domenica 17 maggio 2015
La "firriata" di San Filippo
Nel corso del mese di maggio del 2011 avevamo pubblicato questa notizia sulla festa di San Filippo d’Agira evidenziando alcuni suoi risvolti storici, che riguardano la nostra città, a distanza di quattro anni riproponiamo lo stesso articolo anche per “rinfrescare” la memoria alle nuove generazioni.
Questa processione religiosa che muove dalla omonima chiesa di San Filippo sita nel quartiere Casalotto è preceduta il sabato pomeriggio dalla tradizionale "firriata", ovvero una processione che oggi vede coinvolti oltre alla banda musicale, solo i portatori e le catechiste, ma che solo qualche decennio fa coinvolgeva anche buona parte dei fedeli con le caratteristiche torce di fiori alla mano.
Molti di voi forse non si sono mai posti la domanda, ma perché questa “firriata”? e perché solo per la festa di San Filippo e non per le altre processioni religiose?.
La necessità di questa “firriata” parte da molto lontano, infatti, come certamente ogni buon piazzese saprà, il quartiere Casalotto, era un sobborgo rurale posto di fronte la cinta muraria della città, dirimpetto porta San Giovanni è apparteneva al conte Francesco Branciforti di Mazzarino.
Solo nel 1598 il borgo Casalotto, veniva permutato dai Giurati di Piazza e unito alla città, pertanto ai quattro quartieri dentro le mura, Monte, Castellina, Canali e borgo San Giovanni, se ne aggiunse un quinto fuori le mura, il Casalotto.
Nei primi anni del 1600 un antico oratorio dedicato a San Filippo Neri veniva trasformato nell’attuale Chiesa di San Filippo, nel 1625 veniva elevata a chiesa sacramentale e nel 1936 diventava parrocchia.
Probabilmente (ma questa è soltanto una mia supposizione), tra i tanti santi di nome Filippo (Filippo l’Apostolo, Filippo Neri), la nuova chiesa veniva dedicata a San Filippo d’Agira perché nel 1625 anno in cui il vescovo di Catania la elevava a chiesa sacramentale, nel comune di Agira, il 21 luglio 1625, le reliquie del grande Santo Filippo venivano esumate ed esaminate, con grande venerazione.
Seppure non si è ha conoscenza del secolo, gli abitanti del borgo/quartiere Casalotto introdussero l’uso di festeggiare San Filippo con una pubblica processione; pertanto per annunciare alla città che dal quartiere Casalotto sarebbe stato portato per le antiche vie cittadine San Filippo d’Agira, venne introdotta la caratteristica e suggestiva “firriata” del sabato pomeriggio, che ancora oggi, seppure in tono minore, viene celebrata a memoria di quel secolo in cui internet, i telefoni, la radio, ed ogni possibile 'diavoleria' mezzo di comunicazione scontata ai giorni nostri, ancora non esisteva.
I neo cittadini del Casalotto con ogni sfarzo allestirono una tra le più lunghe e pittoresche processioni nella tradizione religiosa della città, con sosta pranzo, all’epoca nella chiesa di San Lorenzo-Teatini, (ricordo mio nonno mi diceva che quella sosta era dovuta per consentire a San Filippo di pranzare), il fercolo di San Filippo preceduto da cavalli, muli bardati a festa, con i cesti ricolmi dei prodotti della terra, decine e decine di bambini vestiti da angioletti, altri ancora da contadini, la banda musicale e una moltitudine di popolo che accompagnava come oggi il grande santo taumaturgo, caratterizzato dai colori “giallo Monte” nei paramenti del santo e nel foulard che indossano i portatori.
Detto ciò, unendomi al coro dei portatori...... W San Filippo - W San Filippo
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Filippo Rausa
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1 commento:
Ottima rinfrescata alla memoria, sperando che la gioventu' touch screen, colga l'occasione! W SAN FILIPPO..
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