"Non dubitare che un gruppo di cittadini impegnati e consapevoli possa cambiare il mondo: in effetti è solo così che è sempre andata" (Margaret Mead)



Quello che fai per te stesso morirà con te,quello che fai per gli altri rimarrà per sempre


Palio dei Normanni, 12/13/14 agosto

sabato 13 febbraio 2021

LA DOMENICA CON GESU', VI^ DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO / B

    ……… per tutti coloro che desiderano lasciarsi guidare dalla Parola di Dio: un commento per meditare e per prepararsi alla Liturgia della Santa Messa domenicale

“…Il lebbroso…porterà vesti strappate…capo scoperto…velato fino al labbro superiore…gridando: impuro ! impuro ! Sarà impuro finchè durerà in lui il male…” Lv 13,1-2.45-46 .
 “Fratelli, sia che mangiate sia che beviate…fate tutto per la gloria di Dio…Io mi sforzo di piacere a tutti in tutto…diventate miei imitatori, come io lo sono di Cristo” 1 Cor 10,31-11.1 . 
“…Un lebbroso…gli diceva: se vuoi, puoi purificarmi ! Ne ebbe compassione…lo toccò e gli disse: lo voglio, sii purificato !...Subito la lebbra scomparve…” Mc 1,40-45.

La guarigione del lebbroso è considerata, dagli studiosi, come l’inizio del Regno di Dio. Essa è, infatti, l’ emblema della “guarigione” che coinvolge tutto l’ uomo, il corpo e lo spirito: la meta a cui tende l’ uomo di tutti i tempi. Il commento di E. Ronchi aiuta molto a cogliere questi aspetti. Cerchiamo di evidenziarne i più salienti.

Un lebbroso, disperato, ha perso tutto: casa, lavoro, amici, abbracci, dignità e perfino Dio. Quell’uomo sta andando in “decomposizione”, mentre è ancora in vita. Per la società è un peccatore, rifiutato da tutti. Egli viene e si avvicina a Gesù. E non può farlo, la legge glielo vieta. Notiamo che Gesù non lo manda via. Sta in piedi e lo ascolta.

Il lebbroso avrebbe dovuto gridare da lontano a chiunque lo incontrasse: “immondo ! “contagioso ! ”. Invece, da vicino, quasi a tu per tu, sussurra al Signore: se vuoi, rendimi puro !. Vediamo che il lebbroso si aggrappa ad un “se”. A questo punto, ci sembra di vedere Gesù, quasi “vacillare”, davanti alla richiesta di quella povera creature, ormai alla deriva. Vacilla, come chi ha ricevuto un colpo allo stomaco. Il sacro testo dice: “fu preso alle viscere da compassione”. “Se vuoi”. Come se affermasse: dimmi, qual è il cuore di Dio ! Cosa vuole veramente per me ? Vuole che io abbia la lebbra? Che io diventi l’ immondizia della città ?. Gesù vede, si commuove e lo tocca. Da troppo tempo nessuno osava toccarlo, egli moriva di solitudine. E Gesù stende la mano e tocca chi era intoccabile, contro ogni legge e ogni prudenza. Ed è così che inizia a guarirlo, con una carezza, che arriva prima della voce. Toccare è esperienza di comunione, di corpo a corpo, azione sempre reciproca, un comunicare la propria vicinanza, una vibrazione di Dio con noi.

Poi la risposta stupenda: quasi una pietra d’angolo su cui poggia la vera idea di Dio. Egli, Gesù. afferma : “lo voglio”, sii purificato. Dunque, Dio è coinvolto, ha a cuore me, patisce con me, c’ è in lui una passione per me. La seconda parola è: “sii purificato”. Dio è intenzione di bene. E nessuno viene rifiutato da lui. Certo, in base alla legge il lebbroso era escluso dal tempio. Invece, quel giorno notiamo un capovolgimento: avvicinati a Dio e sarai purificato. E lo mandò via, ordinandogli di non dire niente a nessuno.

Il guarito, invece, si mise a proclamare il messaggio e divenne fonte di stupore. Diffonde la felicità, la sua esperienza esaltante e adesso entra nei villaggi, cerca le persone da cui prima doveva fuggire, per dire che è cambiato tutto, perchè con la venuta di Gesù, cambia veramente tutto. Cambia, cioè, l’ immagine errata di Dio: il Dio di Gesù Cristo è un Dio buono, che dà la vita per gli uomini.

                                                                     Mons. Antonino Scarcione

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