venerdì 31 luglio 2015
RICORDANDO GIORGIO BORIS GIULIANO
Riceviamo e Pubblichiamo
Il 21 luglio è una data da
ricordare. A Palermo, nel 1979, cadeva, colpito alle spalle da Leoluca
Bagarella, il Vice Questore aggiunto e Capo della Squadra Mobile di Palermo,
Giorgio Boris Giuliano.
Nato a Piazza Armerina 49 anni prima. Ricordare.
Dovrebbe essere spontaneo, naturale, come dissetarsi in un giorno di canicola.
Nella città natale di Giuliano, la neonata Associazione Antiracket a lui
intitolata, e presieduta da Antonino Romano, gli ha dedicato un pomeriggio, per
omaggiarne la memoria, con il patrocinio della
Polizia di Stato, dell’Unione Europea, del Comune di Piazza Armerina,
della F.A.I. (Federazione Antiracket Italiana) e dell’ARS.
Prima tappa, la
cappella di famiglia, dove riposano le sue spoglie e dove è stata deposta una
sobria composizione floreale, con la benedizione del Vescovo, Mons. Rosario
Gisana. Poi, presso la sede dell’Associazione, la scopertura di un mosaico
eseguito da Rosario Tornetta e raffigurante il volto di Giuliano.
Infine, nell’ex
chiesa di S. Anna, un incontro sulla figura dell’eroico poliziotto.
Dopo i
saluti del Sindaco, Filippo Miroddi, e di Antonino Romano, visibilmente
emozionato, il quale ha presentato le prossime iniziative, è intervenuto Renzo
Caponetti, Presidente dell’Associazione antiracket di Gela e componente del
direttivo F.A.I., il quale ha sottolineato l’importanza della denuncia e della
perseveranza nella lotta alla cultura mafiosa, che si insinua nelle maglie
della società civile.
Argomento ripreso dal Questore di Enna, Dott. Ferdinando
Guarino, che ha ripercorso la vicenda umana e professionale di Giuliano,
esaltando nondimeno l’impegno e il sacrificio delle Forze dell’ordine.
Il
Vescovo, Mons. Gisana, ha ricordato lo spessore umano del Capo della Mobile
ucciso, puntando il dito contro uno dei peggiori peccati capitali, l’invidia.
Sentimento che porta a isolare chi vuol realizzare qualcosa di buono per la
società, nelle grandi come nelle piccole battaglie. Infine, la Dott.ssa Tania
Giallongo, Prefetto Vicario di Enna, ha esortato con veemenza i presenti a
coinvolgere la città che, purtroppo, a parte pochi rappresentanti, ha brillato
per la propria assenza.
Situazione lamentata anche dal Sindaco, dal Presidente
Romano e dal Questore, che ha sottolineato come un popolo senza memoria sia un
popolo senza futuro.
Un segnale sconfortante, reso ancora più evidente dalla
massiccia partecipazione di rappresentanti delle Forze dell’ordine.
Ricordare. Appunto. Ogni
cittadino, al di là delle sollecitazioni e degli inviti formali, dovrebbe
sentirsi chiamato ad onorare donne e uomini caduti al servizio dello Stato.
I
cittadini piazzesi dovrebbero ricordare, senza delegare alcuno e senza avanzare
scuse e polemiche sterili, il proprio EROE: Giorgio Boris Giuliano, nato il 22
ottobre 1930 a Piazza Armerina, nel Quartiere Monte, cuore della città sede di
un Patrimonio Unesco; colto (amico di Guttuso e Sciascia, che ne fece il
protagonista del suo “Contesto”), brillante, acuto, altruista e generoso, duro
con i forti e umile con i deboli; morto al servizio di
ciascuno di noi, oltre ideologie, bandiere e fazioni.
Un PATRIMONIO umano, di cui la
città deve ancora prendere coscienza.
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