"Non dubitare che un gruppo di cittadini impegnati e consapevoli possa cambiare il mondo: in effetti è solo così che è sempre andata" (Margaret Mead)



Quello che fai per te stesso morirà con te,quello che fai per gli altri rimarrà per sempre


Palio dei Normanni, 12/13/14 agosto

domenica 13 dicembre 2020

La Domenica con Gesù, III^ DI AVVENTO / B

    ……… per tutti coloro che desiderano lasciarsi guidare dalla Parola di Dio: un commento per meditare e per prepararsi alla Liturgia della Santa Messa domenicale

“Lo Spirito del Signore è su di me,…mi ha mandato a portare il lieto annuncio ai miseri, a fasciare le piaghe dei cuori spezzati, a proclamare la libertà degli schiavi,…” Is 61,1-2.10-11 .
“ Fratelli, siate sempre lieti, pregate ininterrottamente, in ogni cosa rendete grazie…” 1 Ts 5,16-24 . 
“Venne un uomo mandato da Dio: il suo nome era Giovanni…Tu, chi sei ?...Io non sono il Cristo…Che cosa dici di te sesso? Rispose: Io sono voce di uno che grida nel deserto…In mezzo a voi sta uno che non conoscete. A Colui che viene dopo di me io non sono degno di slegare il laccio del sandalo…” Gv 1,6-8. 19-28.

Venne Giovanni, arrivò come testimone, per rendere testimonianza alla luce, che illumina ogni uomo e ogni storia. Giovanni, quindi, è il testimone che l’ avvicinarsi di Dio trasfigura, è come la luce gettata nel mondo, non per abbagliare, ma per risvegliare i colori e la bellezza delle cose: la pietra angolare, su cui poggia la storia, non è il peccato, ma la grazia, non è il fango, ma un raggio di sole. Ad ogni credente è affidata la stessa profezia del Battista: annunciare non il degrado, lo sfascio, il marcio, ma occhi che vedono Dio camminare in mezzo a noi. Sacerdoti e leviti sono venuti da Gerusalemme al Giordano, quasi una commissione d’ inchiesta, per coglierlo in fallo. : Tu chi credi di essere ? Elia ? Il profeta, che tutti aspettano ? Chi sei ? Perchè battezzi ? Ben sei domande incalzanti.


Ad esse Giovanni risponde “no”, per tre volte: invece di rispondere “io sono”, preferisce affermare “io non sono”. Si toglie di torno immagini gratificanti, prestigiose, che forse sono perfino pronti a riconoscergli. Si nutre di locuste e miele selvatico Ha una pelle di cammello, quel’ uomo roccioso e selvatico, di poche parole, non vanta nessun merito, è l’ esatto contrario di u pallone gonfiato, come accade di vedere, di frequente, sulle nostre scene. Egli risponde non per aggiungere meriti, titoli, competenze, ma per rappresentare la realtà così com’ è: e ci indica così il cammino verso le cose essenziali. Certamente, non si è profeti, per “accumulo di meriti”, ma per spoliazione.

Io sono appena una voce, dico parole non mie, che esistevano prima di me e che vanno otre la mia esistenza. Egli è solo testimone di un Altro. Certo, la sua identità sta dalle parti di Dio, scaturisce da sorgenti divine. “Se Dio non è, io non sono, perché vivo di ogni parola che esce dalla sua bocca”. La voce austera di Giovanni Battista ci “denuda”: io non sono ciò che gli altri dicono di me. Mi rende umano il divino che è in me: lo specifico dell’ umanità è la divinità.

La vita viene da un altro, scorre come acqua in un ruscello. “Io non sono quell’ acqua, ma senza di essa non sono più”.

“Chi sei tu ? Ermes Ronchi afferma: “Io cerco l’ elemosina di una voce che mi dica chi sono veramente”. Sappiamo che Gesù stesso darà la risposta a questa richiesta dell’ uomo: “Voi siete la luce del mondo” .Voi siete il sale della terra.

                                                    Mons. Antonio Scarcione

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