"Non dubitare che un gruppo di cittadini impegnati e consapevoli possa cambiare il mondo: in effetti è solo così che è sempre andata" (Margaret Mead)



Quello che fai per te stesso morirà con te,quello che fai per gli altri rimarrà per sempre


Palio dei Normanni, 12/13/14 agosto

domenica 13 novembre 2016

La Domenica con Gesù, XXXIII del T.O. / C

……… per tutti coloro che desiderano lasciarsi guidare dalla Parola di Dio: un commento per meditare e per prepararsi alla Liturgia della Santa Messa domenicale

Testi: “…Sta per venire il giorno rovente…I superbi…Saranno come paglia…Quel giorno li brucerà…” Mal 3,19-20° .
“…Noi…Non abbiamo mangiato gratuitamente il pane di alcuno…Abbiamo lavorato…Vi abbiamo…Dato questa regola…Chi non vuole lavorare, neppure mangi…Ts 3,7-12 .
“…Alcuni parlavano del tempio…Gesù disse…Non sarà lasciata pietra su pietra…Sarete traditi perfino dai genitori, dai fratelli, dai parenti e dagli amici…Sarete odiati da tutti a causa del mio nome…” Lc 21,5-19.

-“Parlavano del tempio”. L’edificio è quello ristrutturato e ampliato da Erode il Grande, che non volle perdere l’ occasione, per dare corpo alla sua megalomania edilizia. I lavori si protrassero, dal 19 a.C. al 64 d.C. La distruzione del tempio, invece, avverrà nel 70 d.C. ad opera dei Romani. Quest’ ultimo, fu un evento traumatico per Luca. Egli, infatti, ebbe una particolare affezione per il luogo sacro, che scelse quale scenario privilegiato del suo vangelo.

-“Molti verranno nel mio nome”. Gesù viene interrogato, su quando avverranno “tutte queste cose”. La domanda, quindi, non riguarda la fine del mondo, ma specificamente la distruzione del tempio. Vediamo che il primo sintomo, indicato da Gesù, è quello della comparsa di falsi profeti, una piaga aperta anche nella prima comunità della storia della Chiesa. Gesù chiede di “non andare dietro a loro”. Segue l’ invito a non spaventarsi di fronte a guerre e sommosse. Esse avevano, in effetti, un sapore apocalittico e venivano collegate con la fine del mondo.

-“Metteranno le mani su di voi”. Nella persecuzione, i discepoli rivivono quanto Gesù ha sperimentato.
Anch’ essi saranno sottoposti ad un arresto violento ed umiliante, come quello subito da Gesù. Ciò che adesso Gesù annuncia per il futuro non è altro che la concretizzazione di quanto egli aveva detto: “Se qualcuno vuole venire dietro a me, rinneghi sé stesso, prenda la sua croce ogni giorno e mi segua”; “Quando vi porteranno davanti alle sinagoghe, ai magistrati e alle autorità, non preoccupatevi di come o di che cosa discolparvi…”. Sappiamo bene che gli apostoli sono stati trascinati davanti al sinedrio. Pietro e Giovanni sono comparsi davanti alle autorità giudaiche, per essere flagellati. Paolo stesso afferma di avere ricevuto dai giudei i quaranta colpi meno uno (2 Cor 24).

Alla luce di questi dati emerge che il futuro del discepolo non è un evento solitario, quanto piuttosto un evento, che lo precede, quello già sperimentato da Gesù, nella sua Pasqua di passione e resurrezione. Gesù medesimo sconsiglia di preparare, precedentemente, la propria difesa, dicendo: “Quando vi porteranno davanti alle sinagoghe, ai magistrati e alle autorità, non preoccupatevi di cosa direte, perché lo Spirito Santo vi insegnerà ciò che bisogna dire”.

Anche i conflitti in famiglia, per i discepoli, erano già stati annunciati dal Signore con le parole: “D’ ora innanzi, se in una famiglia vi sono cinque persone, saranno divisi tre contro due e due contro tre…padre contro figlio e figli contro padre, madre contro figlia e figlia contro madre, suocera contro nuora e nuora contro suocera”. Il v. 18 propone un’ immagine, che fa riflettere molto: “Persino i capelli dei credenti sono tutti contati”. Nessuna delle loro sofferenze cadrà nel vuoto. Il v. 19, in fine, raccomanda la perseveranza nella fedeltà al Signore.

                                                                        Mons. Antonino Scarcione
 

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