Nei
 giorni scorsi, mercoledì 22 marzo 2017, dopo nove mesi di lavori, il 
Santo Sepolcro di Gerusalemme il luogo più importante della 
cristianità, ogni anno meta di pellegrinaggio per migliaia di fedeli; 
qui si pensa che sia stato sepolto il corpo di Gesù dopo la 
crocifissione. la sua tomba è stata riaperta al pubblico
 con una cerimonia di ringraziamento celebrata dal patriarca ortodosso 
Bartolomeo I e un rappresentante inviato da papa Francesco.
La tomba era stata ricoperta con una lastra di marmo 
prima del 1555 e da allora nessuno l'aveva più rimossa: per i 
ricercatori che hanno condotto l'operazione si tratta dell'epilogo di un
 evento atteso da decenni."Una volta rimossa la lastra di marmo, siamo rimasti sorpresi trovando al di sotto una grande quantità di materiale di riempimento", racconta Fredrik Hiebert, archeologo della National Geographic Society, che partecipa al progetto di restauro del sepolcro. "Occorrerà del tempo per portare a termine tutte le analisi scientifiche, ma alla fine saremo in grado di vedere la superficie originale di roccia su cui, secondo la tradizione, fu deposto il corpo del Cristo morto".

Gli scienziati e i religiosi che hanno avuto accesso al luogo, nel corso dei lavori, hanno registrato alcuni strani fenomeni, così come pubblicato dal sito cattolico d'informazione da Aleteia il 9 novembre 2016.
In primo luogo, quando si è sollevata la lastra, i presenti hanno percepito un “dolce aroma” che emanava dalla tomba, che ricordava le manifestazioni olfattive associate a certi santi, profumo di rose, profumo di viole, sia quando erano ancora in vita, sia dopo la morte.

In secondo luogo, certi strumenti di misurazione impiegati dagli scienziati sono stati alterati dalle perturbazioni elettromagnetiche. Quando venivano collocati in verticale sulla pietra sulla quale ha riposato il corpo di Cristo, gli apparecchi smettevano di funzionare o funzionavano male.
La direttrice dei lavori, Antonia Moropoulou, ha affermato che è 
difficile immaginare che qualcuno abbia messo a rischio la propria 
reputazione per un “trucco pubblicitario”. È stata la prima volta in quasi due millenni gli scienziati sono riusciti a entrare a contatto con la pietra originale sulla quale venne deposto il Santissimo Corpo di Gesù Cristo avvolto nei panni mortuari, il più famoso dei quali è la Sacra Sindone.

"Siamo in un momento cruciale per il restauro dell'Edicola", ha commentato Antonia Moropoulou, direttrice dell'équipe dell'Università Tecnica Nazionale di Atene che sta curando il restauro.
L'Edicola fu ricostruita per l'ultima volta nel 1808-10, dopo 
essere stata distrutta da unincendio ed oggi è oggetto di restauro, 
insieme alla tomba. "Le tecniche che stiamo usando per analizzare questo
 monumento unico al mondo permetteranno di seguire le nostre scoperte 
come se ciascuno di noi fosse lì, davanti alla tomba di Cristo", ha 
aggiunto la Moropoulou."Se non fossimo intervenuti in tempo - spiega Bonnie Burnham del Fondo Mondiale per la conservazione dei monumenti - l'Edicola sarebbe crollata".
I restauratori hanno lavorato prevalentemente di notte, così 
da garantire ai pellegrini in visita l'accesso alla tomba.
Una serie di interventi - realizzati con il 
supporto di strumenti tecnologici all'avanguardia, come radar, 
scannerizzazioni laser e droni - necessari a consolidare i blocchi di 
marmo e la tenuta della struttura.



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