"Non dubitare che un gruppo di cittadini impegnati e consapevoli possa cambiare il mondo: in effetti è solo così che è sempre andata" (Margaret Mead)



Quello che fai per te stesso morirà con te,quello che fai per gli altri rimarrà per sempre


Palio dei Normanni, 12/13/14 agosto

domenica 9 agosto 2020

La Domenica con Gesù, XIX del Tempo Ordinario / A

……… per tutti coloro che desiderano lasciarsi guidare dalla Parola di Dio: un commento per meditare e per prepararsi alla Liturgia della Santa Messa domenicale

“…Ci fu un vento impetuoso…Ma il Signore non era nel vento…Un terremoto…ma il Signore non era nel terremoto…Un fuoco, ma il Signore non era nel fuoco…Un sussurro di brezza leggera…Elia si coprì il volto con un mantello…” 1 Re 19,9a.11-13a . “Fratelli,…ho nel cuore un grande dolore…Vorrei infatti essere io stesso anàtema, separato da Cristo a vantaggio dei miei fratelli…” Rm 9,1-5 . 
“…Vedendolo camminare sul mare, i discepoli furono sconvolti e dissero: E’ un fantasma e gridarono dalla paura: Ma… Gesù parlò loro dicendo: Coraggio, sono io, non abbiate paura !...Pietro…gli rispose: Signore, se sei tu, comandami di venire verso di te sulle acque…Pietro …si mise a camminare sulle acque…Ma s’ impaurì e…gridò: Signore, salvami !...” Mt 14,22-33.

Dopo la moltiplicazione dei pani, Gesù, adottando uno stile che non gli è proprio, “costringe” i discepoli, che, invece, vorrebbero stare lì a godersi il successo, “a salire sulla barca e a precederlo sull’ altra riva”. Essi non vorrebbero andare sull’ altra riva, perchè è una terra pagana e c’ è il grave rischio di essere rifiutati, come è già capitato. Infatti: la barca era agitata dalle onde. C’ è un vento che non soffia da fuori, ma da dentro i Dodici, come una forma di resistenza a quel viaggio verso gli stranieri.

“Sul finire della notte egli andò verso di loro, camminando sul
mare”. Vediamo che Gesù non ha fretta: per Lazzaro ha atteso tre giorni, qui attende quasi una notte intera di tempesta e aspetterà tre giorni per risorgere.

Ha, invece, sempre fretta, quando all’ orizzonte c’ è un’ esaltazione o un’ ovazione. Ha fretta di andare via e di portare via i discepoli. Perché il posto vero dei credenti non è nei successi e nei trionfi, ma in una barca in mare aperto, dove durante la navigazione della vita, arriveranno acque agitate e vento contrario. Ma essi non saranno lasciati soli.

“Signore, se sei tu, comandami di venire verso di te sulle acque”. Pietro, coraggioso fino all’ incoscienza, cammina sulle onde. Sì, come afferma E. Ronchi, ma verso dove ? Pietro, in realtà, non intende tanto andare da Gesù, quanto metterne alla prova la potenza. Andrà veramente verso Gesù, quando lo seguirà, sedotto, finalmente, dal cammino del Signore verso “lo scandalo e la follia della croce”. Andrà dietro a lui, non perché sa far placare la tempesta, ma perché fa tacere tutto ciò che in noi non è amore. Andrà verso il buon Samaritano e non sul luccichio delle acque miracolose. Andrà verso il servo, non verso il taumaturgo.

“E venne da Gesù”. Notiamo che Pietro, fino a quando guarda solo a quel volto visibile anche di notte, è in grado di cammina sulle acque. Quando volge lo sguardo al vento, alle onde, al buio, incomincia ad annegare. Anch’ io quando guardo al Signore e lo ascolto, posso andare dovunque. Quando guardo a me stesso e alle difficoltà, affondo.

Se guardo al perchè sono qui, a chi mi abbia mandato su questa terra, non mi ferma nessuno. Se, invece, guardo alla mia storia accidentata, il dubbio mi blocca. Pietro, nel bel mezzo del miracolo, dubita ed esclama: “Signore, affondo.”. In pieno dubbio, crede e dice: “Signore salvami !”. Dio salva: qui c’ è tutta la fede. Il Signore non è un dito puntato contro l’ uomo, ma una mano che ci afferra, fino al momento in cui il grido di paura diventerà un abbraccio tra l’ uomo e Dio.

                                           Mons. Antonino Scarcione

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