"Non dubitare che un gruppo di cittadini impegnati e consapevoli possa cambiare il mondo: in effetti è solo così che è sempre andata" (Margaret Mead)



Quello che fai per te stesso morirà con te,quello che fai per gli altri rimarrà per sempre


Palio dei Normanni, 12/13/14 agosto

domenica 28 giugno 2020

La Domenica con Gesù, XIII del Tempo Ordinario / A

……… per tutti coloro che desiderano lasciarsi guidare dalla Parola di Dio: un commento per meditare e per prepararsi alla Liturgia della Santa Messa domenicale

“…Eliseo passava per Sunem… Un’ illustre donna…disse al marito…è un uomo di Dio…Facciamo una piccola stanza superiore…Un letto, un tavolo, una sedia e una candela…Eliseo disse…l’ anno prossimo…tu stringerai un figlio tra le tue braccia” 2Re 4,8-11.14-16a . 
“…Per mezzo del battesimo…siamo stati sepolti insieme a lui…come Cristo fu risuscitato dai morti…così anche noi possiamo camminare in una nuova vita…Rm 6,3-4.8-11 . 
“…Chi ama padre e madre più di me non è degno di me…” Mt 10,37-42.

Il brano del vangelo odierno riguarda tutti i cristiani. Per portare Gesù Cristo agli altri, occorre prima accoglierlo quale Signore della propria vita, amandolo sopra ogni cosa e più di qualsiasi altra persona, anche se nostra familiare. “Chi ama padre o madre più di me, non è degno di me”. Evidentemente, le parole del Signore non intendono affatto dire che il padre e la madre non meritino rispetto. Tutt’ altro. Gesù vuol dire che non è possibile amare veramente il padre e la madre, se non “passando attraverso Dio”.

La società di oggi, così com’ è, è la dimostrazione della verità delle parole di Gesù. Infatti, escluso Dio e abbandonata la fede, le famiglie, purtroppo, si sfasciano: i figli non sanno più amare i genitori e, all’ interno delle famiglie, si sta estinguendo la capacità di gesti d’ amore e donazione vera e gratuita. Ogni giorno, siamo raggiunti da notizie intrise di egoismo, abbandono, rifiuto e misconoscimento. Ci chiediamo, dove e perché sia accaduto tutto ciò ? All’ interno delle famiglie, perché abbiamo preteso di poter amare, rifiutando la sorgente dell’ amore, Dio. Gesù afferma: “Chi ama il figlio o la figlia più di me, non è degno di me”. E ci vuol dire: “Senza Dio nel cuore, non sarete capaci di amare i vostri figli con amore vero”.

Spesso, l’ amore dei genitori verso i figli è “insipiente collaborazione” al divertimento sfrenato e insensato. E’ incapacità di dire no davanti a comportamenti autodistruttivi dei figli. L’ amore dei genitori verso i figli spesso è banale e consumistico, al punto di lasciar ridurre la famiglia ad un albergo, dove si hanno in comune soltanto il tetto e la chiave di casa.

Appare necessario aprire gli occhi, riconoscendo in Dio il modello del vero amore. Alcuni anni fa, una ragazza, prima di compiere un gesto inconsulto, lasciò scritto un messaggio: “cari genitori, mi avete dato tutto, ma non mi avete aiutato a trovare uno scopo, per cui valesse la pena spendere la vita !”.

Indimenticabili le parole di S. Monica, la mamma di S. Agostino: “Figlio, nessuna cosa ormai ha per me attrattiva in questa vita. Uno solo era il motivo per cui desideravo restare in questo mondo: vederti cambiato profondamente, prima di morire. Dio me lo ha concesso”.

Gesù dice ancora: “Chi non prende la propria croce e non mi segue, non è degno di me”. Parole molto esigenti. Ma Dio non ci lascia soli per realizzarle. L’ accoglienza del Signore si manifesta anche nell’ accoglienza degli altri, in particolare in quella dei poveri.

Ed, infine, Gesù dice:” Chi accoglie voi, accoglie me…Chi avrà dato da bere anche un solo bicchiere d’ acqua fresca a uno di questi piccoli…, in verità io vi dico: non perderà la sua ricompensa”. Madre Teresa di Calcutta ha donato sé stessa ai poveri, seguendo le parole del Signore.

                                                               Mons. Antonino Scarcione

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