"Non dubitare che un gruppo di cittadini impegnati e consapevoli possa cambiare il mondo: in effetti è solo così che è sempre andata" (Margaret Mead)



Quello che fai per te stesso morirà con te,quello che fai per gli altri rimarrà per sempre


Palio dei Normanni, 12/13/14 agosto

domenica 23 agosto 2020

La Domenica con Gesù, XXI del Tempo Ordinario / A

 ……… per tutti coloro che desiderano lasciarsi guidare dalla Parola di Dio: un commento per meditare e per prepararsi alla Liturgia della Santa Messa domenicale

“Così dice il Signore a Sebna, maggiordomo del palazzo: Ti toglierò la carica. Io chiamerò il mio servo Eliakim…e metterò il tuo potere nelle sue mani…Se egli apre, nessuno chiuderà; se egli chiude, nessuno potrà aprire…” Is 22,19-23 . 

“ O profondità della ricchezza, della sapienza e della conoscenza di Dio…Chi mai ha conosciuto il pensiero del Signore ?...” Rm 11,33-36 . 

“…Gesù giunto nella regione di Cesarea di Filippo, domandò ai suoi discepoli…Ma voi chi dite che io sia ? Rispose Simon Pietro: Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente. E Gesù gli disse: Beato sei tu, Simone…E io a te dico: Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia chiesa…” Mt 16,13-20.

Dalle domande alla comprensione vera di Gesù. "Ma tu…chi sei ? “La domanda non è banale. Neppure tra una madre e un figlio o tra un marito e una moglie. Perché è purtroppo facilissimo rischiare di vedere l’ altro, non per quello che è, ma per quello che appare a me, che piace a me, che vorrei che lui fosse. Ed è un cammino di umiltà e di attenzione, lasciare che l’ altro possa dirsi, nella profondità della sua identità: “ma tu…chi sei per me ?". La domanda richiede il livello massimo di interazione personale: “Ma io…chi sono in verità per te“.


L’ amato non si domanda chi sia un fidanzato “in generale” o chi sia una fidanzata “in generale”, ma domanda a sé stesso, se sia davvero fidanzato di quella donna e chiede all’ amata che posto abbia egli stesso nella vita dell’ amata.

E così avviene in ogni relazione vera, da quella parentale (familiare, filiale, coniugale) a quella amicale. “Ma tu…chi sei per me…in verità ? “. A questo livello di interrogazione e d’ interazione, non è possibile rispondere per “sentito dire”, è possibile solo, condividendo spazio e tempo,  cuore e mente, mani e piedi con la persona che si vuole conoscere. Perché non c’ è altra via per conoscere in profondità una persona che entrando in relazione con lei, una relazione vera, in cui ci si apre con fiducia e ci si accoglie con rispetto e continuità (perché non si può contrarre il tempo e lo spazio, immaginando una “concentrazione” “spazio-temporale”, che in quattro e quattr’ otto offra  le chiavi della soluzione.).

Anzi, è proprio nel momento della fatica e della sofferenza che si rivela chi io sia, chi sia l’ altro per me…e quanto l’ altro sia decisivo per me e quanto io sia decisivo per l’ altro. Tutto questo capita già nell’ esperienza di ogni vera relazione profonda tra due persone umane. Così dovrebbe accadere con quella persona speciale, quell’ amato decisivo, che è Gesù di Nazaret.

“Ma tu, Gesù…chi sei ? “ Quante risposte sono state date in duemila anni di storia ! Il Novecento ce lo ha insegnato: l’ interpretazione ebraica fa fatto di Gesù, un buon ebreo; l’ interpretazione marxista ha fatto di Gesù un proto-comunista; l’ interpretazione umanista ha fatto di Gesù un modello di brav’ uomo; l’ interpretazione anti-borghese ha fatto di Gesù una specie di hippy “ante litteram…”.

Come è difficile riuscire a vedere e ascoltare Gesù per quello che veramente è ! “Ma tu, Gesù…chi sei per me ? “. Gesù stesso, a questo punto, deve approfondire la sua prima domanda: chi sono io per “la gente”…ma chi sono io per voi, per te ! Ed è notevole che alla risposta a “chi sia Gesù per me”, corrisponda, correlativamente, la risposta, “chi sono io per Gesù”: “ E io a te dico: tu sei Pietro…”. Ma tu, Gesù…chi sei per me…in verità ? “ Pietro pensava di sapere chi fosse Gesù, dando pure una risposta ineccepibile a livello informativo, catechistico-dogmatico (“Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente”), ma che, in realtà, nascondeva un pesante fraintendimento della verità di Gesù, della sua missione e dell’ importanza della presenza di Gesù nella vita di Pietro.

 Ma tutto questo non lo si può semplicemente affermare, lo si deve vivere. Certamente, la risposta vera implica un “cammino” . E sarà in una regione ancora più “straniera”, non dal punto di vista geografico, ma esistenziale e religioso, è sotto la croce, che la domanda si imporrà: “Sei tu il Cristo ?…”.

Il discepolo di Gesù, che vuole essere davvero credente, ha da riconoscere che ci sono molti pregiudizi e pre-comprensioni, che ciascuno ha su Gesù, sulla sua parola, sul suo messaggio, sulla sua missione; che è facilissimo ridurre Gesù a una bella informazione, tipo “usa e getta”…più che ad un Amato, che continuamente ci chiede di entrare in una relazione sorprendente, che si rivelerà dentro il buio della salita al Calvario.
 
                                                 Mons. Antonino Scarcione 

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