"Non dubitare che un gruppo di cittadini impegnati e consapevoli possa cambiare il mondo: in effetti è solo così che è sempre andata" (Margaret Mead)



Quello che fai per te stesso morirà con te,quello che fai per gli altri rimarrà per sempre


Palio dei Normanni, 12/13/14 agosto

domenica 8 agosto 2021

LA DOMENICA CON GESU', XIX DEL TEMPO ORDINARIO

    ……… per tutti coloro che desiderano lasciarsi guidare dalla Parola di Dio: un commento per meditare e per prepararsi alla Liturgia della Santa Messa domenicale

“…Elia si inoltro’ nel deserto una giornata di cammino e andò a sedersi sotto una ginestra…Desideroso di morire, disse: …Signore ! Prendi la mia vita…Si addormentò sotto la ginestra…Un angelo…gli disse: Alzati, mangia ! Egli…vide vicino alla sua testa una focaccia…e un orcio d’ acqua. Mangiò e bevve…Con la forza di quel cibo camminò per quaranta giorni e quaranta notti, fino al monte di Dio, l’ Oreb “ 1 Re 19,4-8 . 
“…Scompaiano da voi ogni asprezza, sdegno, ira, grida e maldicenze…Siate invece benevoli gli uni verso gli altri, misericordiosi, perdonandovi a vicenda…camminate nella carità…” Ef 4,30-5-2 . 
“…I Giudei si misero a mormorare contro Gesù perché aveva detto: Io sono il pane disceso dal cielo…Chiunque ha ascoltato il Padre…viene a me…In verità, in verità io vi dico: chi crede ha la vita eterna…Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno…” Gv 6,41-51.

SE CI NUTRIAMO “DI VANGELO E DI UMANITA’ “, DIVENTIAMO UNA BELLA NOTIZIA PER IL MONDO. Questa la sintesi della riflessione dello studioso, E. Ronchi. Seguiamo la sua argomentazione. “Io sono il pane disceso dal cielo”. In una sola frase, Gesù raccoglie tre immagini: il pane, il cielo, il discendere. Io sono pane. Perché il mio “lavoro” è quello di nutrire la vita, dovunque essa si trovi. Io sono cielo che discende sulla terra. Insieme, terra e cielo diventano un giardino. Intanto, nella sinagoga sale la contestazione. Affermano: di quale pane e di quale cielo vai parlando ! Noi sappiamo tutto di te e della tua famiglia. La chiave della narrazione è tutta qui. Gesù ha in sé un qualcosa, che è oltre. Un oltre che “abita” le cose.

Come il pane, che ha in sé la polvere della terra da cui proviene e l’oro del sole che lo ha fatto crescere, così Gesù è figlio della terra e figlio del cielo. Egli aggiunge una frase molto bella: nessuno può venire a me, se non lo attira il Padre, che mi ha mandato. Qui c’ è una nuova immagine di Dio: non più quella del giudice terribile, bensì quella della forza di attrazione del cosmo, la forza di coesione degli atomi e dei pianeti, la forza di comunione.

Dentro ciascuno di noi agisce una forza inesauribile di attrazione spirituale, che spinge ad abbracciare la bellezza e la tenerezza. E noi non diventeremo mai veri, né saremo mai contenti, se non ci incammineremo sulla strada dell’ incanto per tutto ciò che chiama all’ abbraccio. Allora, sì, “tutti saremo istruiti da Dio”, con gesti, parole e sogni, che trasmettono benessere, perché sono limpidi e sani, sanno di pane e di vita.

Sempre la parola “vita”, qualcosa di unico da dare, affinchè possiamo vivere meglio. Egli non dice “corpo”, bensì “carne”. Nel vangelo di Giovanni, carne indica l’ umanità fragile, la nostra. Vi dò questa mia umanità. Prendetela come misura alta e luminosa dell’ esistenza. Imparate da me. Fermate il “deficit di umanità”, che, purtroppo, affiora nella storia. Siate umani, perché più si è umani, più si manifesta il Verbo, il germe del divino, che è nelle persone.

Se ci nutriamo, così, di vangelo e di umanità, diventeremo una bella notizia per gli uomini.

Mons. Antonio Scarcione

Nessun commento: