"Non dubitare che un gruppo di cittadini impegnati e consapevoli possa cambiare il mondo: in effetti è solo così che è sempre andata" (Margaret Mead)



Quello che fai per te stesso morirà con te,quello che fai per gli altri rimarrà per sempre


Palio dei Normanni, 12/13/14 agosto

sabato 31 agosto 2024

LA DOMENICA CON GESU', XXII DEL TEMPO ORDINARIO / B

  …… per tutti coloro che desiderano lasciarsi guidare dalla Parola di Dio: un commento per meditare e per prepararsi alla Liturgia della Santa Messa domenicale

“Mosè parlò al popolo dicendo:…Israele, ascolta le leggi e le norme che io vi insegno…Le osserverete dunque e le metterete in pratica…I popoli udendo parlare di tutte queste leggi, diranno: Questa grande nazione è il solo popolo saggio e intelligente…” Dt 4,1-2.6-8 . 
“…Accogliete con docilità la Parola che è stata piantata in voi e può portarvi alla salvezza…Religione pura e senza macchia…è questa: visitare gli orfani e le vedove nelle sofferenze e non lasciarsi contaminare da questo mondo” Gc 1,17-18 . 
“…Perché i tuoi discepoli non si comportano secondo la tradizione degli antichi, ma prendono cibo con mani impure ?...Rispose loro:…Trascurando il comandamento di Dio, voi osservate la tradizione degli uomini… Ma sono le cose che escono…dal cuore…: impurità, furti, omicidi, adulteri, avidità, malvagità, inganno, dissolutezza, invidia, calunnia, superbia, stoltezza…Tutte queste cose cattive…rendono impuro l’ uomo” Mc 7,1-8.

“I CAPI DEI GIUIDEI ACCUSANO I DISCEPOLI DI GESU’ DI NON RISPETTARE LA TRADIZIONE ANTICA. MA GESU’ MOSTRA LORO CHE LA VERA IMPURITA’ PROVIENE DAL CUORE ( IMPURITA’-FURTI-OMICIDI-ADULTERI-AVIDITA’-MALVAGITA’-INGANNO-DISSOLUTEZZA-INVIDIA-CALUNNIA-SUPRBIA-STOLTEZZA). TUTTE QUESTE COSE VENGONO DALL’ INTERNO E RENDONO IMPURO L’ UOMO”.

-“Propositi di male”.

Seguiamo la breve e articolata riflessione proposta dal biblista G. Tornambe’. Egli afferma che basta soffermarsi su ciascuno dei “propositi di male”, elencati nella pagina del vangelo di Marco, per trovare parecchio materiale per un breve commento. Uno dei limiti maggiori che si potrebbero porre alla potenza della parola di Dio è quello di identificare il destinatario del messaggio nel singolo fedele e non nell’ intera comunità dei fedeli. E’ quest’ ultima, invece, la destinataria, a cui Gesù si rivolge, come precisano le parole dell’ evangelista: “Chiama di nuovo a sé la folla”(Mc 7,14).

Infatti, questi “errori, peccati, vizi”, vengono indicati al plurale. Non si tratta quindi dell’ esclusivo peccato del singolo, ma dei peccati di tutti. Noi non evidenziamo mai, sufficientemente, che il soggetto del male spesso è collettivo. La rinnovata attenzione alle tematiche riguardanti l’ ambiente, ad es., promossa anche dal recente magistero del S. Padre, evidenzia che intere generazioni e molti paesi, specie quelli occidentali, hanno sfruttato risorse naturali e umane, provocando morte e “contaminando” il cuore, con la mentalità di questo mondo (Cfr. Gc 1,27).

-“La pratica della giustizia” (Cfr. Sal 14,2) ci riporta alla responsabilità che la comunità ha nei confronti dell’ intera umanità, di cui è parte. Praticare la giustizia, quindi, significa anche “muovere” dalla verità che abita il cuore, promuovere realtà che rispecchino il vangelo, che per noi è Gesù Cristo stesso.

Ecco da dove dovrebbe derivare ogni impegno ecclesiale e sociale.

