"Non dubitare che un gruppo di cittadini impegnati e consapevoli possa cambiare il mondo: in effetti è solo così che è sempre andata" (Margaret Mead)



Quello che fai per te stesso morirà con te,quello che fai per gli altri rimarrà per sempre


Palio dei Normanni, 12/13/14 agosto

sabato 5 dicembre 2020

La Domenica con Gesù, II^ DI AVVENTO / B

   ……… per tutti coloro che desiderano lasciarsi guidare dalla Parola di Dio: un commento per meditare e per prepararsi alla Liturgia della Santa Messa domenicale

“…Una voce grida: ... Ogni valle sia innalzata, ogni monte e ogni colle siano abbassati…Ecco il vostro Dio ! Ecco, il Signore viene con potenza…come un pastore…porta gli agnellini sul petto…” Is 40,1-5.9-11 . 
“…Davanti al Signore un solo giorno è come mille anni e mille anni come un solo giorno…Egli non vuole che alcuno si perda…”2 Pt 3,8-14 .
“…Ecco, dinanzi a te io mando il mio messaggero…Voce di uno che grida nel deserto: Preparate la via del Signore, raddrizzate i suoi sentieri…Giovanni…proclamava: Viene dopo di me colui che è più forte di me: io non sono degno di chinarmi per slegare i lacci dei suoi sandali…”Mc 1,1-8.

A distanza di due secoli, due voci gridano le stesse parole nel deserto. La voce di Isaia: “Ecco, il tuo Dio viene ! Ditelo ad ogni creatura”. E la voce di Giovanni, colui che si nutre di locuste e miele selvatico, ripete: “Ecco, viene uno, dopo di me, è il più forte e ci immergerà nel turbine di Dio ! “. Isaia, voce che parla al cuore, dice: “Viene con potenza” e immediatamente spiega: tiene sul petto gli agnelli più piccoli e conduce piano piano le pecore madri. La sua è, quindi, la potenza della tenerezza.

Due frasi aprono e chiudono questa pagina del vangelo. La prima: “inizio del vangelo di Gesù Cristo”. Ecco la buona notizia, quella che fa ricominciare a vivere, a progettare, a stringere legami, a far ripartire la vita, è sempre una bella notizia. Inizio del vangelo che è Gesù Cristo. Esattamente, la bella notizia è una persona. Un Dio che fiorisce sotto il nostro sole. I suoi occhi guariscono, quando accarezzano, la sua voce annienta i demoni. Incanta i bambini, tanto è dolce. E perdona. E disegna un altro mondo possibile. Un altro cuore possibile. Un Dio che si propone all’ uomo come il Dio degli inizi: Egli dà là dove tutto sembra fermarsi; quando il vento della vita “gira e rigira e torna sui suoi giri e nulla sembra nuovo sotto il sole” ( Qo 1,3-9 ), è possibile aprire un futuro, far nascere cose nuove.

Da che cosa cominciare a vivere, a progettare, ad attraversare deserti ? Niente pessimismo, nè da amare constatazioni, nè dalla realtà esistente e dal suo preteso primato, che non contengono la sapienza del vangelo, ma da una “buona notizia”. In principio a tutto c’ è un a cosa buona, noi lo crediamo. A fondamento della vita intera, c’ è una cosa buona, noi lo crediamo. Come sappiamo, la Bibbia comincia così: e Dio vide ciò che aveva fatto ed ecco, era cosa buona. Come saggiamente, dice Giovanni Battista: viene dopo di me uno più forte di me. Certamente, Gesù è forte, perché ama, fino a donare la propria vita, non trattiene niente per sé e dà proprio tutto. Accende speranze così forti, che nemmeno la morte in croce ha fatto appassire, anzi le ha rafforzate.

E’ il più forte, come dice Ermes Ronchi, perché è l’ unico “capace di parlare al cuore” dell’ uomo. Anzi parla “sul cuore”, vicino e caldo come il respiro, tenero e forte come un innamorato, bello come il sogno più bello.

                                          Mons. Antonino Scarcione

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