrazione, a proposito del cammino, che porta alla fede?
- A) La fede è uno sguardo nuovo, sulla realtà, che ci circonda, e su noi stessi: siamo come dei "ciechi nati", nessuno di noi può raggiungere, da solo, la "luce" della fede. Essa è un dono e implica, però, fin dall' inizio, un compito, che spetta agli "interessati" : Gesù non fa tutto da solo, ma "invita" il cieco a lavarsi nella piscina di Siloe. Poi, ci sarà da compiere un itinerario, purtroppo, irto di difficoltà e passaggi dolorosi.
-B) Questi ostacoli affiorano evidenti nel dialogo con i genitori del cieco. Essi si limitano a dire quanto è avvenuto, per non correre inutili rischi. E ancora di più nell' espulsione del cieco dalla sinagoga, poichè è, ormai, diventato un personaggio scomodo, che "esalta" la figura di Gesù.
- C) L' incontro con Gesù, quello che apre gli occhi della fede, avviene proprio a questo punto. Alla domanda diretta: "Tu credi nel Figlio dell' uomo ? " Segue la risposta altrettanto diretta: "Io credo, Signore ! ".
- D) Oggi, come duemila anni fa, coloro, che vengono alla fede, sperimentano tappe analoghe. Non è una luce "comoda", quella che li raggiunge: essa scandaglia le profondità del loro essere ed entra in conflitto con le loro "tenebre".
- E) C'è, quindi, una "lotta", che attende il discepolo. Egli non può rimanere neutrale: si deve esporre e per questo diventa fragile; lo salva la fiducia, che egli ripone in Cristo, che ha riconosciuto come Signore e Salvatore della sua vita.
- Ora ci vedo. Questo cieco appare disarmante ed indisponente, per coloro che vogliono trovare incrinature, aspetti negativi o elementi poco chiari nell' evento.
* "Prima ero cieco ed ora ci vedo". Ed ecco allora una vera e propria "investigazione", con una serie di domande: "Chi ti ha fatto questo ? Dov' è ora ? Siamo sicuri che prima eri cieco ? Cosa pensi di lui ?
* Il cieco a questo punto si mostra addirittura ingenuo. Rileviamo che le richieste martellanti dei farisei sono dirette solo a screditare Gesù e non certo a ricercare la verità. Infatti, essi gli dicono sarcasticamente: "Tu sei suo discepolo ! Noi siamo discepoli di Mosè ! ". E prendono la drastica decisione di cacciarlo dalla sinagoga.
* E' a questo punto che il miracolato incontra Gesù. Fino ad ora, per lui, Gesù era solo un guaritore e un profeta. Adesso, nel miracolato sono attivati gli anche gli occhi della fede e in Gesù vede il Messia, il Figlio dell' uomo. Gli si prostra innanzi ed esclama:" Io credo, Signore ! "

                                                                                    Mons. Antonino Scarcione

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