Gesù, nella casa di Marta e Maria |
sabato 20 luglio 2013
La Domenica con Gesù, XVI del Tempo Ordinario/C
……… per tutti coloro che desiderano lasciarsi guidare dalla Parola di Dio: un commento per meditare e per prepararsi alla Liturgia della Santa Messa domenicale.
Testi :
" In quei giorni il Signore apparve ad Abramo alle querce di
Mamre..." Mio Signore,... non passare oltre senza fermarti dal tuo
servo...". Tornerò da te tra un anno...allora Sara, tua moglie, avrà un
figlio ". Gen. 18, 1-10a. " Fratelli, sono lieto nelle sofferenze che
sopporto per voi e do compimento a ciò che, dei patimenti di Cristo, manca alla
mia carne, a favore del suo corpo, che è la Chiesa..." Col 1, 24-28.
"...Marta, Marta, tu ti affanni e ti agiti per molte cose, ma di una cosa
sola c' è bisogno. Maria ha scelto la parte migliore, che non le sarà
tolta". Lc 10, 38-42
-
"Chi teme il Signore, abiterà nella sua tenda" . Una delle possibili
chiavi di lettura della Liturgia della Parola è certamente quella
dell'ospitalità. La prima lettura, infatti, presenta Abramo che accoglie tre
uomini, che la tradizione della Chiesa "legge" come simbolo della
presenza di Dio, immortalata nella celebre icona della "Trinità"
di Andrej Rublév. Abramo organizza un' accoglienza che appare quasi uno
"spreco" : focacce, un vitello tenero e buono, panna e latte fresco.
Anche il vangelo descrive un quadro di ospitalità, che vede protagonista Gesù,
nella casa di Marta e Maria. Un' ospitalità a due facce: i "molti
servizi" di Marta e l' ascolto di Maria. E', però, altrettanto
interessante, una terza immagine di ospitalità, proprio quella che emerge
dal Salmo responsoriale, che ci rimanda all' ospitalità, con la quale il
Signore accoglie noi nella sua casa. L' immagine, posta sotto i nostri occhi, è
una processione di fedeli, che giunge alle porte del tempio di Gerusalemme, per
entrare nella casa di Dio e prestarGli culto.
Il teologo
Romano Guardini afferma: " Spesso siamo entrati, attraverso il portale, in
chiesa ed ogni volta esso ci ha detto qualcosa. "Ora io lascio l' esterno:
entro". Fuori c'è il mondo, bello, fervido di vita e di
creazione grandiosa. In esso, però, vi è anche molto di odioso e di
basso...Attraverso il portale, però, entriamo nel santuario...il portale sta
tra l' esterno e l' interno; tra ciò che appartiene al mondo e ciò che è
consacrato a Dio. A chi lo varca, esso dice: "Lascia fuori i
pensieri, i desideri, le preoccupazioni, le curiosità e le leggerezze... Tu
entri nel santuario". ( "Lo spirito della liturgia",
pp.141-142 ). Celebrare, quindi, l' Eucaristia è fare l' esperienza
di essere ospitati da Signore.
-
" Di una cosa sola c' è bisogno". Forse non è il caso di soffermarci
troppo sul rapporto tra vita attiva e vita contemplativa (elementi
apparentemente opposti). Sembra più opportuno "attirare" l'
attenzione sull'esigenza di essenzialità nella vita cristiana. Tutti abbiamo
bisogno di alleggerire la nostra "bisaccia" di pellegrini e di
incamminarci verso Dio, più leggeri, agili e non appesantiti da troppe
cose, ma col Vangelo come bussola quotidiana.
Mons. Antonio Scarcione
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