"Non dubitare che un gruppo di cittadini impegnati e consapevoli possa cambiare il mondo: in effetti è solo così che è sempre andata" (Margaret Mead)



Quello che fai per te stesso morirà con te,quello che fai per gli altri rimarrà per sempre


Palio dei Normanni, 12/13/14 agosto

domenica 27 dicembre 2020

La Domenica con Gesù, SANTA FAMIGLIA DI GESU', MARIA E GIUSEPPE / B

    ……… per tutti coloro che desiderano lasciarsi guidare dalla Parola di Dio: un commento per meditare e per prepararsi alla Liturgia della Santa Messa domenicale

“…Soggiunse Abram: Ecco a me non hai dato discendenza…Ed ecco, gli fu rivolta questa parola del Signore: guarda il cielo e conta le stelle, se riesci a contarle…Sara concepì e partorì ad Abramo un figlio…Isacco…” Gen 15,1-6; 21.1-3 . 
“…Per fede, Abramo…offrì Isacco, del quale era stato detto: mediante Isacco avrai una discendenza…” Eb 11,8.11-12.17-19 . 
“…Ora puoi lasciare, o Signore, che il tuo servo vada in pace…perché i miei occhi hanno visto la tua salvezza…Simeone…disse: ecco, egli è qui per la caduta e la resurrezione di molti…segno di contraddizione…Il bambino cresceva e si fortificava…e la grazia di Dio era su di lui”. Lc 2,22-40.

Seguiamo la riflessione proposta da E. Ronchi. Ecco, il bambino Gesù è a Gerusalemme. Una giovanissima coppia e un neonato portano l’ offerta dei poveri: due tortore e un bambino. Vengono nella casa del Signore. E il Signore “viene loro incontro” attraverso due anziani, Simeone ed Anna. Occhi stanchi per la vecchiaia e giovani per il desiderio: la vecchiaia del mondo accoglie tra le braccia l’ eterna giovinezza di Dio. Simeone prendendo in braccio Gesù, compie “un gesto sacerdotale”.

Un anziano, che diventa la speranza, e una laica, ispirata dal Signore, benedicono Dio e il Figlio di Dio. Anche Maria e Giuseppe vengono benedetti. Tutta la famiglia viene avvolta di luce, grazie alla preghiera e alla profezia di quegli anziani laici, profeti e sacerdoti.

Lo Spirito aveva rivelato a Simeone che non avrebbe visto la morte, senza prima avere veduto il Messia Salvatore. Anche noi non moriremo, senza aver visto, prima, “l’ offensiva di Dio”. L’ offensiva della luce, già in atto, dovunque, l’ offensiva mite e potente del lievito e del granello di senape, immagine del Regno di Dio. Vediamo che, poi, Simeone dice tre parole, importantissime, su Gesù: Egli è nel mondo come caduta, resurrezione e segno di contraddizione. A) Gesù come caduta: caduta dei nostri piccoli o grandi idoli, rovina del nostro mondo di maschere e di bugie, della vita insufficiente e ammalata. E’ venuto ad estirpare tutto ciò che “può distruggere l’ uomo”, a portare la spada e il fuoco, per tagliare e bruciare ciò che è contro l’ uomo. B) Gesù come resurrezione: E’ la forza che ci fa rialzare, quando crediamo che per noi è finita, che ci fa ripartire anche se abbiamo il vuoto interiore e il nero davanti agli occhi.. Egli è qui e ci assicura che vivere è “l’ infinita pazienza di ricominciare”. C) Gesù come contraddizione del nostro illusorio equilibrio tra il dare e l’ avere; che contraddice tutta la nostra mediocrità, le nostre idee sbagliate su Dio.

Quindi, caduta, risurrezione e contraddizione. Tre parole che danno respiro alla vita, che hanno dentro di sé il “magico” potere di far scoprire che tutte le cose “sono abitate da un oltre”. Notiamo che la figura di Anna conclude questo “grande affresco”. Una donna profetessa. Un’ altra ancora, dopo Elisabetta e Maria, capaci di stupirsi davanti ad un neonato, perché percepiscono Dio, come speranza di un futuro migliore.

                                           Mons. Antonio Scarcione

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