"Non dubitare che un gruppo di cittadini impegnati e consapevoli possa cambiare il mondo: in effetti è solo così che è sempre andata" (Margaret Mead)



Quello che fai per te stesso morirà con te,quello che fai per gli altri rimarrà per sempre


Palio dei Normanni, 12/13/14 agosto

domenica 4 settembre 2022

LA DOMENICA CON GESU', XXIII DEL TEMPO ORDINARIO / C

    ……… per tutti coloro che desiderano lasciarsi guidare dalla Parola di Dio: un commento per meditare e per prepararsi alla Liturgia della Santa Messa domenicale

“Quale uomo può conoscere il volere di Dio ?... A stento immaginiamo le cose della terra…ma chi ha investigato le cose del cielo ?...” Sap 9,13-18 . 

“Carissimo, ti esorto, io, Paolo, così come sono, vecchio, e ora anche prigioniero di Cristo Gesù. Ti prego per Onesimo, figlio mio, che ho generato nelle catene. Te lo rimando, lui che mi sta tanto a cuore…” Fm 9b-10.12-17 . 

“”…Se uno viene a me e non mi ama più di quanto ami suo padre, la madre, la moglie, i figli, i fratelli, le sorelle e perfino la propria vita, non può essere mio discepolo…Così chiunque di voi non rinuncia a tutti i suoi averi, non può essere mio discepolo”. Lc 14,25-33.


“LUCA SI MOSTRA PARTICOLARMENTE SENSIBILE AL TEMA DELLA SEQUELA. LA SEQUELA NON E’ DESTINATA A UN GRUPPO ELITARIO, MA E’ PROPOSTA A TUTTI COLORO CHE INTENDONO CORRISPONDERE CON RADICALITA’ ALLA RICHIESTA DI ABBANDONARE OGNI COSA PER SEGUIRE CRISTO.


Da una part la domanda del credente(Cfr. la Prima Lettura): Chi potrà conoscere, con le sue sole forze, il volere di Dio? . Dall’ altra parte la Parola del Signore (Cfr. il Vangelo ) rivela qual è la sapienza gradita a Dio. Notiamo che quello che Gesù chiede è lontano dalla “confort zone” dei nostri pensieri. Tuttavia, questa radicalità non mortifica la vita. Anzi, la libera. Permette, infatti, di ritrovare il cielo a portata di mano, nel cammino di ogni giorno.

Solo qualche breve riflessione.

-“Chi non odia…non può essere mio discepolo”. Come può Gesù domandare di odiare ? Questo verbo, in bocca a Gesù, ci scandalizza. Odiare “non è un sentimento, ma un atto che indica radicalità della scelta, quando si tratta di seguire Gesù” ( D. Attinger ): o il Cristo o gli altri, o il Cristo o sé stessi, o il Cristo o i propri averi. La sequela, allora, è un cammino mortificante ? No. Messo al primo posto, l’ amore per Cristo diventa “centro di gravità”, perché gli altri amori non sono esclusi ma ritrovati come dono in lui, e ”sorgente” della vita del discepolo. Certamente, questa pagina è anzitutto un ritratto del Maestro: rivela, infatti, ciò che egli fa per noi.

-“La vita come Via crucis dietro di lui”. Portare la croce e andare dietro di lui. E’ questa la scandalosa sapienza del Vangelo. Ma la croce di Cristo è, anzitutto, il manifesto del suo amore fino alla fine. Siamo salvati dal suo amore non dalla sua sofferenza.: portare la croce significa apprendere la logica, affrontare la vita con la nostra capacità di amare, offrire tutto noi stessi. Il “dietro di me”, ci ricorda che in nessun passo siamo soli e che lui è sempre davanti a noi. Custodisce, anticipa ed accompagna il nostro cammino.

-“Parabole della nostra vita”. Le due brevi parabole, quella del costruttore della torre e quella di colui che parte per andare in guerra, richiamano dinamiche fondamentali della nostra vita: costruire e lottare. Questi due verbi dicono molto del nostro quotidiano, evocano la pazienza del dare forma a quello che siamo e alla fatica delle lotte quotidiane. Rivelano così che la sequela si radica dentro la vita e che credere è un modo di vivere, da imparare continuamente.

Ci dicono anche che diventare cristiani è una costruzione in divenire: si diventa cristiani giorno per giorno.

                                                    Mons. Antonio Scarcione

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