"Non dubitare che un gruppo di cittadini impegnati e consapevoli possa cambiare il mondo: in effetti è solo così che è sempre andata" (Margaret Mead)



Quello che fai per te stesso morirà con te,quello che fai per gli altri rimarrà per sempre


Palio dei Normanni, 12/13/14 agosto

domenica 12 febbraio 2012

La Domenica con Gesù, VI del Tempo Ordinario

 ……… per tutti coloro che desiderano lasciarsi guidare dalla Parola di Dio: un commento per meditare e per prepararsi alla Liturgia della Santa Messa domenicale.  

I Lettura. " Sarà impuro, finchè durerà in lui il male". Lv 13,1-2. 45-46
Salmo.    " Tu sei il mio rifugio, mi liberi dall' angoscia". Sal 31
II Lettura. " Fratelli, sia che mangiate sia che beviate sia che facciate qualsiasi altra cosa, fate tutto per la gloria di Dio " . 1 Cor 10, 31-11, 1
Vangelo. .. Un lebbroso, .. lo supplicava.."Se vuoi, puoi purificarmi! ". Lo voglio, sii purificato! "Mc 1,40-45

 La successione dei fatti, presentati da Marco, nell I Capitolo del suo vangelo, si prefigge di "scavare" nel mistero della persona di Gesù. Alla forza della sua parola, che ha attirato i primi discepoli, che ha sconfitto gli spiriti immondi e le infermità fisiche degli uomini, ora segue la guarigione del lebbroso.
 Tra tutte le malattie, la lebbra era considerata quella che rendeva impuro l' uomo, perché era, per eccellenza, segno del peccato.
 Le guarigioni dalla lebbra, quindi, diventano simbolo della guarigione dal peccato e sono rappresentate, nei vangeli, come segno e prova del potere di Gesù, in quanto Messia e Figlio di Dio. Essere guariti da questo male, significava essere riammessi alla vita familiare, sociale e religiosa.
 Vediamo che un lebbroso viene incontro a Gesù, si prostra davanti a lui e lo supplica di guarirlo. Il lebbroso fa a Gesù una richiesta precisa: "Se vuoi, puoi purificarmi ".
 Gesù si muove a compassione, accoglie la richiesta e gli ridona la salute fisica. Notiamo che Gesù supera il legalismo giudaico, che vietava il contatto con persone, affette da questo male, e tocca il lebbroso.
 Le parole, che Gesù pronuncia, " Lo voglio, sii purificato ! ", mettono in evidenza, come un semplice gesto e la parola del Signore, ridiano al lebbroso la salute fisica e la rinascita alla vita sociale.
 L'evangelista, a questo punto, sottolinea che Gesù "ne ebbe compassione", riconoscendogli, cosi, anche una grande vicinanza e solidarietà nei confronti di chi è ammalato e/o soffre.
 E'  la compassione verso ogni sofferenza umana, che si colloca all'origine della predicazione di Gesù. E' proprio la sua tenerezza, che lo porta a commuoversi, fino a non trattenere i segni esterni della compartecipazione alla sofferenza degli altri.
 La guarigione del lebbroso annuncia che il regno di Dio è arrivato e dimostra il potere di Gesù, in quanto Messia e Figlio di Dio. Marco, nel raccontare il miracolo, fa notare:
a) nel lebbroso, l'ardire, con cui viene a Gesù, senza farsi scrupolo di  trasgredire le prescrizioni sull' isolamento; la sua fiducia nel rabbi' di Nazareth, che si manifesta nell' umile preghiera, "Se vuoi, puoi purificarmi ! " e di adorazione, “lo supplicava in ginocchio";
b) in Gesù: la misericordia, che gli fa accogliere la preghiera del lebbroso, "lo voglio, sii purificato"; l' istantaneità, con cui compie la guarigione: bastano una parola e il gesto di toccare, e viene ridonata all' ammalato la salute fisica e la rinascita nella vita sociale.
 Perché Dio, che può tutto, "fa soffrire ? " Facciamo attenzione, anche l' atteggiamento di Dio, nei confronti della malattia, è di un netto rifiuto: Dio non ama la malattia. Gesù, infatti, ha compassione per tutti gli ammalati.
 La malattia non è un bene per l' uomo, casomai un momento di prova (ricordiamo la storia di Giobbe). Conseguentemente, lottare con tutte le forze, contro la malattia, è non solo un atteggiamento legittimo, ma, bensì, mettersi dalla parte di Dio. 
 Come Gesù ha guarito gli ammalati,che gli si sono avvicinati, così, oggi, spetta all'uomo continuare l' opera di Gesù, compiere altri "miracoli", servendosi dei mezzi che la scienza offre.
 I miracoli hanno la funzione di accreditare l' opera di Gesù.
Le profezie dell' A.T. annunciavano, infatti, le guarigioni di malati come segno della venuta del tempo messianico.
 Il miracolo suscita sempre stupore. Esso è, però, uno stupore, che non è fine a se stesso. Il miracolo è, invece, come una freccia, scoccata dall'arco, che orienta lo sguardo sul bersaglio; è come un dito puntato, che attira l' attenzione non su se stesso, ma sulla persona indicata (Gesù).
 I miracoli di Gesù raggiungono il loro scopo, se, negli osservatori, diventano "segni". Possiamo dire che il miracolo si sviluppa su due livelli: il primo riguarda l' evento da tutti percepito, il secondo riguarda il significato del fatto ( la venuta del Messia liberatore e salvatore).
 Marco,quindi, presenta Gesù, che annuncia la vicinanza del regno. Come possiamo notare, qui c'è un importante insegnamento per i discepoli di tutti i tempi: Dio è il Dio della compassione e noi lo serviamo, soltanto, quando ci prendiamo cura dell' uomo e della sua liberazione dal male fisico, sociale e morale.           
                                                                                     mons. Antonio Scarcione

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