martedì 30 settembre 2014
Riforma dei Liberi Consorzi di Sicilia, lettera alla Regione.
Riceviamo e Pubblichiamo
Il Comitato per lo sviluppo dell'area gelese, unione di associazioni CSAG e il Comitato pro referendum di Piazza Armerina, hanno indirizzato una lettera alle autorità di seguito indicate, sulla Riforma dei Liberi Consorzi di Sicilia, che di seguito riportiamo.
Al Sig. Presidente
della Regione Siciliana
On. Rosario Crocetta
Palazzo
D’Orleans
Piazza Indipendenza,
21_90129 Palermo
Al Sig. Presidente Assemblea Regionale Siciliana
On.
Giovanni Ardizzone
Piazza del Parlamento, 1_90134 Palermo
Alla
Sig.ra Assessore Regionale delle Autonomie
Locali
Dott. Patrizia Valenti
Viale Regione Siciliana, 2226 - 90135 Palermo
Al Sig. Presidente della Prima
Commissione
legislativa permanente “Affari istituzionali”
On. Antonello Cracolici
Fax
091-7054561
Piazza
del Parlamento, 1_90134 Palermo
Al Sig. Commissario dello
Stato per la Regione Sicilia
Prefetto
Carmelo Aronica
Fax
091-7041527
Piazza
Camporeale, 23_90138 Palermo
e, P. C. Agli organi di stampa.
Oggetto: Riforma dei Liberi
Consorzi di Sicilia.
Signor Presidente della Regione
Siciliana,
Signor Presidente dell’ Assemblea
Regionale Siciliana,
Signora Assessore Regionale delle
Autonomie Locali,
Signor Presidente della I Commissione
ARS,
Signor Commissario dello Stato per la
Regione Sicilia
Inviamo la presente per rivendicare
alcuni diritti basilari riconosciuti per Costituzione Nazionale e Statuto
Siciliano, nonché sottoscritti dai paesi che aderiscono all’Unione Europea e
dall’ONU.
Parliamo di democrazia e libertà, di
Liberi Consorzi.
Il 24 marzo 2014, il Parlamento
siciliano, ignorando il parere dei sindaci, sentiti in audizioni organizzate
dalla prima Commissione ARS, dei cittadini e delle associazioni, ha prodotto
una Legge (L.R. 8/14), contestata da tutti, per la “povertà” democratica,
perché non consentiva ai comuni di creare nuovi Liberi Consorzi, per “blindare”
i 9 collegi elettorali.
Ciò nonostante, tale Legge fosse
scientificamente prodotta, per impedire all’area gelese qualsiasi movimento, i
cittadini, le associazioni e le amministrazioni di questa area, con uno sforzo
immane, hanno deciso di intraprendere un percorso che li portasse a “migrare”
in altri Liberi Consorzi, rispettando tutti i numerosi parametri inseriti dalla
Legge che questo parlamento, appena sei mesi fa ha prodotto.
Oggi ci sono in Sicilia tre comuni che
hanno completato regolarmente l’iter, votando favorevolmente a maggioranza dei
2/3 dei consiglieri comunali, e svolgendo un referendum confermativo di
convalida della delibera, le cittadine di Gela, Piazza Armerina e Niscemi, sono
transitate dalle ex province di Caltanissetta ed Enna al Libero
Consorzio di Comuni di Catania.
Altri comuni hanno prodotto delibera di
adesione a Consorzi diversi da quelli di appartenenza, Mistretta, Reitano,
Castel di Lucio, Pettineo, Santo Stefano di Camastra, Licodia Eubea e Butera,
stanno adesso organizzando i referendum confermativi da svolgere entro 60
giorni dalla data di delibera. Altri ancora, Termini Imerese e
Acireale, sono usciti dalle Città metropolitane, per aderire ai
Liberi Consorzi.
I comuni che si sono impegnati, ed hanno
voluto cambiare il loro futuro, ci sono riusciti, con metodi democratici e
rispettando le Leggi.
Purtroppo oggi, scaduti i tempi
stabiliti dalla L.R. 8/14, alcuni politici regionali, spaventati dalle
decisioni assunte dai sopracitati comuni, inneggiano al recepimento della Legge
nazionale sulle province, denominata con il nome del Ministro proponente: Del
Rio. Legge contestata in tutta Italia, a tutti i livelli.
Vogliamo ricordare che la Regione
Siciliana, è una regione a statuto speciale, autonomia guadagnata con il grande
sacrificio da parte di cittadini e di una classe politica che possiamo definire
in tutti i sensi “d’altri tempi”.
L’art. 15 dello Statuto, abolisce le
province ed istituisce i Liberi Consorzi di Comuni. Oggi, istituiti i Liberi
Consorzi di Comuni si vuole tornare alle province?
E’ vero che questa è la terra del
“Gattopardo”, ma nessun territorio al mondo merita un trattamento del genere.
Codesto parlamento ha prodotto la Legge
8/14 per istituire i Liberi Consorzi. Adesso che, per i parlamentari siciliani,
non è stato possibile bloccare i comuni all’interno dei confini delle ex
province, è meglio recepire la Legge Del Rio?
I comuni siciliani con grandi sacrifici
hanno investito tempo e denaro per organizzare i referendum, per dare alla
popolazione la possibilità di poter scegliere.
E’ bene ricordare ai signori in
indirizzo, che questo territorio dal dopoguerra ad oggi, ha fatto 4 tentativi
per raggiungere l’agognata autonomia politico-amministrativa (1986; 1996; 2010,
1aproposta di Legge popolare siciliana; 2014.), per 4 volte ha
trovato una classe politica mortificante per i siciliani.
Ciò nonostante, siamo convinti che la
democrazia ed il buonsenso alla fine prevarrà, del resto, la democrazia è del
popolo, ed il popolo sa come ottenere i propri diritti.
Ci auguriamo che per la prima volta, la
politica siciliana tutta, mantenga fede all’impegno preso, il 24
marzo 2014, votando a maggioranza la Legge n° 8, avete assunto un impegno con i
siciliani, noi tutti, attendiamo un vero segnale di cambiamento.
Quindi, a seguito di quanto sopra
esposto, chiediamo che venga, con la massima urgenza, approvata la Legge che,
recependo i “movimenti” dei comuni, disponga le competenze dei Liberi Consorzi
e delle Città Metropolitane.
Gela 30 settembre 2014
Filippo
Franzone Salvatore Murella
Coordinatore Comitato per lo Sviluppo dell’Area Gelese Portavoce
Comitato Pro Referendum
Unione di Associazioni Piazza
Armerina
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