-“Il Dio della rivelazione parla” nella creazione e parlando crea. Parla nelle diverse fasi della storia della salvezza del popolo d’ Israele e parlando educa. Entra in dialogo nell’ annunciazione. Si consegna come parola nella passione. Afferma la sua vittoria sulla morte e sul peccato e parlando dona la vita. Una così grande abbondanza di espressione non può lasciare indifferente l’ uomo e la donna di ogni tempo. Solo ascoltando e mettendo in pratica “gli ordinamenti e le norme” del Signore, gli si potrà offrire un culto gradito.

-Ecco perché “invocare Dio e sentirlo vicino” non è “sentimentalismo spirituale”, ma è sentire quella forza dello Spirito operante nella chiesa, che trova nell’ azione fattiva dei suoi membri, il concreto riscontro. Dio lo percepiamo vicino anche del fratello (della sorella) che si fa prossimo, che conosce e riconosce l’ altro, che ha il coraggio di farsi carico dell’ altro.

“Religione pura”, per parafrasare la chiosa della Lettera di Giacomo, è “visitare gli orfani e le vedove nella sofferenza” (Gc 1,27). Cioè, è compimento di azioni verso coloro che hanno un reale bisogno di considerazione, accoglienza, integrazione e supporto. Potremmo domandarci quali siano oggi le vedove e gli orfani del nostro tempo: chi sono i soli (non per scelta), gli smarriti senza figure di riferimento, gli abbandonati (non solo dalle istituzioni), i poveri (di affetto e di beni materiali), gli emarginati dalla “normalità” di una società alla ricerca della propria identità.

                                          Mons. Antonio Scarcione    

martedì 27 agosto 2024

Ricordando il decimo anniversario della storica visita dal santo padre, Papa Francesco, nell' Udienza Generale in piazza San Pietro del 27 agosto 2014

 


Martedì 27 agosto è una data importantissima per il nobile quartiere Monte Mira poiché ricorre il decimo anniversario della storica visita dal santo padre, Papa Francesco.

E' ancora vivo il ricordo di quel mercoledì di fine estate, il 27 agosto 2014 quando il nobile quartiere Monte Mira partecipò per la prima volta nella sua storia all'Udienza dal Santo Padre, in piazza San Pietro, un momento bellissimo che resterà impresso nel cuore di quanti parteciparono a questo evento speciale, se non epocale, per la vita di una comunità di Quartiere che mai avrebbe pensato di essere accolta dall'abbraccio di papa Francesco, in piazza San Pietro.

Parteci al grande evento, il Sindaco, il Vescovo, il presidente della Fondazione Intorcetta, che non vollero mancare a questo grande appuntamento con la storia.

























In Vaticano, il Papa veniva accolto da una rappresentanza di figuranti del nobile quartiere Monte Mira (capitano, magistrati, notabili, dame, paggi, vessillifero), nei consueti abiti storici del Palio dei Normanni, per celebrare il 50° anniversario dalla 1^ vittoria al Palio.

La nutrita delegazione di oltre 150 quartieranti e concittadini, era guidata da Sua Ecc. il Vescovo di Piazza Armerina mons. Rosario Gisana; da mons. Antonino Scarcione preposto della Cattedrale e consulente ecclesiastico del Comitato di Quartiere; da Filippo Rausa presidente del nobile quartiere Monte Mira, dal Sindaco di Piazza Armerina Filippo Miroddi, dalla consigliera comunale Laura Saffila, in rappresentanza del Consiglio Comunale e dall'ing. Giuseppe Portogallo, presidente della fondazione Prospero Intorcetta.
Presenti anche una delegazione del quartiere Castellina, guidata dal presidente Massimo Di Seri.

Filippo Rausa, mons. Antonino Scarcione, il Sindaco Filippo Miroddi
"Momenti unici, bellissimi e irripetibili" queste le prime parole di Filippo Rausa subito dopo avere stretto la mano e parlato con Papa Francesco, "mi ritengo fortunato, un predestinato, perché sto realizzando i sogni, i progetti giovanili al di là di ogni avversità".

Subito dopo l'Udienza, sul sagrato di piazza San Pietro, i doni del Quartiere (il foulard appositamente realizzato per l'occasione e la bandiera del quartiere); della Fondazione Prospero Intorcetta e della Città, una riproduzione dell'icona bizantina della Madonna, Maria S.S. delle Vittorie.

