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Palio dei Normanni, 12/13/14 agosto

domenica 12 febbraio 2012

Il servizio sulla mozione di sfiducia a cura di Start News


Di seguito riportiamo il link della testata giornalistica Start News relativa il servizio sulla mozione di sfiducia al sindaco Nigrelli, un lavoro ben fatto che merita di essere visionato, anche per rendere edotti tutti i quartieranti, i cittadini sulle motivazioni che hanno indotto gli 11 consiglieri comunali ha sottoscrivere quel documento che è stato discusso, e infine dopo avere ascoltato le ragioni del Sindaco, votato dal civico Consiglio comunale.




Filippo Rausa

Approfitto dell’occasione, per esprimere il mio modesto pensiero sulla utilità della mozione di sfiducia.
Per chi come me ha ricoperto i ruoli di Consigliere Comunale (1993/1997), e di Assessore nell'Amministrazione Sottosanti (II legislatura 1997/1999), ritengo aberrante la mozione di sfiducia ai Sindaci (anche se prevista e più volte modificata dalla legge elettorale), che invece dovrebbe essere messa in atto nel caso in cui questi si macchino di gravi atti nei confronti della comunità amministrata.
Certo è, che una mozione di sfiducia non si nega a nessuno, e così da quando la Legge ha previsto l’elezione diretta del Sindaco, tutti i sindaci, chissà perché, dopo l’ampio voto popolare della comunità, hanno dovuto affrontare questa mannaia, Sottosanti, I legislatura, passata indenne; Sottosanti II legislatura, decapitato; Velardita, Prestifilippo e ora Nigrelli, usciti indenni.
La storia di uomini che seppure suffragati dal voto popolare, hanno dovuto confrontarsi e scontrarsi in quell’agone politico del gioco delle parti tra maggioranza ed opposizione consiliare, dove il più delle volte i ruoli si invertono e il gioco si fa sempre sporco.
Sindaci accusati di essersi ammantati della virtù dei cesari, Assessori accecati dal potere ricevuto, per giungere ai Consiglieri comunali che scordandosi del mandato elettorale ricevuto dal popolo, si sono limitati ad approvare in aula bilanci, relazioni, regolamenti, delegando paradossalmente la risoluzione delle istanze dei cittadini, dei quartieri, delle contrade alla sola Amministrazione.

Aula consiliare

Ricordo ancora la mozione di sfiducia al sindaco Sottosanti (1999), portata avanti come sempre dalla opposizione che fomentava i concittadini contro il sindaco e noi assessori, con la promessa che un altro sindaco, un'altra Giunta municipale avrebbero dato le giuste risposte, il lavoro, lo sviluppo; a loro in aula si aggiunsero alcuni consiglieri del partito del sindaco scontenti, perché non appagati......, e così per la felicità di quella opposizione, la mozione passò.
Per me sarebbe facile ora tirare le conclusioni degli ultimi dodici anni trascorsi, ma se il tempo e galantuomo e puntualmente da le risposte, non mancherà ai lettori fare un excursus di ciò che è stato, di chi ci amministrava ieri e di chi ci amministra oggi.
A volte mi chiedo dove siano finiti quei consiglieri rivoluzionari di Alleanza Nazionale, quei traditori del mandato popolare, mentre loro sono spariti dallo scenario politico e associativo in genere, gli strateghi hanno ricoperto ogni ruolo nelle istituzioni; altri ancora, chi non stà nella barca, aspettano il turno nella speranza di essere eletti e cambiare, dicono loro, le sorti di questa Città.
Sarà, ma io che ho una visione diversa del “fare la politica” (la definizione di "politica" risale ad Aristotele; secondo il filosofo, "politica" significava l'amministrazione della "polis" per il bene di tutti, dove tutti i cittadini partecipano), da sempre, dai primi anni che entrai a far parte di questa bella realtà che è il Comitato di quartiere, 1980, con tanta passione ed impegno ho porto avanti, insieme ai tanti soci del Comitato, le tematiche di un grande quartiere come il nostro (sempre decantato dalla politica e ancor più facilmente dimenticato),
senza dovere aspettare l’eventuale turno per potere mettere in campo le mie virtù nell'amministrare le sorti della Città, lavorando nell'interesse del quartiere, comunque al di la del colore di maglia che indossa il Primo Cittadino, perche nella società le rivoluzioni culturali, intellettuali sono sempre partite dal popolo che troppo spesso si scorda di avere un grande ruolo, la SOVRANITA' che purtroppo e troppo spesso delega ad arrivisti e salta banchi, ad ogni competizione elettorale che essa sai Amministrativa, Regionale, Nazionale.  
                                                                                                          Filippo Rausa

 

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