"Non dubitare che un gruppo di cittadini impegnati e consapevoli possa cambiare il mondo: in effetti è solo così che è sempre andata" (Margaret Mead)



Quello che fai per te stesso morirà con te,quello che fai per gli altri rimarrà per sempre


Palio dei Normanni, 12/13/14 agosto

domenica 13 marzo 2022

LA DOMENICA CON GESU', II di QUARESIMA / C

  ……… per tutti coloro che desiderano lasciarsi guidare dalla Parola di Dio: un commento per meditare e per prepararsi alla Liturgia della Santa Messa domenicale

“…Dio condusse fuori Abramo e gli disse: Guarda il cielo e conta le stelle, se riesci a contarle: tale sarà la tua discendenza. Egli credette al Signore, che glielo accreditò come giustizia…Alla tua discendenza io dò questa terra…” Gen 15,5-12.17-18 . 
“…Molti si comportano da nemici della croce di Cristo. La loro sorte finale sarà la perdizione, il ventre è il loro dio….” Fil 3,17-41 . 
“…Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni e salì sul monte a pregare… Il suo volto cambiò d’ aspetto e la sua veste divenne candida e sfolgorante…Due uomini conversavano con lui; erano Mosè ed Elia…Pietro disse a Gesù: Maestro, è bello per noi essere qui. Facciamo tre capanne…Venne una nube…E dalla nube uscì una voce…: Questi è il figlio mio, l’ eletto; ascoltatelo !...” Lc 9,28b-36.

“LE LETTURE DELLA 2a DOMENICA DI QUARESIMA, OLTRE ALL’ UDITO, VOGLIONO COINVOLGERE GLI OCCHI E LA VISTA: INFATTI, INSIEME AD ABRAMO SIAMO INVITATI A GUARDARE IL CIELO E A CONTARE LE STELLE, A VEDERE LA DIVINA FIAMMA PASSARE, NON ATTRAVERSO GLI ANIMALI, MA IN MEZZO AI NOSTRI CORPI SPEZZATI DAL DOLORE, DALLA MALATTIA, DALLA PAURA CAUSATA DALLA PANDEMIA. ANCHE NOI, PER FEDE, SIAMO DIVENTATI FIGLI DELLA PROMESSA , CHE SUPERA IL NOSTRO MODO DI PENSARE, VEDERE, FARE ED AMARE “.

Seguiamo le riflessione di E. Ronchi. In molte chiese orientali è ancora possibile vedere sulle pareti un itinerario di fede con delle immagini. Alla fine campeggia l’ immagine della Trasfigurazione di Gesù sul monte Tabor: con i tre discepoli a terra, “vittime” dello stupore e della bellezza di quella scena. Vediamo che in Gesù è riassunto il cammino del credente: la nostra meta è custodita in una parola, che non osiamo più pronunciare e che i mistici e i Padri d’ Oriente chiamano “theosis”(=la divinizzazione, ”essere come Dio”). Dante, addirittura, hai inventato un verbo molto bello, “indiarsi” dell’ uomo. Parallelamente all’ “incarnarsi” di Dio. Ci è data la possibilità di essere “Cristo”. Infatti, la creazione intera attende che la creatura impari a scollinare oltre il proprio io.

La montagna è il luogo dove arriva il primo raggio di sole e là indugia l’ ultimo. Gesù vi sale, per pregare come un “mendicante di luce”, mendicante di vita.

Ciò vale anche per noi: la nascita è un “venire alla luce”; il parto è “dare alla luce”. Nella luce vi è il più antico simbolo di Dio. Incisive le parole di Pietro: “Rabbì, che bello essere qui ! Facciamo tre capanne. L’ entusiasmo di Pietro evidenzia chiaramente che la fede per essere vigorosa, pane e visione nuova della cose, deve discendere da uno stupore, da un innamoramento. “E’ bello per noi stare qui”.

Esperienza di bellezza e sentirsi a casa nella luce, essa si posa sulle cose e le accarezza. “Tu sei bellezza”, pregava san Francesco, “sei un Dio da godere, gustare e di cui stupire”.

E’ bello stare qui, stare con Te, ed è bello anche stare in questo mondo, in questa umanità malata eppure splendida, barbara e magnifica, nella quale hai seminato i germi della tua grande bellezza.

                                           Mons. Antonio Scarcione

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