Papa Francesco, nel rivolgere il suo benedicente e affettuoso saluto al presidente Filippo Rausa, a mons. Scarcione, al Sindaco Filippo Miroddi e al Vescovo Rosario Gisana, manifestava la viva gratitudine a tutti i quartieranti giunti a Roma, invocando la santa benedizione al nobile Quartiere Monte Mira ed la città di Piazza Armerina.



Il Vescovo Mons. Rosario Gisana, Laura Saffila, Filippo Rausa, Pietro Rausa con il Palio
Pietro Rausa con il Palio, il Vessillo papale di Maria S.S. delle Vittorie
per la prima volta in assoluto in piazza San Pietro
Pietro Rausa, Pino Parlascino e il Dott. Giuseppe Portogallo



Il saluto del papa ai pellegrini italiani presenti in piazza San Pietro e al Nobile Quartiere Monte dal minuto 59:00

sabato 24 agosto 2024

LA DOMENICA CON GESU', XXI DEL TEMPO ORDINARIO / B

  …… per tutti coloro che desiderano lasciarsi guidare dalla Parola di Dio: un commento per meditare e per prepararsi alla Liturgia della Santa Messa domenicale

“…Gesù disse a tutto il popolo:…Sceglietevi oggi chi servire: se gli dei che i vostri padri hanno servito oltre il Fiume oppure gli dei degli Amorrei, nel cui territorio abitate. Quanto a me e alla mia casa, serviremo il Signore. Il popolo rispose: Lontano da noi abbandonare il Signore per servire altri dei !...Perciò anche noi serviremo il Signore…” Gs 24,1-2a.15-17.18b . 
“…Siate sottomessi gli uni agli altri…L’ uomo lascerà il padre e la madre e si unirà a sua moglie…Ef 5,21-32 . 
“…Molti dei discepoli di Gesù, dopo aver ascoltato, dissero: Questa parola è dura ! Chi può ascoltarla ? …Disse allora Gesù ai Dodici: Volete andarvene anche voi ? Gli rispose Pietro: Signore, da chi andremo ? Tu hai parole di vita eterna e noi abbiamo creduto e conosciamo che tu sei il Santo di Dio” Gv 6,60-69.

“VOLETE ANDARVENE ANCHE VOI ?

UNA, TRA LE DOMANDE PIU’ SCOMODE DI GESU’ ( TRA LE OLTRE 200 CHE PONE), E’ QUELLA CHE SEGUE L’ ABBANDONO DI TANTI. MA ECCO LA RISPOSTA DI PIETRO: SIGNORE, DA CHI ANDREMO ? TU HAI PAROLE DI VITA ETERNA…”.

Seguiamo lo stringato ed incisivo pensiero dello studioso, Erio Castellucci, che, in merito alla liturgia odierna, così argomenta: “Gesù non è ossessionato dal numero dei seguaci. Infatti, egli non si pone mai la domanda: “Quanti siamo ? “ (Cfr. Servizio della Parola, n. 558, pag. 163). A Gesù interessa l’ autenticità, non la quantità, di coloro che si fanno suoi discepoli. Per questo li “inchioda” davanti alle loro responsabilità, cioè esige una risposta. E la risposta arriva da Pietro, che non vede alternative credibili alle “parole di vita eterna”, formulate da Gesù.

Non dimentichiamolo mai: La via indicata e percorsa da Gesù non è quella della “fuga dal mondo”. Piuttosto, il Signore sta chiedendo ai suoi, e quindi anche ai cristiani di tutti i tempi, di accettare lo scandalo dell’ incarnazione, di una carne e di un sangue offerti per la vita del mondo, assumendo il suo stile: una vita donata.

Il cristianesimo in Occidente, e non solo, è chiaramente ormai caratterizzato da una dimensione minoritaria. Qualcuno potrà “annegare” nelle nostalgie il dispiacere di non essere più in regime di “cristianità”, di doversi sentire irrilevante. Non è facile, quando si è abituati da secoli a contare e a contarsi, prendere atto che la maggioranza non c’ è più. Ma lo Spirito invita a ragionare diversamente, a prendere la condizione di “diaspora”, che si sta affacciando, come un’ opportunità per purificare i cuori, snellire le strutture, dimezzare i processi, rimettere al centro le persone con le loro storie, anziché i progetti con i loro successi.

