domenica 7 luglio 2013
La Domenica con Gesù, XIV del Tempo Ordinario/C
……… per tutti coloro che desiderano lasciarsi guidare dalla Parola di Dio: un commento per meditare e per prepararsi alla Liturgia della Santa Messa domenicale.
Testi:
..."Come una madre consola un figlio, così io vi consolerò; a Gerusalemme
sarete consolati" ...Is 66,10-14c. "Non è infatti la circoncisione
che conta, né la non circoncisione, ma l' essere nuova creatura"...Gal 6,
14-18. "La messe è abbondante ma sono pochi gli operai !...Andate: ecco,
vi mando come agnelli in mezzo a lupi...non portate borsa, né sacca, né
sandali...in qualunque casa entriate, prima dite: "Pace a questa casa ! "...Lc
10, 1-12. 17-20.
Anche
oggi, i discepoli di Gesù sono come agnelli in mezzo a lupi.
-
" Io vi mando come agnelli in mezzo a lupi ". La
"battaglia" , così, appare perduta in partenza.
Sarebbe veramente così, se gli agnelli non avessero la forza del Pastore, Gesù, colui che li ha
mandati. E' necessario, quindi, essere consapevoli di questo sostegno. A tal
proposito, ci possono essere d' aiuto Paolo e Giovanni Crisostomo. Ciò che
Paolo dice di sè vale per tutti i cristiani: siamo mandati ad annunciare
"Cristo crocifisso: scandalo per i Giudei, stoltezza per i pagani; ma, per
coloro che sono chiamati (Giudei e Greci ) , Cristo è potenza di Dio e sapienza
di Dio" ( 1 Cor 1, 23-24 ). Solo alla luce di Cristo crocifisso si rivela
il senso autentico della libertà nell' obbedienza alla volontà di Dio: Gesù
Cristo va incontro liberamente alla passione e sulla croce dà la vita per
tutti gli uomini. (Fil 2, 6-11 )
Altrettanto
efficacemente, Giovanni Crisostomo invita a ricordar che la forza degli agnelli
in mezzo ai lupi risiede nella potenza di Gesù, Pastore. Egli usa queste
parole: " Finché saremo agnelli, vinceremo e, anche se saremo circondati
da numerosi lupi, riusciremo a superarli. Ma se diventeremo lupi, saremo
sconfitti, perché saremo privi dell' aiuto del Pastore. Egli non pasce lupi, ma
agnelli. Per questo se ne andrà e ti lascerà solo, perché tu gli
impedisci di manifestare la sua potenza (Omelia 33, 1 PG 57, 389 ).
Iniziamo
da qui, per tratteggiare lo stile della missione dei discepoli, che continuano
la missione di Gesù nella storia ed anche oggi.
- I
cristiani non devono mai cedere alla tentazione di diventare lupi tra i lupi.
Perché non sarebbero più discepoli di Gesù. Il messaggio evangelico non si
diffonde con la forza, nè, tanto meno, il regno della pace di Cristo si
amplia con la violenza.
Cadono,
qui, a proposito, le prime parole dell' enciclica "Deus Caritas est "
di Benedetto XVI : "Dio è Amore: chi sta nell' Amore dimora in Dio e
Dio dimora in lui ( I Gv 4, 16 ) . L' Amore di Dio ci è stato svelato da Gesù,
che sale sulla croce, da cui rivela che l' Amore è più forte di ogni
violenza, di ogni oppressione e persino della morte.
- Il
discepolo segue il maestro: "Se dunque io, il Signore e il Maestro, ho
lavato i piedi a voi, anche voi dovete lavare i piedi gli uni agli altri".
Il gesto di lavare i piedi fonda il principio dell' identificazione del
discepolo con il maestro. Conseguentemente, chi crede nel Signore, anch' egli
compirà le opere, che Gesù' compie. (Gv 14. 12 ). La logica del dono di sè
diventa la logica di chi crede in Gesù', di chi è suo discepolo e inviato:
pronto alla passione e al martirio, perché trionfino, nel mondo, il bene, l'
amore e la pace. Questa è la condizione, per poter dire, entrando in ogni
realtà umana: "Pace a questa casa" ( Lc 10, 5).
-
Riconoscere la potenza dell' amore, che il Pastore ci dona, per svolgere la
missione come agnelli, non significa dimenticare i lupi. I discepoli sono
mandati "in mezzo ai lupi e Giovanni Crisostomo non lo dimentica; anzi, ce
lo fa ricordare con queste parole: "...Saremo circondati da
numerosi lupi". E', quindi, fondamentale riconoscere che i
lupi esistono e agiscono. Rappresentano le forze del male, fanno capo all'
antico avversario, il diavolo, "padre della menzogna". La seduzione,
in particolare, induce l' uomo a disobbedire a Dio, attraverso l' errata
idea, secondo la quale l' uomo non ha bisogno di Dio. Se si
ignorassero i lupi, si negherebbe l' esistenza di satana, rinnegando, così, anche
le parole di Gesù . I lupi esistono e operano: odiano il vangelo e vogliono
annullare la Chiesa con l' insinuazione, la menzogna e la calunnia.
- Nei
nostri tempi, figura, inoltre, un particolare tipo di lupo: l'
indifferenza, nei confronti di Dio e dell' uomo. Inizialmente, non appare
rapace, perché la sua è una seduzione astuta. Sappiamo bene che l' indifferenza
"intacca e corrode" le relazioni, estirpa la speranza e nega ogni
valore. Contemporaneamente, provoca l'assolutizzazione del proprio io,
della libertà anarchica, che si presenta come la vera liberazione dell' uomo,
di una vita, basata sul denaro e sul sesso, di una mentalità utilitaristica
anche nelle relazioni interpersonali e familiari. Questo "lupo" tenta
di convince l' uomo che egli è totalmente autosufficiente; egli, cioè., può
fare a meno di Dio e degli altri, dei valori della famiglia e della vita.
-
Oggi, noi, discepoli del Signore, siamo pronti a spenderci nelle relazioni
interpersonali, nei cammini educativi, nella dedizione ai poveri. Questo
fa onore alle comunità ecclesiali. Siamo, invece, meno pronti, quando ci
troviamo in un confronto culturale, che viene dimenticato o disertato. Ma in
questo campo, siamo, forse, "agnelli" col senso d' inferiorità,
rispetto ai lupi. Ma, in questo modo, come afferma Giovanni Crisostomo,
"impediamo" al Pastore di "manifestare la sua
potenza".
Mons.
Antonio Scarcione
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