"Non dubitare che un gruppo di cittadini impegnati e consapevoli possa cambiare il mondo: in effetti è solo così che è sempre andata" (Margaret Mead)



Quello che fai per te stesso morirà con te,quello che fai per gli altri rimarrà per sempre


Palio dei Normanni, 12/13/14 agosto

domenica 18 settembre 2016

La Domenica con Gesù, XXV del T.O. / C

……… per tutti coloro che desiderano lasciarsi guidare dalla Parola di Dio: un commento per meditare e per prepararsi alla Liturgia della Santa Messa domenicale

Testi: “…Ascoltate questo, voi che calpestate il povero e sterminate gli umili del paese…Quando…Si potraà vendere il grano?...Usando bilance false…” Am 8,4-7 . 
“Figlio mio…Racomando…Che si facciano preghiere…Per tutti gli uomini…Dio, nostro Salvatore…Vuole che tutti gli uomini siano salvati…I Tim 2,1-8 . 
“…Un uomo ricco aveva un amministratore…Accusato…Di sperperare i suoi averi…Rendi conto della tua amministrazione…” Lc 16,1-13.

Il vangelo di Luca ci invita a riflettere sui beni terreni. Vediamo che la parabola dell’ amministratore disonesto costituisce il “pezzo forte” della liturgia odierna. “L’ economo infedele”. Egli è oggetto di una segnalazione, che lo rende inviso agli occhi del datore di lavoro, il quale decide di licenziarlo. Non sappiamo, se si sia trattato di calunnie, o se le accuse fossero fondate. Vi è, comunque, una certezza: l’ amministratore sta perdendo il posto di lavoro. A questo punto, Luca introduce un suo modo caratteristico di narrare, il monologo. Concretamente, l’ economo vede davanti a sé due possibilità: un lavoro manuale pesante, zappare, oppure mendicare, una situazione, che lo esporrebbe a pubblica vergogna.

-“Prendi la tua ricevuta e scrivi…” A proposito del comportamento dell’ amministratore, le ipotesi interpretative si sprecano. Ciò dipende dalla criticabilità di quel soggetto, che ha falsificato i documenti e dal fatto che costui riceva, addirittura, i complimenti per il modo in cui si è comportato. A ben vedere, il motivo, per cui il ricco signore della parabola(=Gesù) si complimenta con l’ economo, è da ricercarsi nell’ avverbio “prudenter”(=prudentemente), contenuto nel testo originale. L’ oggetto dell’ elogio è costituito dalla scaltrezza, con la quale egli esce da quella situazione, per lui, così scabrosa. Il vero motivo dell’ elogio dipende, quindi, dalla “velocità” del suo intuito e dalla rapidità. Infatti, la sua reazione può essere “esemplare”, per chi deve prendere una decisione necessaria ed urgente, proprio come coloro che devono decidere di fronte a Gesù. Ma quale decisione sono chiamati a prendere i discepoli del Signore? Alla luce di quanto segue nel brano evangelico, essi devono prendere una decisione sollecita, a proposito di Gesù e della presenza del Regno, che in lui si manifesta. Come l’ amministratore è stato rapido e avveduto, altrettanto lo devono essere i discepoli.

-“I figli di questo mondo e i figli della luce”. Questo detto: i figli di questo mondo sono più accorti, è una lama a doppio taglio, può avere un lettura negativa e una positiva. Dal punto di vista negativo, esso svolge la funzione di correttivo, per non interpretare i complimenti all’ economo, come un’ approvazione della sua disonestà. Dal punto di vista positivo, invece, il detto suggerisce “ai figli della luce”, di essere tempestivi e intuitivi, come lo sono i figli di questo mondo.

-“Fatevi degli amici con la ricchezza disonesta”. Il v. 9 è un detto a sé stante. Si tratta di un consiglio, su come investire la “ricchezza disonesta”. Come l’ economo si è fatto degli amici con la ricchezza disonesta, così deve fare il discepolo, per avere chi lo accolga, quando finiranno la vita e la ricchezza. Gli amici, che Gesù consiglia, hanno un ruolo importante nella dimensione al di là del tempo, cioè, hanno la possibilità di accogliere nelle dimore eterne.

-“Fedele nel poco, fedele nel molto”. Ecco un criterio di giudizio caro a Gesù. La fedeltà nelle piccole cose è il “test”, che abilita a ricevere “in gestione” i beni più importanti: i tesori del Regno. Il discepolo viene abilitato a ricevere tutto questo nella quotidiana attenzione ai poveri.

-“Non servire due padroni”. Questa sentenza esprime l’ incompatibilità assoluta tra Dio e “mammona”(la ricchezza). Quest’ ultima, può, però, esercitare un fascino sul cuore dell’ uomo, fino ad esercitare su di lui una vera e propria signoria. Vediamo bene che tutto ciò, alla luce del vangelo, è nettamente incompatibile con Dio, che dev’ essere, invece, “amato con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, con tutta la tua forza e con tutta la tua mente” Lc 10,27. 

                                                                                 Mons. Antonino Scarcione

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