“Tu hai parole di vita eterna”: questa è la convinzione che dà ai discepoli il coraggio di restare. Per diventare sale e luce, lievito e granello di senape, e “non i curatori fallimentari” della chiesa.

Se Gesù ha inviato in missione la propria comunità, indicandone lo stile da praticare e non l’ha mandata come esercito potente o fortezza inespugnabile, è perché non ha l’ ossessione del numero, ma il desiderio che i suoi discepoli, di tutti i tempi, si mettano in cammino fiduciosi, per spargere semi di speranza e di risurrezione, che solo le parole di vita eterna, e non certo quelle di vita terrena, possono far crescere nel mondo.

                                              Mons. Antonio Scarcione

mercoledì 21 agosto 2024

Il pensiero di Roberto Parnetti, componente nazionale FISE (federazione italiana sport equestri)

Riceviamo e pubblichiamo, da Roberto PARNETTI (Arezzo)

Il Palio dei Normanni di Piazza Armerina era la sola Giostra che ancora non avevo mai vissuto dal vivo. Quest'anno invece ho voluto dare la priorità a questa manifestazione così particolare e, devo dire, che il confrontarsi su quattro prove (tra cui l'ultima con il cavaliere che deve colpire con un giavellotto il bersaglio posto su una forca ad un altezza di 6 metri...vera e propria unicità non solo del Palio dei Normanni) fa sì che il torneo sia bello avvincente così come il contesto storico.
Alcune cosettine sarebbero da rivedere sia a livello di corteo sia a livello di gara (ma qui mi fermo perché avrò modo di confrontarmi con chi di dovere) però i tre giorni di cerimonie che si concludono con il Palio il 14 agosto in notturna sono molto intensi ed anche seguiti dagli abitanti (peccato che la città non era imbadierata...).
Ho avuto l'occasione di conoscere altre persone animate da questa comune passione per questo meraviglioso mondo delle Giostre, Quintane e Palii.
Ed ho avuto l'onore di premiare il Miglior Cavaliere per conduzione di gara e binomio ovvero Christian Arena che correva in sella a Ester del Quartiere Casalotto.
I miei complimenti in primis al Quartiere Castellina vincitore della Giostra con 275 punti ma anche agli altri Quartieri Casalotto (secondo con 230 punti), Canali (225) e Monte Mira (205) del mio amico Filippo Rausa (a cui va un personale grazie perché, oramai da anni, è la persona che mi tiene aggiornato sul Palio) che però l'ha presa con filosofia.. visto che cmq il Quartiere Monte è sempre in testa all'Albo d’Oro.. e poi una "Vittoria" in casa c'è l'ha sempre !!!!!
Ora posso dire di essermele fatte tutte..ma proprio tutte!!!!..da Arezzo a Ascoli, da Foligno a Faenza, da Bagno a Ripoli a Monselice, da Sulmona a Pistoia, da Sarteano a Montisi, da OLMO a Piazza Armerina ecc. ecc. ecc.
Ditemi voi se questa non è una passione da "malati"...!!!!

sabato 17 agosto 2024

LA DOMENICA CON GESU', XX DEL TEMPO ORDINARIO / B

  …… per tutti coloro che desiderano lasciarsi guidare dalla Parola di Dio: un commento per meditare e per prepararsi alla Liturgia della Santa Messa domenicale

“La sapienza si è costruito la sua casa…Ella dice: Venite mangiate il mio pane, bevete il vino che io ho preparato…Andate diritti per la via dell’ intelligenza” Pr 9,1-6 .
“Fratelli,…fate molta attenzione…Comportandovi non da stolti, ma da saggi…Siate…ricolmi dello Spirito Santo…rendendo continuamente grazie…a Dio Padre…” Ef 5,15-20 . 
“…Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno…” Gv 6,51-58.

