"Non dubitare che un gruppo di cittadini impegnati e consapevoli possa cambiare il mondo: in effetti è solo così che è sempre andata" (Margaret Mead)



Quello che fai per te stesso morirà con te,quello che fai per gli altri rimarrà per sempre


Palio dei Normanni, 12/13/14 agosto

domenica 27 settembre 2015

La Domenica con Gesù, XXVI del Tempo Ordinario/B

……… per tutti coloro che desiderano lasciarsi guidare dalla Parola di Dio: un commento per meditare e per prepararsi alla Liturgia della Santa Messa domenicale

Testi: “Sei tu geloso per me ? Fossero tutti profeti nel popolo”. Nm 11,25-29. 
“Le vostre ricchezze sono marce, avete condannato e ucciso il giusto”. Gc 5,1-6
“Chi non è contro di noi è per noi. Se la tua mano ti è motivo di scandalo, tagliala…”. Mc 9,38-43.45.47-48.

Questa pagina di Marco aiuta il lettore a valutare i pericoli di settarismo e di scandali, che possono far “inciampare” il credente. Il testo ruota attorno a tre parole-chiave: “il nome di Gesù”, “il piccolo”, “lo scandalo”. Parlare in nome di qualcuno, significa aderire alla sua persona ed esserne il portavoce. L’intransigenza dei discepoli (“Maestro, abbiamo visto uno che scacciava demoni nel tuo nome e volevamo impedirglielo, perchè non ci seguiva…”), appare ironica; essi vogliono proibire a qualcuno di fare un esorcismo, dopo che loro stessi non sono stati capaci di guarire un epilettico. La risposta di Gesù è nettamente negativa: “Non glielo impedite..”. L’ individuo crede nell’ efficacia del nome di Gesù e questi ricorda che non c’ è esclusivismo della sequela del Signore, in quanto essa non è riservata solo ai dodici apostoli. Chi non è contro Gesù e i suoi, collabora, “in modo originale”, con loro.

Segue, poi, il caso, prospettato da Gesù, del bicchiere d’acqua, offerto nel nome di Cristo. Ovviamente, la promessa del Signore è rivolta a tutti i predicatori itineranti, che ci sarebbero stati anche nei secoli futuri; l’ accoglienza di tali predicatori e l’ offerta di un bicchiere d’ acqua, non perderanno la dovuta ricompensa. Essa, per la verità, riguarda, anche, tutte le persone buone, che magari non credono, ma vengono incontro agli altri per motivi umanitari.

Gli altri due temi: “i piccoli” e “lo scandalo”. Scandalo, in greco “skandalon”, indica un sasso, un trabocchetto, che ostacola la fede. Vittime potenziali dello scandalo sono “i piccoli”, non soltanto nel senso di bambini, bensì di credenti fragili, non ancora maturi nella fede.

Lo scandalo,però, non deve restare impunito: danneggia sia la vittima che l’ autore del gesto. Se esso attecchisce nell’ interiorità, come Gesù stesso ha insegnato, occorre una de-cisione, un taglio netto, per accedere alla vita, perché la posta in gioco è impegnativa. Una prima sentenza “preferisce”, allo scandalo, l’ annegamento con una grossa mola d’ asino. V.42).

Seguono altre sentenze: se una parte del corpo ti scandalizza, è preferibile per te entrare mutilato nella vita eterna, piuttosto che essere gettato nella Geenna. La mano rappresenta l’ agire dell’ uomo; il piede la sua stabilità; l’ occhio le sue scelte. Mano e piede evocano una volontà di dominio; l’ occhio un’ ambizione insaziabile. Gesù, comunque, ha già avvisato che il male proviene dal cuore dell’ uomo. I piccoli hanno bisogno di una mano che li sostenga, di un piede che li guidi, di un occhio che li illumini. La durezza di queste immagini pone in rilievo la posta in gioco. Occorre il coraggio della rinuncia, della potatura; bisogna purificare il cuore, per entrare, insieme ai piccoli, diventati fratelli, nel Regno. Così come occorre astenersi dall’ appendere macine al collo dei peccatori, per riconoscersi, come essi, non esenti da colpe e sperare in un abbraccio di vita e non di giudizio mortale.

                                                                           Mons. Antonino Scarcione

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