"Non dubitare che un gruppo di cittadini impegnati e consapevoli possa cambiare il mondo: in effetti è solo così che è sempre andata" (Margaret Mead)



Quello che fai per te stesso morirà con te,quello che fai per gli altri rimarrà per sempre


Palio dei Normanni, 12/13/14 agosto

sabato 6 febbraio 2021

LA DOMENICA CON GESU', V^ DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO / B

    ……… per tutti coloro che desiderano lasciarsi guidare dalla Parola di Dio: un commento per meditare e per prepararsi alla Liturgia della Santa Messa domenicale

“…Come lo schiavo sospira l’ ombra e come il mercenario aspetta il suo salario, così a me sono toccati mesi d’ illusione e notti di affanno mi sono state assegnate…Ricordati che un soffio è la mia vita…” Gb 7,1-4.6-7. 
“Fratelli, annunciare il Vangelo non è per me un vanto, perché è una necessità…Guai a me se non annuncio il Vangelo ! “…1 Cor 9,16-19.22-23 . 
“…La suocera di Simone era a letto con la febbre e subito gli parlarono di lei. Egli si avvicinò e la fece alzare prendendola per mano; la febbre la lasciò ed ella li serviva…Il mattino presto si alzò…si ritirò in un luogo deserto e là pregava…E andò per tutta la Galilea, predicando nelle loro sinagoghe e scacciando i demoni” Mc 1,29-39.

Per meglio comprendere la pagina del vangelo odierno, è opportuno collocare la narrazione nel suo contesto: è un sabato, giorno nel quale sono proibite ben 1.521 azioni ! Questo numero deriva dai 39 lavori, che furono necessari, per costruire il tempio di Gerusalemme. Ognuno dei quali è suddiviso in 39 attività. (Dunque 39X39= 1.521 azioni). Tra queste, figura la proibizione di far visita o di curare, di sabato, gli ammalati. Marco dice: “usciti dalla sinagoga”, dove Gesù era stato contestato dall’ individuo posseduto dallo spirito impuro, “andarono nella casa di Simone ed Andrea”. “La suocera di Simone era a letto con la febbre”. Si trattava, quindi, di una donna e, per di più, ammalata. Dunque, in una condizione di impurità. Andava evitata.

Invece, Gesù, che aveva già proclamato nella sinagoga che le persone non sono distinte in pure e impure, emarginate e non emarginate, ma sono, tutte, meritevoli del suo amore, “si avvicinò e la fece alzare, prendendola per mano”. Notiamo, subito, che, in questo modo, Gesù non rispetta la regola del sabato. Egli, nel conflitto tra l’ osservanza della regola dell’ A.T. e il bene dell’ uomo, sceglie senza esitazione il bene dell’ uomo. Facendo il bene dell’ uomo, si fa certamente il bene di Dio. E, “la febbre la lasciò ed ella li serviva”.

Quindi, la donna, considerata lontana di Dio, in realtà, secondo l’evangelista, è la più vicina a Dio. Conseguentemente, possiamo notare che, mentre in casa una persona ammalata, appunto la suocera di Simone, è stata più importante dell’ osservanza del sabato, fuori, nella città, il sabato è più importante delle persone. Infatti, “venuta la sera, quindi, essendo trascorso il giorno del sabato, in cui è vietato visitare e curare gli ammalati, “gli portarono tutti i malati”.

“Tutta la città era riunita davanti alla porta”, per incontrare Gesù. Questo è, certo, un momento di grande successo per il Signore”. Egli “guarì molti che erano affetti da varie malattie e scacciò molti demoni”. Vediamo chiaramente che Gesù, così, appare veramente come il messia atteso dalle genti.

E’ importante, a questo punto, notare che Gesù, di fronte a tutta la città che lo sta seguendo, respinge la tentazione del potere e del successo. “Al mattino presto, si alzò e, uscito, si ritirò in un luogo deserto, e là pregava”. Qui, prega, perché i discepoli sono esaltati dal suo successo. Poi, pregherà, in seguito alla condivisione dei pani, quando affiorerà, nella folla, la tentazione di vedere, in Gesù, il leader, capace di risolvere i problemi della società.

“Ma Simone e quelli, che erano con lui, si misero sulle sue tracce”. “Lo trovarono e gli dissero: Tutti ti cercano “. Ebbene, Gesù non rimane a Cafarnao, ma invita a seguirlo. Egli non cede alla tentazione del potere e dice: “Andiamocene altrove, nei villaggi vicini, perché io predichi anche là”.

Notiamo che Gesù, dopo il “fiasco” della sinagoga, non insegna, ma predica. Predicare, vuol dire annunziare la novità del regno di Dio. Egli, infatti, diceva: “Per questo sono venuto ! “. La traduzione “venuto” non è perfetta. Il verbo usato dall’ evangelista è “uscire”, cioè, “per questo sono uscito”., ho lasciato Cafarnao, perché devo andare ad annunciare la salvezza a tutta l’ umanità.

                                         Mons. Antonino Scarcione

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