"Non dubitare che un gruppo di cittadini impegnati e consapevoli possa cambiare il mondo: in effetti è solo così che è sempre andata" (Margaret Mead)



Quello che fai per te stesso morirà con te,quello che fai per gli altri rimarrà per sempre


Palio dei Normanni, 12/13/14 agosto

domenica 26 luglio 2015

La Domenica con Gesù, XVII del Tempo Ordinario/B

……… per tutti coloro che desiderano lasciarsi guidare dalla Parola di Dio: un commento per meditare e per prepararsi alla Liturgia della Santa Messa domenicale

Testi: "Ne mangeranno e ne faranno avanzare". 2Re 4,42-44 . 
"Apri la tua mano, Signore, e sazia ogni vivente". Sal 144 . 
"Un solo corpo, un solo Signore, una sola fede, un solo battesimo". Ef 4, 1-4 . 
"Gesù pane di vita". Gv 6, 1-15.

Nel brano odierno, Giovanni presenta il 4° miracolo (=la moltiplicazione dei pani e dei pesci), dopo quelli dell' acqua cambiata in vino a Cana, delle guarigioni del figlio del funzionario e del paralitico. 

- Gesù si rivela il Signore, sfamando la folla. Il vangelo vuole coinvolgere il lettore, interpellandolo su "come" risolvere il problema della fame della folla. Sappiamo bene che, in realtà, moltissime persone seguono Gesù, suggestionate dai "segni"/miracoli, che egli compie sugli infermi. Si tratta, talvolta, di una falsa sequela da parte di persone, interessate, soltanto, alla figura di Gesù, come taumaturgo.
- Gesù alza gli occhi al cielo, quasi a sottolineare la sua dipendenza totale dal Padre. La domanda rivolta a Filippo ("dove comprare il pane perchè costoro abbiano da mangiare ? ") è maieutica ( = l' arte di far nascere verità). 
Infatti, Gesù si preoccupa di richiamare l' "eterna fame" dell' uomo e suggerisce come saziarla. Egli evidenzia che c'è bisogno non solo di pane materiale, ma anche della parola di Dio. Il pane materiale, ovviamente, non va sopravvalutato e neppure dimenticato, poichè in una società come la nostra, sazia e sprecona, spesso, si rimane indifferenti di fronte a tanta fame e povertà spaventose, a noi ben note.
Ma Gesù vuole "sondare" Filippo, che insieme ad Andrea, ha un ruolo importante: entrambi sono, infatti, "il modello" del discepolo pragmatico, più preoccupato di strategie e risorse umane, che di un' adesione totale alla persona di Gesù.

- Saltano agli occhi alcuni dettagli: il narratore "induce", saggiamente, ogni lettore ad un'interpretazione più profonda del personaggio - Gesù, come il vero pane di vita. Questo pane è il suo corpo, offerto a noi.
- Notiamo, inoltre, che l'interesse dell'evangelista non si focalizza sul miracolo in sè, bensì, sul significato, che esso ha: di rimandare, cioè, ad un altro pane, quello che sazia ogni vivente. Di fatto, l' evento viene descritto come un pranzo, che prefigura il banchetto eucaristico. Illuminante appare, a tal proposito, la sequenza: "Prese i pani...rese grazie...li distribuì...", che, nel linguaggio del cristianesimo delle origini, designava il pane eucaristico, il mistero da cui nasce la Chiesa.
- Qui, affiora anche una certa simbologia dei numeri. Ad es., il numero sette (cinque pani e due pesci) indica la permanenza ed inesauribilità del pane-eucarestia nella vita della Chiesa. Il numero cinque mila sfamati corrisponde a mille, moltiplicato per cinque, che rinvia al numero dei pani; ma che, per altri, designerebbe i cinque libri della "Legge", a cui subentra Gesù.
Il numero rinvia, inoltre, ai cinque mila membri della prima comunità cristiana. I dodici canestri dei pani avanzati simboleggiano i dodici apostoli. L' entusiasmo della gente per il miracolo e la reazione di Gesù, di ritirarsi in un luogo appartato, per evitare che lo "facciano re", servono a significare che il potere del Signore non dev' essere mal interpretato. Sbagliando, la gente pensa di aver, finalmente, trovato, in Gesù, l' "uomo della provvidenza", che risolverà tutti i loro problemi.

L'equivoco, purtroppo, permane nella storia. Infatti, la folla, talvolta, è religiosa solo in apparenza. A questo punto, si può dire che le sarcastiche parole di S.Agostino risultino quanto mai attuali. "Quanti sono quelli che cercano Gesù solo per avere favori di questo mondo ! Uno deve combinare un affare e cerca, perciò, la mediazione del prete; un altro è perseguitato da qualche pezzo grosso e cerca rifugio nella Chiesa. Un altro vuol essere raccomandato presso qualche potente...Uno vuole questo, uno vuole quell'altro; la Chiesa è piena di gente simile. Raramente, si trova qualcuno che cerca Gesù per Gesù" (Commento a Giovanni XXV, 10).

                       Mons. Antonino Scarcione

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