"Non dubitare che un gruppo di cittadini impegnati e consapevoli possa cambiare il mondo: in effetti è solo così che è sempre andata" (Margaret Mead)



Quello che fai per te stesso morirà con te,quello che fai per gli altri rimarrà per sempre


Palio dei Normanni, 12/13/14 agosto

domenica 28 febbraio 2021

LA DOMENICA CON GESU', II^ DI QUARESIMA / B

    ……… per tutti coloro che desiderano lasciarsi guidare dalla Parola di Dio: un commento per meditare e per prepararsi alla Liturgia della Santa Messa domenicale

“…Dio mise alla prova Abramo e gli disse:…Prendi tuo figlio…Isacco…e offrilo in olocausto…Abramo costruì l’ altare…per immolare suo figlio…Ma l’ angelo…gli disse…:non stendere la mano contro il ragazzo e non fargli niente !...L’ angelo del Signore…disse: Io ti colmerò di benedizioni…e renderò…la tua discendenza come le stelle del cielo e come la sabbia…del mare…” Gen 22,1-2.9a.10-13.15-18 . 
“Fratelli, se Dio è per noi, chi sarà contro di noi ? Egli, che non ha risparmiato il proprio figlio…non ci donerà forse ogni cosa insieme a lui ?...” Rm 8,31b-34 . 
“…Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni e li condusse su un alto monte…Fu trasfigurato davanti a loro e le sue vesti divennero splendenti, bianchissime…Apparve loro Elia con Mosè…Pietro disse: E’ bello per noi essere qui; facciamo tre tende, una per te, una per Mosè e una per Elia…Una nube…li coprì con la sua ombra e dalla nube uscì una voce: Questi è il Figlio mio, l’ amato: Ascoltatelo !...” Mc 9,2-10.

ATTIMI DI FELICITA’. Così, se si volesse, si potrebbe sintetizzare la pagina odierna del vangelo di Marco. Ermes Ronchi lo fa, abbastanza bene, con eccezionale sensibilità e bravura. E afferma: il monte della luce segna il punto di distinzione del lavoro di ricerca su Gesù. Il sacro autore, nella prima parte della narrazione, presenta opere e giorni del Messia, nella seconda, invece, disegna l’ altro volto del Signore, quello divino. Il racconto è intessuto “con i fili d’ oro” del linguaggio dell’ Esodo: monte, nube, voce, Mosè, splendore, ascolto: una vera cornice di rivelazioni. Inedito, invece, appare l’ entusiasmo di Pietro: E’ bello stare qui. Fare un’ esaltante esperienza di bellezza.

A questo punto, Marco racconta un momento di felicità di Gesù, una grande gioia, capace di “contagiare” i presenti. Gesù è felice, perché la luce è il sintomo che egli, il Maestro di Nazaret, sta camminando bene verso Dio. Ed inoltre si sente amato dal Padre. Riceve le parole di approvazione che ogni figlio vorrebbe sentirsi dire dai genitori: “Questi è il Figlio mio, l’ amato, ascoltatelo ! “. E’ altresì felice, perché sta parlando dei propri sogni con i grandi sognatori della Bibbia, Mosè, il liberatore dalla schiavitù, ed Elia, il profeta per eccellenza.

Anche i tre apostoli si emozionano, sono storditi, avvertono “l’ urto della felicità e della bellezza”. Quanto è bello stare qui con te, rabbì ! . Volti imbevuti di luce, occhi luminosi, che anche noi notiamo nelle persone felici. E diciamo loro: ti brillano gli occhi !. Gli apostoli vorrebbero fissare quell’ esperienza per sempre: “Facciamo tre capanne ! “ Fermiamoci qui. E’ un momento perfetto, è il massimo ! Qui c’ è Dio da godere. Ma si tratta soltanto di un evento eccezionale e breve. La vita scorre, non si può fermare. Bisogna trovare e seguire i punti di riferimento, che danno senso alla vita, proprio quelli che il Signore ci ha indicato: l’ ascolto della sua Parola e il dialogo con i fratelli.

                                                 Mons. Antonino Scarcione

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