
Una giornata per non dimenticare gli orrori del nazismo, le deportazioni nei campi di concentramento e lo sterminio di massa compiuto nei lager con sistematica ferocia.
Ma molti non sanno che diversi furono i piazzesi “ospiti” in una delle baracche di Auschwitz e degli altri campi.
Un nostro concittadino, oggi novantenne, residente nel quartiere Monte, all'ora soldato dell'Esercito Italiano, fatto prigioniero dai nazisti, e destinato alla morte o ad una lunga prigionia fatta di stenti e sofferenze fu carcerato per diversi anni in quei luoghi.
Anni di attesa ed angoscia prima della liberazione, il nostro nonno Giuseppe, riuscì a sopravvivere, a sconfiggere la fame, a fuggire ed a essere riacciuffato; i racconti descritti al figlio sulle condizioni disumane sono di quelli che fanno inorridire, che fanno spuntare le lacrime.
Nonno Giuseppe, che a sempre negato di raccontare a terzi, alla presenza di telecamere la propria testimonianza, chissà che questa volta non si convinca, raccontandoci la sua di storia, in quel braccio di terra tedesco bagnato dal sangue di tanta innocente gente.
In questo giorno di memoria, auguriamo a nonno Giuseppe, di trascorrere serenamente il restante corso della sua vita, certo dell’amore dei figli e dei tanti nipoti che gli vogliono un gran bene.
Filippo Rausa
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