“IL TEMA CHE ACCOMUNA LE TRE LETTURE ODIERNE E’ QUELLO DEL CIBO CHE NON PERISCE, E’ IL PANE DELLA VITA, E’ IL MANGIARE IL PANE E IL BERE IL VINO”.

Luigi Verdi, il teologo che seguiamo nella nostra riflessione, così esordisce: “Solo per la vita, tutto per la vita…Un Dio che agisce…affinchè ci sia più vita nel mondo; una vita infinita, eterna, che sconfigge la morte…per sempre…”

Gesù vuol farci capire proprio questo e lo ripete diverse volte, al punto da sembrare monotono. Ci chiede di non lasciarci confondere, di non prendere facili scorciatoie: la vita, vera, scorre attraverso di Lui, che si fa goccia di sangue, briciola di pane, quasi “a fecondare le nostre cellule”.

Ma come possiamo crederti Dio ? Come comprendere questo mistero, in cui ti nascondi ? Fatichiamo a pensarti morto, “perché un Dio non può, non deve morire”. Fatichiamo a pensarti risorto, ma razionalmente come è possibile tornare alla vita ? . E ora ci ripeti che dobbiamo mangiare la tua carne e bere il tuo sangue ?. Ci chiediamo troppo, o Dio, non comprendiamo, siamo come quei Giudei, che sembrano scandalizzati dalle tue parole.

Eppure, da bambini, talvolta, ci siamo sentiti dire: “Ti mangerei di baci”. Forse perché l’ amore tende a fare dell’ altro la carne della propria carne. E quante volte “i grandi” ci hanno stretto così forte, da farci mancare il respiro.

Allora, forse, è questo che oggi Gesù ci chiede: amarlo così tanto da fare di noi una cosa sua. Il famoso poeta, Pablo Neruda, scrive: “La terra, la bellezza, l’ amore,/ tutto questo ha sapore di pane / del mare e della terra faremo pane, / coltiveremo a grano la terra e i pianeti “ . E crediamo che sia anche l’ invito di Gesù per noi: diventare, a nostra volta, un boccone di pane per gli altri, un anticipo di cielo.

Signore, tu che ami la piccolezza e i dettagli, non potevi scegliere di rifugiarti in posti migliori: “un pane da mangiare con la fame degli innamorati e una goccia di sangue, per dipingere la vita d’ infinito”.

                                               Mons. Antonio Scarcione

Un plauso all'impegno ed alla professionalità dei ragazzi/e che compongono l'Armata dei Musici e Sbandieratrici del nobile quartiere.

Anche se quest'anno abbiamo perso il Palio, con Voi abbiamo conquistato il Titolo di essere la squadra, l'Armata di musici e sbandieratori che partendo dal basso, contro tutti e contro tutto, ha dimostrato grande valore, serietà, capacità nel costruire brani musicali inediti e stupefacenti, riuscendo a coinvolgere decine di giovani ragazzi e ragazze che guardano a noi con grande stima e fiducia. Il percorso è tracciato, dobbiamo solamente seguirlo. 
Grandi ragazzi, ci avete dato grandi soddisfazioni.



sabato 10 agosto 2024

LA DOMENICA CON GESU', XIX DEL TEMPO ORDINARIO / B

  …… per tutti coloro che desiderano lasciarsi guidare dalla Parola di Dio: un commento per meditare e per prepararsi alla Liturgia della Santa Messa domenicale

“…Elia…andò a sedersi sotto una ginestra…Disse: Ora basta, Signore ! Prendi la mia vita…E si addormentò sotto la ginestra…un angelo lo toccò e gli disse: Alzati e mangia !...E vide… una focaccia,…e un orcio d’ acqua. Mangiò e bevve…L’ angelo del Signore lo toccò e gli disse: Alzati e mangia, perché è troppo lungo per te il cammino…Con la forza di quel cibo camminò per quaranta giorni e quaranta notti fino al monte di Dio, l’ Oreb “ 1 Re 19,4-8 .
“…Scompaiano da voi ogni asprezza, sdegno, ira, grida e maldicenza…Siate invece benevoli gli uni verso gli altri, misericordiosi, perdonandovi a vicenda…E camminate nella carità…” Ef 4,30-52 . 
“…In verità, in verità io vi dico: chi crede ha la vita eterna. Io sono il pane vivo disceso dal cielo…Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno…” Gv 6,41-51.

