sabato 3 febbraio 2018
La Domenica con Gesù, V del Tempo Ordinario /B
……… per tutti coloro che desiderano lasciarsi guidare dalla Parola di Dio: un commento per meditare e per prepararsi alla Liturgia della Santa Messa domenicale
“Giobbe, provato dal dolore, manifesta il suo sconforto” Gb 7,1-4.6-7 .
“…Guai a me se non annuncio il vangelo…mi sono fatto tutto a tutti…1Cor 9,16-19.19-23 .
“…La suocera di Simone era a letto con la febbre…Egli si avvicinò e la fece alzare, prendedola per mano; la febbre la lasciò ed ella li serviva…” Mc 1,29-39.
Gesù va a casa di Simone. La Chiesa “inizia” attorno ad una persona fragile, malata: “ la suocera di Simone a letto con la febbre. Il Signore la prende per mano, la solleva e lei può occuparsi della felicità degli altri, che è la vera guarigione. “Ella li serviva”.
Vediamo che Marco usa lo stesso verbo utilizzato nel racconto degli angeli, che servivano Gesù, dopo le tentazioni. A questo punto, notiamo che la donna, considerata, nell’ antichità e non solo, “una nullità”, qui, invece, è assimilata agli angeli, le creature più vicine a Dio.
Questa narrazione di un miracolo, apparentemente, così poco vistoso, ci può aiutarci a “smetterla” con l’ ansia e i conflitti contro le nostre febbri e i nostri problemi. Notiamo, chiaramente, che ogni limite umano può diventare lo “spazio di Dio”, dove giunge la sua potenza. Dopo il tramonto del sole, terminato il sabato, con i suoi 152 divieti (in quel giorno era proibito, ad esempio, anche di visitare i malati), osserviamo che “il dolore” di Cafarnao si riversa all’ ingresso della casa di Simone: “la città intera era riunita davanti alla porta”. Proprio davanti a Gesù, in piedi, tra la casa e la strada, tra la casa e la piazza: Gesù che ama le porte aperte, che lasciano entrare occhi e stelle e il rischio della vita, del dolore e dell’ amore.
Quelle guarigioni, compiute dopo il tramonto, quando inizia il nuovo giorno, sono il collaudo di un mondo nuovo, raccontato sul ritmo del libro della Genesi (…e fu sera e fu mattina…).
Il miracolo è come “l’ inizio di un giorno nuovo”. Un giorno e una sera, per pensare all’uomo, una notte e un’ alba, per pensare a Dio. Perché ci sono, nella vita, sorgenti segrete: ognuno vive delle proprie sorgenti. E la prima sorgente è Dio. Gesù, pur assediato dalle folle, “inventa” spazi segreti, che danno salute all’anima. Simone va sulle sue tracce: in verità, non appare, qui, come un discepolo, che “segue” il maestro, bensì, come uno che lo “insegue”, con ansia; lo raggiunge e interrompe la preghiera, dicendo: “Ti cercano , la gente ti vuole e tu sei qui “a perdere tempo”. Hai avuto successo a Cafarnao, ebbene, coltiviamolo. E Gesù replica: “No, andiamo altrove”. Egli va in cerca di altri villaggi, di un’ altra donna, da rialzare, un altro dolore da alleviare. Annuncia che “Dio è vicino a te e guarisce tutto il male di vivere”.
Mons. Antonino Scarcione
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