"Non dubitare che un gruppo di cittadini impegnati e consapevoli possa cambiare il mondo: in effetti è solo così che è sempre andata" (Margaret Mead)



Quello che fai per te stesso morirà con te,quello che fai per gli altri rimarrà per sempre


Palio dei Normanni, 12/13/14 agosto

domenica 15 agosto 2021

LA DOMENICA CON GESU', ASSUNZIONE DELLA BEATA VERGINE MARIA

    ……… per tutti coloro che desiderano lasciarsi guidare dalla Parola di Dio: un commento per meditare e per prepararsi alla Liturgia della Santa Messa domenicale

“…Un segno grandioso…una donna vestita di sole…la luna sotto i suoi piedi…sul capo una corona di dodici stelle. Era incinta…Allora apparve…un enorme drago rosso…la sua coda trascinava un terzo delle stelle…Partorì un figlio maschio…la donna invece fuggì nel deserto…dove Dio le aveva preparato un rifugio…” Ap 11,19a;12.1-6.10ab . 
“Fratelli, Cristo è risorto dai morti…Come infatti in Adamo tutti muoiono, così in Cristo tutti riceveranno la vita…L’ ultimo ad essere annientato sarà la morte…” 1 Cor 15,20-27a . 
“…Maria…entrata nella casa di Zaccaria, salutò Elisabetta…Elisabetta…esclamò a gran voce: benedetta tu tra le donne…Appena il tuo saluto è giunto ai miei orecchi, il bambino ha sussultato di gioia nel mio grembo…Allora, Maria disse: L’ anima mia magnifica il Signore…Ha guardato l’ umiltà della sua serva…Ha rovesciato i potenti dai troni, ha innalzato gli umili…” Lc 1,39-56.
 
LA CENTRALITA’ DELL’ ASCOLTO E DELL’ OSSERVANZA DELLA PAROLA DI DIO (Lc 11,27-28.).Come afferma ottimamente E. Ronchi, quella odierna è una pagina evangelica, in cui le donne sono protagoniste. Sono le prime profetesse del Nuovo Testamento. Seguiamo la sua riflessione. Egli afferma: Elisabetta ci insegna la prima parola di ogni vero dialogo: a chi ci sta vicino, condivide con noi strada e casa e ci porta luce, un abbraccio. Ripetiamo la sua prima parola: che tu sia benedetto/a, perché sei una benedizione sulla mia vita !

Vediamo che Elisabetta ha introdotto la melodia, ha iniziato a battere il ritmo dell’ anima e Maria è
diventata musica e danza: “l’ anima mia magnifica il Signore !”. Ma da dove nasce il canto di Maria ? Ella ha sentito Dio entrare nella storia, venire nel suo grembo. Intervenire non con azioni spettacolari, tipiche di comandanti o eroi, bensì attraverso il miracolo strepitoso dell’ esistenza: una ragazza che dice sì al progetto di Dio, un’ anziana che rifiorisce, un bimbo di sei mesi che “danza” di gioia al momento dell’ abbraccio tra le madri.

Il Magnificat è il vangelo di Maria, la sua “bella notizia”, che raggiunge le generazioni future. Ella, per dieci volte, ripete: è lui che mi ha guardato, che fa grandi cose, che ha dispiegato, disperso, rovesciato, innalzato, che ha ricolmato, rimandato a mani vuote, soccorso e si è ricordato della sua misericordia. E’ proprio Lui.

La pietra angolare della fede non è “ciò che io faccio per Dio, ma quello che Dio fa per me”. La salvezza è questa: che Lui mi ama, non che io lo amo. E che io sia amato da Lui, non dipende da me.

Come osserva il teologo, “Maria vede un Dio con le mani impigliate nel folto della vita. E usa i verbi al passato, come se tutto fosse già accaduto”. Invece, è il suo modo “audace”, per affermare che ci sarà, con certezza, una terra e un cielo nuovi; che il futuro di Dio è sicuro. E questo mondo porta un altro mondo nel suo grembo.

Pregare con le parole del Magnificat, è affacciarsi con la Madonna al futuro.

Maria, assunta in cielo, vittoriosa sul drago, fa scendere su di noi una grande speranza, consolante su tutto quello che rappresenta il “male di vivere”: una benedizione sugli anni che passano, sulle tenerezze mancate, le solitudini patite, la decadenza del nostro corpo, la corruzione della morte, le sofferenze dei volti cari. Il drago rosso, di cui parla l’Apocalisse, non vincerà, perché la bellezza e la tenerezza sono più forti della violenza bruta.

                                                                                     Mons. Antonino Scarcione


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