"Non dubitare che un gruppo di cittadini impegnati e consapevoli possa cambiare il mondo: in effetti è solo così che è sempre andata" (Margaret Mead)



Quello che fai per te stesso morirà con te,quello che fai per gli altri rimarrà per sempre


Palio dei Normanni, 12/13/14 agosto

sabato 19 dicembre 2020

La Domenica con Gesù, IV^ DI AVVENTO / B

   ……… per tutti coloro che desiderano lasciarsi guidare dalla Parola di Dio: un commento per meditare e per prepararsi alla Liturgia della Santa Messa domenicale

“…Davide…disse al profeta Natan:…Io abito in una casa di cedro, mentre l’ arca di Dio sta sotto i teli di una tenda…” 2 Sam 71-5.8b-12.14°-16 . 
“…A colui che ha il potere di confermarvi nel mio Vangelo…a Dio, che solo è sapiente, per mezzo di Gesù Cristo, la gloria nei secoli…” Rm 16,25-27 . 
“…Rallegrati, piena di grazia: il Signore è con te…Concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù…Allora Maria disse: Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola…” Lc 1,26-38.

La pagina del vangelo di Luca inizia con ben sette nomi: Gabriele, Dio, Galilea, Nazaret, Giuseppe, Davide, Maria. Come afferma E. Ronchi, nella sua meditata esposizione, sette è il numero della totalità. Infatti, l’ evento qui rappresentato coinvolge la storia dell’ umanità. E’ un vangelo “controcorrente”: per la prima volta, nella Bibbia, un angelo si rivolge ad una donna. In una casa qualsiasi. Nella sua cucina e non tra i candelabri d’ oro del tempio. In un giorno qualunque, segnato, però, sul calendario della vita ( il sesto mese di gravidanza della cugina Elisabetta). La prima parola del divino messaggero indica gioia: “rallegrati !”. Quasi “un vangelo nel vangelo !” . Ecco il perché: Maria, tu sei piena di grazia, non tanto perché hai detto “sì” a Dio, ma perché Dio per primo ha detto “sì” a te. Infatti, Egli dice “sì” a ciascuno di noi, prima di ogni nostra risposta. Perché “la grazia sia grazia” e non merito.

“Dio non si merita, si accoglie”, afferma lo studioso. L’ Altissimo si è innamorato di te e ora il tuo nome è: “amata per sempre”. Come la Madonna, anche noi, siamo amati per sempre. Tutti siamo amati gratuitamente per sempre, con tenerezza.

“Il Signore è con te”. E’ un’ espressione che avrebbe dovuto mettere in guardia la Vergine. Infatti, quando Dio si esprime così, Egli sta affidando ad una persona un compito bellissimo e difficilissimo. Maria, come evidenzia E. Ronchi, tu “avrai un figlio, tuo e di Dio, un figlio di terra e di cielo”.

Gli darai, come nome, “Gesù”: è la prima volta che una donna appone il nome ad un figlio; prima, in una società maschilista, soltanto il padre aveva il potere di fare questo. E la Vergine, intelligente e matura, dopo il primo turbamento, non ha paura, ma dialoga, obietta ed argomenta. Sta davanti a Dio con tutta la dignità di una donna, con maturità e consapevolezza, fa anche delle domande: dimmi, come avverrà questo?.

Zaccaria non chiede un segno, Maria, invece, domanda il senso di tutto questo e come accadrà. L’ angelo le dice: viene l’ infinito nel tuo sangue, l’ immenso diventa piccolo, in te. A questo punto, Gabriele si ferma a spiegare l’ “inspiegabile” e la rassicura: parla di ombra sulla tenda, come al Monte Sinai, e la invita a pensare in grande: fidati, sarà Lui a trovare il come. Anche Elisabetta, tua parente, che tutti dicevano sterile, è al sesto mese.

Vediamo che Dio, per la redenzione dell’ umanità avrebbe potuto scegliere altre strade, ma ha preferito una creatura come noi. Ancora adesso il Signore va in cerca di “madri”. Si rivolge a noi credenti e ci chiede , come “madri” amorevoli, di aiutare Dio ad incarnarsi in questo mondo, in queste case, strade e piazze, prendendoci cura della sua parola e dei suoi sogni.

                                                   Mons. Antonino Scarcione

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