Mons. Antonio Scarcione |
giovedì 16 giugno 2011
Riflessioni sulla trascorsa festa della Patrona
Il 2 maggio 2011 rimarrà nella memoria dei fedeli, come il giorno del temporale, che non ha consentito, nel pomeriggio, la processione della Madonna di Piazza Vecchia nella Città.
Il 3 maggio, invece, il tradizionale ritorno della sacra immagine all'eremo ha avuto luogo regolarmente.
Ragazze e ragazzi si sono alternati, sotto la bara, nel massimo ordine, nel tragitto che collega la parrocchia degli Angeli alla chiesetta del santuario.
Numerosi i partecipanti, tra i quali spiccavano i fedeli, che con preghiere e canti hanno adempiuto al voto.
Al santuario, S.Messa, omelia e benedizione del Vescovo.
Successivamente, una breve sosta di riflessione, in silenzio, nella cripta, sotto l'altare, dove nei decenni precedenti era stato collocato un documento, scritto in latino, che indica il punto preciso del ritrovamento del vessillo, donato dal Papa Alessandro II al conte Ruggero, recante l'immagine della Madonna delle Vittorie:
"Locus significatus est honori Deiparae deputatus". (E' indicato il sito, che era stato accuratemente scelto in onore della Madre di Dio).
Secondo una costante e ininterrotta tradizione, un pio sacerdote, il canonico Giovanni Candilia, nel 1348(anno in cui il flagello della peste colpì l'Europa) ebbe una visione, nella quale gli fu indicato il luogo, in cui era sepolta la custodia in legno di cipresso, recante il vessillo con la sacra immagine.
L'evento è stato immortalato, in due famosi versi della Quindicina in onore della Madonna delle Vittorie, da Mario Sturzo, vescovo di Piazza Armerina (1903-1941).
"...Ma al buon Candilia tu parlasti al core... ei rinvenne il segno dell'amore..."
Antonio Scarcione
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