“IN QUESTA DOMENICA, UN ACCENTO SIGNIFICATIVO E’ DATO ALL’ “ATTRAZIONE” CHE DIO ESERCITA NEI CONFRONTI DELL’ UMANITA’. DIO SI PROPONE COME NUTRIMENTO, PUR AVVALENDOSI DI QUEL NUTRIMENTO UMANO CHE E’ IL PANE, ARRICCHITO, PERO’, DALLA POTENZA DIVINA, CHE CONSENTE, ALL’ ALIMENTO UMANO, DI ASSURGERE A SIMBOLO DI COLUI CHE LO DONA. E’ DIO COLUI DI CUI ABBIAMO FAME, EGLI CI NUTRE, COME CI RICORDA L’ “APOCALISSE”. ECCO. STO ALLA PORTA E BUSSO. SE QUALCUNO ASCOLTA LA MIA VOCE E MI APRE LA PORTA, IO VERRO’ DA LUI, CENERO’ CON LUI ED EGLI CON ME” (3,20).

Seguiamo il commento, sobrio e preciso, che ci propone Roberto Laurita(Io sono il pane vivo. Servizio della Parola n. 558, Pag 109). Egli evidenzia come “spesso riduciamo la religione ad una transazione per ottenere benefici in questa vita”. Così, Dio diventa colui che, in cambio di prestazioni rituali, assicura protezione dai mali e dai pericoli. Questo sistema, ovviamente, va in crisi, quando anche colui, che si ritiene credente, sperimenta la malattia, l’ insuccesso o una disgrazia. Nasce, allora, un certo disgusto nei confronti di Dio stesso. Ci si sente dimenticati, anzi traditi. E diciamo: a che cosa è servita la mia devozione ? Le preghiere, la mia onestà, la generosità, il mio impegno in che modo vengono compensati ?

In altri casi, Dio diventa quasi un manichino, a cui ognuno appende la maschera che vuole. E’ il Dio che lascia fare, quando uno vuol viversi la sua vita. E’ il Dio che dovrebbe intervenire, quando si è nel pericolo; che dovrebbe sposare la nostra causa e schierarsi dalla nostra parte.

Ma Dio non corrisponde all’ insieme dei nostri bisogni. Dio non è come lo vogliamo noi. Quello è un “idolo”, che corrisponde ai nostri desideri e ci crea l’ illusione di essere protetti.

A questo punto, ci chiediamo, perché abbiamo individuato queste due “tentazioni”, che sono tipiche della patologia della vita religiosa ?

Proprio perché il vangelo odierno sembra fatto apposta, per richiamarci alla verità, ad un rapporto autentico col Signore vivo e vero, il Dio di Gesù Cristo. I pani moltiplicati erano un segno, che doveva attirare l’ attenzione su una realtà molto più importante. “Il pane vivo”, che è Gesù, ci permette di vivere in eterno.

Nella fede scopriamo questo “pane vivo”. E’ questo il bene prezioso, che vale più di qualsiasi altra cosa. Per chi ha fede, Gesù, conta più di qualsiasi altra persona. Ecco perché, pur di restare fedeli a lui, si è disposti a pagare un prezzo alto.

E’ la storia di tanti cristiani e cristiane di oggi e di ieri, che hanno reso ragione della loro speranza, talvolta, fino allo spargimento del sangue.

                                   Mons. Antonio Scarcione

martedì 6 agosto 2024

La Cena dei Battezzati, 4 agosto 2024.

Domenica 4 agosto come da consuetudine ha avuto luogo dopo la cerimonia del Battesimo di Quartiere, giunto alla sua 13^ edizione, la "Cena dei battezzati" e di quanti, quartieranti e simpatizzanti condividono il credo, il sentimento di appartenenza al nobile quartiere Monte Mira. Diversi i dirigenti del quartiere cosi come presenti alcuni cavalieri giostranti che rappresenteranno il quartiere nel corso della 69^ edizione del Palio dei Normanni. 

Di seguito alcuni scatti fotografici della serata.