"Non dubitare che un gruppo di cittadini impegnati e consapevoli possa cambiare il mondo: in effetti è solo così che è sempre andata" (Margaret Mead)



Quello che fai per te stesso morirà con te,quello che fai per gli altri rimarrà per sempre


Palio dei Normanni, 12/13/14 agosto

domenica 2 agosto 2020

La Domenica con Gesù, XVIII del Tempo Ordinario / A

……… per tutti coloro che desiderano lasciarsi guidare dalla Parola di Dio: un commento per meditare e per prepararsi alla Liturgia della Santa Messa domenicale

“…O voi tutti assetati, venite all’ acqua…comprate senza denaro…Io stabilirò per voi un’ alleanza eterna…” Is 55,1-3 . “Fratelli, chi ci separerà dall’ amore di Cristo ? Forse la tribolazione, l’angoscia, la persecuzione, la fame, la nudità, il pericolo, la spada ?...” Rm 8,35-39 . 
“…Il luogo è deserto ed è ormai tardi; congeda la folla perché vada…a comprarsi da mangiare…Prese i cinque pani e i due pesci…recitò la benedizione, spezzò i pani e li diede ai discepoli…” Mt 14,13-21.

Il pane, che “trabocca” dalle mani e dalle ceste, è un segno da custodire con grande cura. Viene raccontato dai vangeli per ben sei volte. “Gesù vide la grande folla, sentì compassione di loro e curò i loro malati”. Affiorano tre verbi rivelatori: vide, sentì, curò. Essi aprono finestre sui sentimenti del Signore. Vide una grande folla. Infatti, il suo sguardo non “scivola via” sulle persone, ma le vede ad una ad una. “Guardare ed amare”, per Gesù, sono la stessa cosa.

La prima cosa che vede affiorare da quella folla è la sofferenza. “E sentì compassione per loro”. Che bellezza ! Gesù prova dolore per il dolore dell’ uomo. Ed è questo che gli fa cambiare i programmi: voleva andarsene in un luogo deserto, ma ora è il dolore dell’ uomo a dettare l’ agenda a Gesù.

Prima viene il dolore. Il più importante è chi patisce nella carne, nello spirito, nel cuore. E dalla compassione fioriscono miracoli: “guarì i loro malati”. Vediamo che “il tesoro più grande è un Dio appassionato dell’ uomo, ”che patisce per noi. “Il luogo è deserto, è ormai tardi”, questa gente deve mangiare…”. I discepoli, alla scuola di Gesù, sono diventati sensibili e attenti , prendono a cuore le persone. Notiamo che Gesù fa di più: mostra l’ immagine materna di Dio , che accoglie, nutre e alimenta ogni vita. E dice: “Voi stessi date loro…” Certamente, le emozioni devono diventare comportamenti…Maturare in gesti: “Date da mangiare…”: “La religione non esiste solo per preparare le anime per il cielo: Dio desidera la felicità dei suoi figli anche su questa terra” (Cfr. Evangelii gaudium 182).

Noi invochiamo il Signore con le parole: “Dacci oggi il nostro pane quotidiano…”. Lui , nella pagina odierna del vangelo, ci esorta: “Date voi stessi da mangiare…” . Infatti, una religione che non si occupi anche della fame, è sterile”.

“Il miracolo del pane è, quindi, come una questione di mani”. “Un moltiplicarsi di mani, più che di pane”.

                                             Mons. Antonino Scarcione

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