"Non dubitare che un gruppo di cittadini impegnati e consapevoli possa cambiare il mondo: in effetti è solo così che è sempre andata" (Margaret Mead)



Quello che fai per te stesso morirà con te,quello che fai per gli altri rimarrà per sempre


Palio dei Normanni, 12/13/14 agosto

domenica 17 luglio 2022

LA DOMENICA CON GESU', XVI DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO / C

   ……… per tutti coloro che desiderano lasciarsi guidare dalla Parola di Dio: un commento per meditare e per prepararsi alla Liturgia della Santa Messa domenicale

“…Il Signore apparve ad Abramo…mentre egli sedeva all’ ingresso della tenda…vide…tre uomini…Corse loro incontro…Si prostrò…dicendo: Mio Signore…Non passare oltre…Poi dissero: Dov’ è Sara, tua moglie ?...: Tornerò…tra un anno…Allora Sara, tua moglie, avrà un figlio “ Gen 18,1-10a .
 “Fratelli, sono lieto nella sofferenza che sopporto per voi…” Col 1,24-28 . 
“…Mentre erano in cammino, Gesù entrò in un villaggio e una donna, di nome Marta, lo ospitò…Aveva una sorella di nome Maria, la quale, seduta ai piedi del Signore, ascoltava la sua parola. Marta invece era distolta per i molti servizi…Ma il Signore le rispose: Marta, Marta, tu ti affanni e ti agiti per molte cose, ma di una cosa sola c’ è bisogno. Maria ha scelto la parte migliore…” Lc 10,18-42.

“IL MESSAGGIO DI QUESTA DOMENICA, LO POSSIAMO INDIVIDUARE NELL’ ACCOGLIENZA DEL VIANDANTE DI PASSAGGIO O DELL’ AMICO CHE VIENE A VISITARCI. MA SOPRATTUTTO DEL SIGNORE CHE SI MANIFESTA NEL PROSSIMO: CHI INCROCIA LA NOSTRA STRADA E LA NOSTRA VITA”.

L’ odierna pagina del vangelo di Luca viene commentata da diversi biblisti. Essi evidenziano il profilo e la psicologia delle due sorelle nel famoso incontro con Gesù. Noi valorizziamo la riflessione semplice e nello stesso tempo profonda di Ermes Ronchi.

La casa è piena di gente. Ci sono Gesù e i suoi discepoli. Maria è seduta ai piedi dell’ amico, con i discepoli attorno. C’ è forse Lazzaro tra loro. Marta, invece, è nella cucina, alimenta il fuoco; controlla le pentole e prepara per tutti. Maria, seduta, ascolta Gesù. Una scena di maestro-discepola, così inconsueta per gli usi del tempo. Tutti i pregiudizi sulle donne saltano in aria, sono rotti tutti gli schemi. Lo studioso dice: “La immagino incantata dalle parole del maestro e amico, come se fosse la prima volta”. Conosciamo tutti il miracolo della prima volta. Poi, lentamente, ci si abitua. L’ eternità, invece, è non abituarsi mai, è il miracolo della prima volta, che si ripete sempre, come accade nella casa dell’ amicizia, a Betania.

E, poi, c’ è Marta, la padrona di casa. Gli ospiti sono come angeli. C’ è da offrire loro il meglio. Ella teme di non farcela da sola. Allora, si fa avanti e si interpone tra Gesù e la sorella, con le parole: “Dille che mi aiuti”.

Gesù l’ ha seguita con gli occhi, ha ascoltato i rumori provenienti dalla cucina, ha sentito l’ odore del fumo e del cibo, come se fosse stato con Marta in cucia. In quel luogo che ci ricorda il bisogno del cibo e il gusto delle cose buone.

Gesù, affettuosamente, le risponde: “Marta, Marta, tu ti affanni per troppe cose”. Vediamo che Gesù non contraddice l’ impegno nel servizio, ma l’ affanno e l’ agire frenetico di Marta. Sembra che il Signore le dica: “Riprendi il ritmo del cuore, del respiro, del flusso del sangue. Abbi il coraggio di far volare più lentamente le tue mani, altrimenti tu entri in uno stato di disagio e “stress”. “Maria ha scelto la parte buona”. Notiamo che mentre Marta non si ferma un minuto, Maria, invece, è seduta, con occhi liquidi di felicità. Marta si agita e non può ascoltare, Maria nel suo “apparente far niente”, ha messo, al centro della casa, Gesù, amico e profeta.

Certamente, le due sorelle tracciano i passi della fede vera: “dall’ affanno di ciò che devo fare per Dio, allo stupore di ciò che Dio fa per me”.

Questi i passi della fede di ogni credente: “Passare da Dio come dovere a Dio come stupore”.

Io sono Marta, io sono Maria: dentro di me le due sorelle si tengono per mano; battono i loro due cuori: il cuore dell’ ascolto e il cuore del servizio.

                                          Mons. Antonio Scarcione

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