"Non dubitare che un gruppo di cittadini impegnati e consapevoli possa cambiare il mondo: in effetti è solo così che è sempre andata" (Margaret Mead)



Quello che fai per te stesso morirà con te,quello che fai per gli altri rimarrà per sempre


Palio dei Normanni, 12/13/14 agosto

domenica 8 febbraio 2015

La domenica con Gesù, V Ordinaria

……… per tutti coloro che desiderano lasciarsi guidare dalla Parola di Dio: un commento per meditare e per prepararsi alla Liturgia della Santa Messa domenicale

Testi: "Ricordati che è un soffio la mia vita" Gb 7, 1-4.6-7 . 
"Risanaci, Signore, Dio della vita" Sal 146 . "Guai a me se non annuncio il Vangelo ! " I Cor 9, 16-19.22-23 . 
"Per questo infatti sono venuto" Mc 1, 29-39 .

Il brano evangelico è articolato in tre tempi. Il primo, si svolge a casa di Simone (Pietro). Il secondo, s' impernia sulla lotta di Gesù contro le forze del male. Nel terzo tempo, si cercano d'imporre a Gesù dei limiti di spazio, ma il suo Vangelo è destinato a tutta la Galilea. Notiamo che il racconto, come sempre in Marco, è sobrio, quasi giornalistico; così come, i gesti di Gesù sono privi di teatralità e lo distinguono da altri "taumaturghi del tempo". Se, d'altronde, il Vangelo di Marco è il più breve degli altri, bisogna evidenziare che almeno un terzo di esso è dedicato agli incontri con persone sofferenti.
-La suocera di Pietro. La guarigione della suocera di Simon Pietro s' incentra sulle azionidi Gesù. Va segnalata, in questo caso, l' azione mediatrice dei primi quattro discepoli, che gli parlano della donna febbricitante. Manca, chiaramente, la richiesta di un miracolo, ma Gesù sa leggere bene la loro speranza e la loro fede. Vediamo, altresì, che il gesto di Gesù, di prenderla per mano, è di una tenerezza unica, un capolavoro di pedagogia; mentre il verbo, "la fece alzare"(eghéirein), appartiene alla terminologia della risurrezione (Cfr.Gv 12,1) .
La donna viene riconsegnata alla propria dignità ed energia con un gesto di affetto. Così, essa può cominciare a servire Gesù e i suoi discepoli, mettendo a disposizione di altri l' energia ritrovata e la propria cretività. Essa anticipa un atteggiamento, che Gesù proporrà ai crdenti, in Mc 10, 43-45: "Il Figlio dell' uomo non viene per essere servito, ma per servire". Proprio quel servizio, che era praticato nelle comunità cristiane delle origini.
Il fatto che la donna guarita si metta a servire, merita attenzione. Per i rabbini il servizio e la frequentazione di donne erano sconsigliati; vediamo, quindi, che Gsù sovverte le regole e innova i comportamenti. La vita, più che la tradizione, aiuta a scoprire, oggi più che mai, il genio femminile nel servizio ministeriale.
Anche il termine "casa", nel vangelo di Marco, ha una profonda simbologia ecclesiale; essa è una chiave interpretativa del suo vangelo, è il luogo dell' ospitalità, dove Gesù si sottrae alla superficialità delle folle, per dedicarsi ai discepoli; è il luogo dove si impara a conoscere "il baricentro" della propria vita, l' autentica grandezza, dove ci si equipaggia per la battaglia contro le forze del male. La guarigione, dunque, è dono di Dio e un compito per chi la riceve, perchè lo rinvia al servizio comunitario..
- Guarì molti che erano afflitti da varie malattie. Dopo la suocera di Simone, Gesù guarisce dal male molti altri, probabilente alle porte della città. Alcuni portano a Gesù tutti i malati e gli indemoniati, dinanzi a tutta la città, assembrata presso la porta. Questo gruppo indefinito, che porta i malati a Gesù, è significativo: il loro anonimato favorisce l' identificazione dei lettori, che talvolta si ritrovano ammaliati nel corpo o nello spirito. Gesù, in quanto guaritore ed esorcista, non punta ad una spettacolarità seduttiva, ma al significato della guarigione. Le guarigioni, infatti, rivelano il farsi prossimo da parte di Dio verso ogni sofferenza umana; l'impegno e l' amicizia del Signore per gli squalficati dalla vita.
Prima dell' alba, Marco descrive Gesù che esce da solo verso un luogo deserto, per pregare. Di Simone (Pietro) viene evidenziata la sua ricerca di Gesù, rispetto al gruppo degli altri discepopli, che lo accopmpagnano. La loro sequela, però, resta ancora poco motivata. Alla frase "Tutti ti cercano", che denota la popolarità di Gesù, egli risponde, ampliando l' orizzonte e aprendo piste nuove. Con le parole, "Andiamocene altrove", egli associa, per la prima volta, i discepoli alla missione di proclamare il vangelo. 
                                                                  Mons. Antonino Scarcione

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