"Non dubitare che un gruppo di cittadini impegnati e consapevoli possa cambiare il mondo: in effetti è solo così che è sempre andata" (Margaret Mead)



Quello che fai per te stesso morirà con te,quello che fai per gli altri rimarrà per sempre


Palio dei Normanni, 12/13/14 agosto

domenica 7 luglio 2013

La Domenica con Gesù, XIV del Tempo Ordinario/C

……… per tutti coloro che desiderano lasciarsi guidare dalla Parola di Dio: un commento per meditare e per prepararsi alla Liturgia della Santa Messa domenicale.


Testi: ..."Come una madre consola un figlio, così io vi consolerò; a Gerusalemme sarete consolati" ...Is 66,10-14c. "Non è infatti la circoncisione che conta, né la non circoncisione, ma l' essere nuova creatura"...Gal 6, 14-18. "La messe è abbondante ma sono pochi gli operai !...Andate: ecco, vi mando come agnelli in mezzo a lupi...non portate borsa, né sacca, né sandali...in qualunque casa entriate, prima dite: "Pace a questa casa ! "...Lc 10, 1-12. 17-20.


 Anche oggi, i discepoli di Gesù sono come agnelli in mezzo a lupi.

 - " Io vi mando come agnelli in mezzo a lupi ". La "battaglia" , così, appare perduta in partenza.
Sarebbe veramente così, se gli agnelli non avessero la forza del Pastore, Gesù, colui che li ha mandati. E' necessario, quindi, essere consapevoli di questo sostegno. A tal proposito, ci possono essere d' aiuto Paolo e Giovanni Crisostomo. Ciò che Paolo dice di sè vale per tutti i cristiani: siamo mandati ad annunciare "Cristo crocifisso: scandalo per i Giudei, stoltezza per i pagani; ma, per coloro che sono chiamati (Giudei e Greci ) , Cristo è potenza di Dio e sapienza di Dio" ( 1 Cor 1, 23-24 ). Solo alla luce di Cristo crocifisso si rivela il senso autentico della libertà nell' obbedienza alla volontà di Dio: Gesù Cristo va incontro liberamente alla passione e sulla croce dà la vita per tutti gli uomini. (Fil 2, 6-11 )

 Altrettanto efficacemente, Giovanni Crisostomo invita a ricordar che la forza degli agnelli in mezzo ai lupi risiede nella potenza di Gesù, Pastore. Egli usa queste parole: " Finché saremo agnelli, vinceremo e, anche se saremo circondati da numerosi lupi, riusciremo a superarli. Ma se diventeremo lupi, saremo sconfitti, perché saremo privi dell' aiuto del Pastore. Egli non pasce lupi, ma agnelli. Per questo se ne andrà e ti lascerà solo, perché tu gli impedisci di manifestare la sua potenza (Omelia 33, 1 PG 57, 389 ).

 Iniziamo da qui, per tratteggiare lo stile della missione dei discepoli, che continuano la missione di Gesù nella storia ed anche oggi.

 - I cristiani non devono mai cedere alla tentazione di diventare lupi tra i lupi. Perché non sarebbero più discepoli di Gesù. Il messaggio evangelico non si diffonde con la forza, nè, tanto meno, il regno della pace di Cristo si amplia con la violenza.

 Cadono, qui, a proposito, le prime parole dell' enciclica "Deus Caritas est " di Benedetto XVI : "Dio è Amore: chi sta nell' Amore dimora in Dio e Dio dimora in lui ( I Gv 4, 16 ) . L' Amore di Dio ci è stato svelato da Gesù, che sale sulla croce, da cui rivela che l' Amore è più forte di ogni violenza,  di ogni oppressione e persino della morte.

- Il discepolo segue il maestro: "Se dunque io, il Signore e il Maestro, ho lavato i piedi a voi, anche voi dovete lavare i piedi gli uni agli altri". Il gesto di lavare i piedi fonda il principio dell' identificazione del discepolo con il maestro. Conseguentemente, chi crede nel Signore, anch' egli compirà le opere, che Gesù' compie. (Gv 14. 12 ). La logica del dono di sè diventa la logica di chi crede in Gesù', di chi è suo discepolo e inviato: pronto alla passione e al martirio, perché trionfino, nel mondo, il bene, l' amore e la pace. Questa è la condizione, per poter dire, entrando in ogni realtà umana: "Pace a questa casa" ( Lc 10, 5).

 - Riconoscere la potenza dell' amore, che il Pastore ci dona, per svolgere la missione come agnelli, non significa dimenticare i lupi. I discepoli sono mandati "in mezzo ai lupi e Giovanni Crisostomo non lo dimentica; anzi, ce lo fa ricordare con queste parole: "...Saremo circondati da numerosi lupi". E',  quindi, fondamentale riconoscere che i lupi esistono e agiscono. Rappresentano le forze del male, fanno capo all' antico avversario, il diavolo, "padre della menzogna". La seduzione, in particolare, induce l' uomo a disobbedire a Dio, attraverso l' errata idea, secondo la quale l' uomo  non ha bisogno di Dio. Se si ignorassero i lupi, si negherebbe l' esistenza di satana, rinnegando, così, anche le parole di Gesù . I lupi esistono e operano: odiano il vangelo e vogliono annullare la Chiesa con l' insinuazione, la menzogna e la calunnia. 

 - Nei nostri tempi, figura, inoltre, un particolare tipo di lupo: l' indifferenza, nei confronti di Dio e dell' uomo. Inizialmente, non appare rapace, perché la sua è una seduzione astuta. Sappiamo bene che l' indifferenza "intacca e corrode" le relazioni, estirpa la speranza e nega ogni valore. Contemporaneamente, provoca l'assolutizzazione del proprio io, della libertà anarchica, che si presenta come la vera liberazione dell' uomo, di una vita, basata sul denaro e sul sesso, di una mentalità utilitaristica anche nelle relazioni interpersonali e familiari. Questo "lupo" tenta di convince l' uomo che egli è totalmente autosufficiente; egli, cioè., può fare a meno di Dio e degli altri, dei valori della famiglia e della vita.

 - Oggi, noi, discepoli del Signore, siamo pronti a spenderci nelle relazioni interpersonali, nei cammini educativi, nella dedizione ai poveri. Questo fa onore alle comunità ecclesiali. Siamo, invece, meno pronti, quando ci troviamo in un confronto culturale, che viene dimenticato o disertato. Ma in questo campo, siamo, forse, "agnelli" col senso d' inferiorità, rispetto ai lupi. Ma, in questo modo, come afferma Giovanni Crisostomo, "impediamo" al Pastore di "manifestare la sua potenza".                                                                                                               

                                                                        Mons. Antonio Scarcione

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