"Non dubitare che un gruppo di cittadini impegnati e consapevoli possa cambiare il mondo: in effetti è solo così che è sempre andata" (Margaret Mead)



Quello che fai per te stesso morirà con te,quello che fai per gli altri rimarrà per sempre


Palio dei Normanni, 12/13/14 agosto

martedì 31 ottobre 2023

TUTTI I SANTI

…… per tutti coloro che desiderano lasciarsi guidare dalla Parola di Dio: un commento per meditare e per prepararsi alla Liturgia della Santa Messa.

“…Il numero di coloro che furono segnati con il sigillo: centoquarantaquattromila…da ogni tribù d’ Israele…” Ap 7,2-4.9-14 .
“…Noi fin da ora siamo figli di Dio…Noi saremo simili a lui…” 1 Gv 3,1-3 .
“…Beati i misericordiosi, perché troveranno misericordia…” Mt 5,1-12.

“LA VOCAZIONE DI OGNI UOMO O DONNA E’ LA FELICITA’ . ESSA PUO’ ESSERE CERCATA: NEL POTERE, NELLE DISTRAZIONI E DIVERTIMENTI. I SANTI HANNO SCELTO UN’ ALTRA VIA E HANNO TROVATO LA FELICITA’, DOVE NESSUNO LA CERCHEREBBE: NELLA POVERTA’, MITEZZA, MISERICORDIA, PACE, PERDONO, SOFFERENZA”.

Le beatitudini, come afferma lo studioso Dupont, non sono soltanto promessa, bensì proclamazione della felicità. Certamente, il tema dominante della celebrazione è quello della santità. Tuttavia, è necessario chiarire subito i concetti e distinguere, nella mentalità corrente, i termini sacro e santo. Sacralizzare è proprio dell’uomo. Significa separare qualcosa o qualcuno da ciò che è quotidianamente profano, per riservarlo alla divinità.

Non è affatto un atteggiamento cristiano, ma piuttosto pagano. Mette l’ accento sullo sforzo di andare a Dio con le proprie forze. Il sacro separa, divide, introduce distinzioni e barriere, favorisce addirittura atteggiamenti magici.

Al contrario, propriamente cristiano è l’ atteggiamento di santità:
santo per eccellenza è Dio, che avvicinandosi gratuitamente e per amore agli uomini, li rende santi, cioè partecipi della sua stessa vita. La santità è l’ amore di Dio vissuto nella quotidianità.

Tutto è suo, tutto, dunque, può essere santo. La Chiesa è “santa”, in quanto rivela, nell’ oggi, il volto amorevole del Padre. I sacramenti sono così chiamati, perché sono segni di questa perenne presenza di Dio nella vita degli uomini. La santità non è quindi un privilegio, bensì un dono che Dio offre a tutti.

Appare, conseguentemente, opportuno evidenziare questi elementi:

-La santità è il destino dell’ uomo, non soltanto nel futuro, ma anche nel presente. La visione dell’ “Apocalisse” è come un’ anticipazione del presente: possiamo, cioè, essere oggi ciò che contempliamo come promesso.

-La via della santità nel presente è indicata nelle beatitudini; esse mostrano i campi, in cui i cristiani sono chiamati a concretizzare la partecipazione all’ amore di Dio per gli uomini.

La speranza cristiana non è quindi un’utopia alienante, ma virtù, forza che trasforma il presente. I cristiani attendono ciò che ancora non è compiuto. Per questo affrontano ancora fallimenti, sofferenza e morte. Ma non da disperati, bensì sicuri, nella fede, di ottenere ciò che è stato loro promesso.
 
                                                           Mons. Antonio Scarcione

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