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Palio dei Normanni, 12/13/14 agosto

venerdì 10 febbraio 2012

Un inedito del grande Vescovo Mario Sturzo

Il nostro concittadino Concetto Prestifilippo, giornalista La Repubblica, ci comunica in anteprima che lunedì  in allegato con il Sole 24Ore nel magazine Terrà, allegato al quotidiano finanziario, ospita un servizio dedicato al vescovo di Piazza Armerina Mario Sturzo.

Quest'anno ricorre l'anno Sturziano, infatti lo scorso 12 novembre 2011 è stato celebrato il 150° anniversario della nascita di Mons. Mario Sturzo, fratello del più noto Luigi, fondatore del Partito Popolare, e che fu Vescovo a Piazza Armerina dal 1903 al 1941. Per la circostanza l’attuale vescovo suo successore, Mons. Michele Pennisi, ha indetto l’Anno Sturziano, attraverso il quale si intende celebrare le memoria dell’illustre Vescovo che, per cultura, vastità di interessi e spiritualità risulta essere una delle personalità più illuminate nel panorama ecclesiale e sociale del primo Novecento italiano.

Un documento inedito e una serie di riconoscimenti scientifici svelano la figura di un grande intellettuale siciliano degli anni trenta.
Mario Sturzo, fratello maggiore di Luigi, fondatore del Partito Popolare, al centro del dibattito filosofico.

  “Ieri al Senato, verso le 17.15, ho visto per la prima volta Benedetto Croce. È piuttosto piccolo di statura, aspetto sereno, freddo. Sediamo di fronte. La conversazione si avvia naturalmente. La sua parola non è fluente, il pensiero è quello dei suoi libri…”. (Roma, 6 agosto 1921).

Il giudizio tranchant, quasi irriverente, è del vescovo Mario Sturzo, fratello maggiore del noto Luigi, fondatore del Partito Popolare. La nota, vergata con scrittura minuta è un appunto inedito.
Mons. Mario Sturzo dei baroni Altobrando era nato a Caltagirone il 10 novembre 1861. Dopo i primi studi nella città natale, si trasferì a Catania. A Roma conseguì la laurea in giurisprudenza. Fu ordinato sacerdote il 21 settembre 1889. Nominato vescovo della diocesi di Piazza Armerina nel 1903, continuò a soggiornarvi fino al 1941 sotto il pontificato di ben cinque Papi: da Leone XIII a Pio XII. Figura poliedrica di vescovo, filosofo, teologo, poeta, maestro di spiritualità, uomo di profonda cultura, fu autore di testi fondamentali. Nel 1928, l’antifascista Mario Sturzo, scrisse il libro "Neosintetismo".
Lo storico Gabriele De Rosa affermava che: "La sapienza di Luigi Sturzo passa attraverso la mano del fratello Mario". Il fondatore riconosciuto del partito Popolare non intraprendeva alcuna iniziativa senza avere prima consultato il fratello Mario, come si evince dai quattro volumi del "Carteggio" edito dall'istituto Luigi Sturzo di Roma. Epistolario che rafforza la tesi dell’interdipendenza e complementarità del pensiero e dell'opera dei due fratelli Sturzo.

Il 12 novembre si è tenuto a Piazza Armerina un convegno di studi in occasione del settantesimo anniversario dalla sua scomparsa e del 150emo dalla nascita. Convegno che inaugura una lunga e prestigiosa sequela di appuntamenti scientifici. La Facoltà Teologica di Sicilia “San Giovanni Evangelista” di Palermo organizzerà il prossimo 26 aprile un convegno scientifico su l’ecclesiologia e la spiritualità di Mons. Mario Sturzo. La Facoltà di Filosofia dell’Università di “Tor Vergata”, in collaborazione con l’Istituto Luigi Sturzo di Roma, organizzerà per il prossimo autunno 2012 un convegno sul pensiero filosofico di Mario Sturzo.
L'opera di Mario Sturzo fu quasi interamente rivolta agli studi letterari e filosofici. Negli anni Trenta le sue tesi filosofiche non furono condivise dalla Santa Sede. Il vescovo-filosofo siciliano fu molto vicino allo storico Benedetto Croce, allora senatore e ministro dell'Istruzione. Affinità che gli valse l’accusa di crocianesimo nel 1931 e si tradusse in un clamoroso monito delle autorità religiose. Procedimento disciplinare con il quale venne interdetto dall’insegnamento. L’ammonimento destò scandalo e fu riportato da tutti gli organi di informazione. Mario Sturzo incarnava una personalità intellettuale esuberante, non in linea con i rigidi dettami dell’epoca. Propugnava, con moderna apertura e libertà di pensiero, le celebrazioni liturgiche in lingua italiana, divenendo così il precursore delle attuali direttive cattoliche. Altrettanto clamore suscitò, successivamente, la firma della sua ritrattazione. Clamorosa negazione che sottoscrisse con spirito di umiltà e senso di disciplina. Non raggiunse la notorietà del fratello Luigi proprio per questa sua sofferta "ritirata". Ripiegamento che, in effetti, non attuò mai, come confermano i suoi numerosi scritti. Fu dunque costretto a una sorta di confino politico-religioso a Piazza Armerina, luogo eccentrico dell’entroterra siciliano. Mario Sturzo, negli anni duri del regime fascista continuò la sua opera, scrivendo e intrecciando i suoi rapporti con numerosi studiosi e personalità politiche.
                                                                                     Concetto Prestifilippo

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