domenica 25 settembre 2022
Corre su Facebook la polemica sulla mancata presenza del Comitato di Quartiere all'inaugurazione del servizio h24 del postamat dell'Ufficio postale
LA DOMENICA CON GESU', XXVI DEL TEMPO ORDINARIO / C
……… per tutti coloro che desiderano lasciarsi guidare dalla Parola di Dio: un commento per meditare e per prepararsi alla Liturgia della Santa Messa domenicale
mendicante e un grande abisso, scavato tra le persone. Che cosa scava fossati e ci separa? Prendersi cura dell’ umano contro il disumano: due protagonisti, che si incrociano e non si parlano. “Uno vestito di piaghe”, l’altro di porpora; uno vive come un nababbo, l’ altro è malato e affamato e contende qualche briciola ai cani.
mercoledì 21 settembre 2022
Poste Italiane, la beffa del mancato invito dopo anni che chiediamo il potenziamento del servizio
martedì 20 settembre 2022
Inaugurato il servizio Postamat accessibile h24 presso l'agenzia nel quartiere Monte Mira. Unica nota stonata non avere invitato il Comitato di Quartiere che da oltre un decennio chiedeva l'istituzione del servizio.
domenica 18 settembre 2022
LA DOMENICA CON GESU', XXV DEL TEMPO ORDINARIO / C
giovedì 15 settembre 2022
15 settembre, quarto anniversario della visita del Santo Padre Francesco a Piazza Armerina,
lunedì 12 settembre 2022
In Cattedrale iniziati i lavori della rampa per i disabili
domenica 11 settembre 2022
LA DOMENICA CON GESU', XXIIV DEL TEMPO ORDINARIO / C
“…Cristo Gesù…mi ha giudicato degno di fiducia mettendo me, che prima ero un bestemmiatore, un persecutore e un violento. Ma mi è stata usata misericordia, perché agivo per ignoranza…Cristo Gesù è venuto nel mondo per salvare i peccatori, il primo dei quali sono io…” 1 Tim 1,12-17 .
Le tre parabole, la pecora smarrita, la moneta perduta e il figlio prodigo sono ben note come le “parabole della misericordia” (Cfr Lc 15,1-32 ).“AGLI SCRIBI E AI FARISEI, PERSUASI CHE L’ OSSERVANZA DELLA LEGGE IMPONGA DI VIVERE SEPARATI DAI PECCATORI, GESU’ RIVOLGE LE TRE PARABOLE, IN RISPOSTA ALLE ACCUSE CHE GLI MUOVEVANO PER AVER ACCOLTO I PECCATORI E CONDIVISO LA MENSA CON LORO, INFRANGENDO, COSI’, LA REGOLA DELLA PURITA’. IL TONO DELLE TRE STORIE NON E’ PICCATO NE’ RISENTITO. IL SUO SCOPO E’ QUELLO D’ INVITARE ANCHE I SUOI DETRATTORI ALLA MENSA DELLA RICONCILIAZIONE DEI PECCATORI CON DIO”.
-“Ci ha cercati affinchè lo cercassimo”. La tradizione cristiana si è soffermata sul tema della ricerca di
Dio, al quale anche Benedetto XVI ha dedicato alcuni interventi, per ricordare che, nella confusione di tempi in cui niente sembra resistere, gli antichi monaci “volevano fare la cosa essenziale: impegnarsi per trovare ciò che vale e permane sempre, trovare la Vita stessa. Dietro le cose provvisorie cercavano il definitivo”.
Papa Francesco ha sottolineato che il cristianesimo “non è tanto la nostra ricerca di Dio, ma piuttosto la ricerca di Dio nei nostri confronti”.
Notiamo che le due posizioni sono entrambe legittime e costituiscono due facce della stessa medaglia. Come aveva giustamente intuito lo studioso, Abraham Joshua Heschel, e aveva racchiuso questa pista nella famosa formula rabbinica: “Dio è alla ricerca dell’ uomo”. E’ proprio questa la grande scoperta di Agostino, che ha cambiato la sua vita.
-“Lascia che Dio ti sorprenda”. Le parabole ci insegnano come riconoscere la presenza di Dio che ci anticipa e ci invita a dilatare i nostri orizzonti di riconoscimento e adorazione.
