"Non dubitare che un gruppo di cittadini impegnati e consapevoli possa cambiare il mondo: in effetti è solo così che è sempre andata" (Margaret Mead)



Quello che fai per te stesso morirà con te,quello che fai per gli altri rimarrà per sempre


Palio dei Normanni, 12/13/14 agosto

sabato 10 agosto 2024

LA DOMENICA CON GESU', XIX DEL TEMPO ORDINARIO / B

  …… per tutti coloro che desiderano lasciarsi guidare dalla Parola di Dio: un commento per meditare e per prepararsi alla Liturgia della Santa Messa domenicale

“…Elia…andò a sedersi sotto una ginestra…Disse: Ora basta, Signore ! Prendi la mia vita…E si addormentò sotto la ginestra…un angelo lo toccò e gli disse: Alzati e mangia !...E vide… una focaccia,…e un orcio d’ acqua. Mangiò e bevve…L’ angelo del Signore lo toccò e gli disse: Alzati e mangia, perché è troppo lungo per te il cammino…Con la forza di quel cibo camminò per quaranta giorni e quaranta notti fino al monte di Dio, l’ Oreb “ 1 Re 19,4-8 .
“…Scompaiano da voi ogni asprezza, sdegno, ira, grida e maldicenza…Siate invece benevoli gli uni verso gli altri, misericordiosi, perdonandovi a vicenda…E camminate nella carità…” Ef 4,30-52 . 
“…In verità, in verità io vi dico: chi crede ha la vita eterna. Io sono il pane vivo disceso dal cielo…Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno…” Gv 6,41-51.

“IN QUESTA DOMENICA, UN ACCENTO SIGNIFICATIVO E’ DATO ALL’ “ATTRAZIONE” CHE DIO ESERCITA NEI CONFRONTI DELL’ UMANITA’. DIO SI PROPONE COME NUTRIMENTO, PUR AVVALENDOSI DI QUEL NUTRIMENTO UMANO CHE E’ IL PANE, ARRICCHITO, PERO’, DALLA POTENZA DIVINA, CHE CONSENTE, ALL’ ALIMENTO UMANO, DI ASSURGERE A SIMBOLO DI COLUI CHE LO DONA. E’ DIO COLUI DI CUI ABBIAMO FAME, EGLI CI NUTRE, COME CI RICORDA L’ “APOCALISSE”. ECCO. STO ALLA PORTA E BUSSO. SE QUALCUNO ASCOLTA LA MIA VOCE E MI APRE LA PORTA, IO VERRO’ DA LUI, CENERO’ CON LUI ED EGLI CON ME” (3,20).

Seguiamo il commento, sobrio e preciso, che ci propone Roberto Laurita(Io sono il pane vivo. Servizio della Parola n. 558, Pag 109). Egli evidenzia come “spesso riduciamo la religione ad una transazione per ottenere benefici in questa vita”. Così, Dio diventa colui che, in cambio di prestazioni rituali, assicura protezione dai mali e dai pericoli. Questo sistema, ovviamente, va in crisi, quando anche colui, che si ritiene credente, sperimenta la malattia, l’ insuccesso o una disgrazia. Nasce, allora, un certo disgusto nei confronti di Dio stesso. Ci si sente dimenticati, anzi traditi. E diciamo: a che cosa è servita la mia devozione ? Le preghiere, la mia onestà, la generosità, il mio impegno in che modo vengono compensati ?

In altri casi, Dio diventa quasi un manichino, a cui ognuno appende la maschera che vuole. E’ il Dio che lascia fare, quando uno vuol viversi la sua vita. E’ il Dio che dovrebbe intervenire, quando si è nel pericolo; che dovrebbe sposare la nostra causa e schierarsi dalla nostra parte.

Ma Dio non corrisponde all’ insieme dei nostri bisogni. Dio non è come lo vogliamo noi. Quello è un “idolo”, che corrisponde ai nostri desideri e ci crea l’ illusione di essere protetti.

A questo punto, ci chiediamo, perché abbiamo individuato queste due “tentazioni”, che sono tipiche della patologia della vita religiosa ?

Proprio perché il vangelo odierno sembra fatto apposta, per richiamarci alla verità, ad un rapporto autentico col Signore vivo e vero, il Dio di Gesù Cristo. I pani moltiplicati erano un segno, che doveva attirare l’ attenzione su una realtà molto più importante. “Il pane vivo”, che è Gesù, ci permette di vivere in eterno.

Nella fede scopriamo questo “pane vivo”. E’ questo il bene prezioso, che vale più di qualsiasi altra cosa. Per chi ha fede, Gesù, conta più di qualsiasi altra persona. Ecco perché, pur di restare fedeli a lui, si è disposti a pagare un prezzo alto.

E’ la storia di tanti cristiani e cristiane di oggi e di ieri, che hanno reso ragione della loro speranza, talvolta, fino allo spargimento del sangue.

                                   Mons. Antonio Scarcione

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