Il 6 dicembre la Chiesa celebra San Nicola nato a Patara di Licia (Asia Minore), nel 270 circa, morto a Myra (oggi Demre, nella parte anatolica della Turchia), il 6 dicembre probabilmente del 343).
Il colle dove i normanni nostri antenati edificarono la città di Platia, 1163, comunemente definito Monte, topograficamente è chiamato Colle Mira o Monte Mira.
Questo toponimo ebbe origine dalla presenza di una antica chiesa o cappella dedicata in epoca bizantina a San Nicola vescovo di Mira. (I bizantini erano presenti in Sicilia prima dell’arrivo degli arabi e dei normanni).
E certo che dopo la fondazione della città o la predetta chiesa bizantina venne ingrandita oppure i Piazzesi ne costruirono una nuova, nei secoli sempre officiata, fino alla scomparsa del parroco, il compianto don Michele Nicosiano (1996), e per qualche anno ancora aperta in alcuni giorni dell’anno dal parroco reggente don Roberto Cona.
Dell’esistenza della chiesa di San Nicola in quei secoli se ne ha la certezza poiché nel 1308 pagava la decima alla Santa Sede, ed inoltre per la presenza nei comuni di Enna e di Gela di due chiese dedicate a San Nicola di Platea, a testimonianza che la grande devozione del popolo piazzese era stata trasmessa alle città vicine, a tal punto da consacrare le chiese con il titolo di S. Nicola de Platea, quasi che il santo fosse proveniente dalla nostra città o in essa si conservassero sue reliquie.
La chiesa di San Nicola per qualche secolo ebbe il titolo di chiesa sacramentale (aveva la cura delle anime dei fedeli di tutta la città insieme alle chiede del Patrisanto/Teatini e San Martino), in essa operava la “Compagnia delli maestri della venerabile cappella di Maria SS. della Catena.
Dalla presenza di questa Compagnia o Confraternita la chiesa in futuro verrà anche chiamata Maria SS. della Catena.
La rimodulazione delle parrocchie prima, inizi anni ’90, la morte del parroco dopo, ne determinarono l’inesorabile abbandono, poiché ai laici che fino a quel momento ne avevano osservato la cura ed il decoro, fu chiesto di consegnare le chiavi.
Chiesa di San Nicola |
Ricordo ancora, perché ci teneva tanto sottolineare nell’omelia, il nesso tra San Nicola e Babbo Natale.
Dopo la Messa nella grande sacrestia, tutti, grandi e piccini aspettavano la distribuzione di caramelle e cioccolatini; un anticipo dello spirito della bontà del Natale.
Concludo questa breve ricognizione storica, citando le parole pronunziate dal Cardinale Christoph Schönborn, OP, Arcivescovo di Vienna (mercoledì 1° ottobre 2009), ….."E' una grave ferita nel Corpo di Cristo che le chiese abbiano le porte chiuse",……. e ci sia consentito aggiungere, è ancor più grave chiuderle ed abbandonarle a se stesse, facendo perdere ad esse oltre al patrimonio artistico ed architettonico, l’identità di storia, cultura, e tradizioni che i nostri antenati ci hanno tramandato.
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