Limitiamoci al breve racconto della pecora smarrita, che tocca ciascuno di noi nella nostra esistenza. Tutti riconosciamo che è Gesù il buon pastore, perché egli stesso si paragona a un pastore che prova compassione per le folle sfinite. Altrettanto facilmente ci identifichiamo con la pecora smarrita che il Figlio dell’ uomo è venuto a “cercare e salvare”. Ma quando ci rendiamo conto che quella pecora non gli è estranea, ma appartiene già al suo gregge, allora percepiamo, con stupore, il suo sguardo benevolo che ci cerca, perché per lui non ci sono pecore definitivamente perdute. Ed è l’ amore che muove i suoi passi alla ricerca di ogni essere umano: di Zaccheo(“Scendi subito, perché oggi devo fermarmi a casa tua” (Lc 19,5 ); della vedova di Nain (“Vedendola il Signore fu preso da grande compassione e le disse: “Non piangere”. Ed avviene così per tanti altri.
Da questi pochi esempi è facile intuire che la percezione stupita che cambia la vita non è tanto di constatare che Dio può essere oggetto della ricerca dell’ uomo, bensì che Dio ha un interesse per l’ uomo.
Mons. Antonio Scarcione
domenica 4 settembre 2022
I Musici del Nobile quartiere Monte Mira a Lentini ospiti della manifestazione “MERAVIGLIOSAMENTE... JACOPO”

LA DOMENICA CON GESU', XXIII DEL TEMPO ORDINARIO / C
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per tutti coloro che desiderano lasciarsi guidare dalla Parola di Dio:
un commento per meditare e per prepararsi alla Liturgia della Santa
Messa domenicale
“Quale uomo può conoscere il volere di Dio ?... A stento immaginiamo le cose della terra…ma chi ha investigato le cose del cielo ?...” Sap 9,13-18 .
“Carissimo, ti esorto, io, Paolo, così come sono, vecchio, e ora anche prigioniero di Cristo Gesù. Ti prego per Onesimo, figlio mio, che ho generato nelle catene. Te lo rimando, lui che mi sta tanto a cuore…” Fm 9b-10.12-17 .
“”…Se uno viene a me e non mi ama più di quanto ami suo padre, la madre, la moglie, i figli, i fratelli, le sorelle e perfino la propria vita, non può essere mio discepolo…Così chiunque di voi non rinuncia a tutti i suoi averi, non può essere mio discepolo”. Lc 14,25-33.
“LUCA SI MOSTRA PARTICOLARMENTE SENSIBILE AL TEMA DELLA SEQUELA. LA SEQUELA NON E’ DESTINATA A UN GRUPPO ELITARIO, MA E’ PROPOSTA A TUTTI COLORO CHE INTENDONO CORRISPONDERE CON RADICALITA’ ALLA RICHIESTA DI ABBANDONARE OGNI COSA PER SEGUIRE CRISTO.
Da una part la domanda del credente(Cfr. la Prima Lettura): Chi potrà conoscere, con le sue sole forze, il volere di Dio? . Dall’ altra parte la Parola del Signore (Cfr. il Vangelo ) rivela qual è la sapienza gradita a Dio. Notiamo che quello che Gesù chiede è lontano dalla “confort zone” dei nostri pensieri. Tuttavia, questa radicalità non mortifica la vita. Anzi, la libera. Permette, infatti, di ritrovare il cielo a portata di mano, nel cammino di ogni giorno.
Solo qualche breve riflessione.
-“La vita come Via crucis dietro di lui”. Portare la croce e andare dietro di lui. E’ questa la scandalosa sapienza del Vangelo. Ma la croce di Cristo è, anzitutto, il manifesto del suo amore fino alla fine. Siamo salvati dal suo amore non dalla sua sofferenza.: portare la croce significa apprendere la logica, affrontare la vita con la nostra capacità di amare, offrire tutto noi stessi. Il “dietro di me”, ci ricorda che in nessun passo siamo soli e che lui è sempre davanti a noi. Custodisce, anticipa ed accompagna il nostro cammino.
-“Parabole della nostra vita”. Le due brevi parabole, quella del costruttore della torre e quella di colui che parte per andare in guerra, richiamano dinamiche fondamentali della nostra vita: costruire e lottare. Questi due verbi dicono molto del nostro quotidiano, evocano la pazienza del dare forma a quello che siamo e alla fatica delle lotte quotidiane. Rivelano così che la sequela si radica dentro la vita e che credere è un modo di vivere, da imparare continuamente.
Ci dicono anche che diventare cristiani è una costruzione in divenire: si diventa cristiani giorno per giorno.
Mons. Antonio Scarcione