
domenica 26 luglio 2015
La Domenica con Gesù, XVII del Tempo Ordinario/B
……… per tutti coloro che desiderano lasciarsi guidare dalla Parola di Dio: un commento per meditare e per prepararsi alla Liturgia della Santa Messa domenicale
Testi: "Ne mangeranno e ne faranno avanzare". 2Re 4,42-44 .
"Apri la tua mano, Signore, e sazia ogni vivente". Sal 144 .
"Un solo corpo, un solo Signore, una sola fede, un solo battesimo". Ef 4, 1-4 .
"Gesù pane di vita". Gv 6, 1-15.
Nel brano odierno, Giovanni presenta il 4° miracolo (=la moltiplicazione dei pani e dei pesci), dopo quelli dell' acqua cambiata in vino a Cana, delle guarigioni del figlio del funzionario e del paralitico.

- Gesù alza gli occhi al cielo, quasi a sottolineare la sua dipendenza totale dal Padre. La domanda rivolta a Filippo ("dove comprare il pane perchè costoro abbiano da mangiare ? ") è maieutica ( = l' arte di far nascere verità).
Infatti, Gesù si preoccupa di richiamare l' "eterna fame" dell' uomo e suggerisce come saziarla. Egli evidenzia che c'è bisogno non solo di pane materiale, ma anche della parola di Dio. Il pane materiale, ovviamente, non va sopravvalutato e neppure dimenticato, poichè in una società come la nostra, sazia e sprecona, spesso, si rimane indifferenti di fronte a tanta fame e povertà spaventose, a noi ben note.
Ma Gesù vuole "sondare" Filippo, che insieme ad Andrea, ha un ruolo importante: entrambi sono, infatti, "il modello" del discepolo pragmatico, più preoccupato di strategie e risorse umane, che di un' adesione totale alla persona di Gesù.
- Saltano agli occhi alcuni dettagli: il narratore "induce", saggiamente, ogni lettore ad un'interpretazione più profonda del personaggio - Gesù, come il vero pane di vita. Questo pane è il suo corpo, offerto a noi.
- Notiamo, inoltre, che l'interesse dell'evangelista non si focalizza sul miracolo in sè, bensì, sul significato, che esso ha: di rimandare, cioè, ad un altro pane, quello che sazia ogni vivente. Di fatto, l' evento viene descritto come un pranzo, che prefigura il banchetto eucaristico. Illuminante appare, a tal proposito, la sequenza: "Prese i pani...rese grazie...li distribuì...", che, nel linguaggio del cristianesimo delle origini, designava il pane eucaristico, il mistero da cui nasce la Chiesa.
- Qui, affiora anche una certa simbologia dei numeri. Ad es., il numero sette (cinque pani e due pesci) indica la permanenza ed inesauribilità del pane-eucarestia nella vita della Chiesa. Il numero cinque mila sfamati corrisponde a mille, moltiplicato per cinque, che rinvia al numero dei pani; ma che, per altri, designerebbe i cinque libri della "Legge", a cui subentra Gesù.
Il numero rinvia, inoltre, ai cinque mila membri della prima comunità cristiana. I dodici canestri dei pani avanzati simboleggiano i dodici apostoli. L' entusiasmo della gente per il miracolo e la reazione di Gesù, di ritirarsi in un luogo appartato, per evitare che lo "facciano re", servono a significare che il potere del Signore non dev' essere mal interpretato. Sbagliando, la gente pensa di aver, finalmente, trovato, in Gesù, l' "uomo della provvidenza", che risolverà tutti i loro problemi.
L'equivoco, purtroppo, permane nella storia. Infatti, la folla, talvolta, è religiosa solo in apparenza. A questo punto, si può dire che le sarcastiche parole di S.Agostino risultino quanto mai attuali. "Quanti sono quelli che cercano Gesù solo per avere favori di questo mondo ! Uno deve combinare un affare e cerca, perciò, la mediazione del prete; un altro è perseguitato da qualche pezzo grosso e cerca rifugio nella Chiesa. Un altro vuol essere raccomandato presso qualche potente...Uno vuole questo, uno vuole quell'altro; la Chiesa è piena di gente simile. Raramente, si trova qualcuno che cerca Gesù per Gesù" (Commento a Giovanni XXV, 10).
Mons. Antonino Scarcione
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