"Non dubitare che un gruppo di cittadini impegnati e consapevoli possa cambiare il mondo: in effetti è solo così che è sempre andata" (Margaret Mead)



Quello che fai per te stesso morirà con te,quello che fai per gli altri rimarrà per sempre


Palio dei Normanni, 12/13/14 agosto

domenica 10 febbraio 2019

La Domenica con Gesù, V del Tempo Ordinario / C

……… per tutti coloro che desiderano lasciarsi guidare dalla Parola di Dio: un commento per meditare e per prepararsi alla Liturgia della Santa Messa domenicale


“…Eccomi, manda me…”Is 6,1-2.3-8 . 
“Vi proclamo, fratelli, il vangelo che vi ho annunciato e che voi avete ricevuto…” 1 Cor 15,1-11 . 
“…Essi vennero e riempirono tutte e due le barche fino a farle quasi affondare…”Lc 5,1-11.

Una comunità di inviati. Luca racconta la reazione di Pietro e dei suoi compagni di fronte all’ inspiegabile abbondanza di quella pesca in un luogo (quasi in riva al mare), nel quale i pescatori sapevano bene che non era possibile trovare pesci. 
La reazione di quegli uomini consiste certamente nella meraviglia. Vediamo che il testo presenta il profondo stupore, che si impadronisce di una persona o più persone, quando assistono ad una rivelazione divina. Questo indica, puntualmente, la commozione sperimentata da quei discepoli.

Come giustamente afferma J.M.Castillo, in quel momento, si è verificata una “teofania” (=manifestazione di Dio ). L’ aspetto più curioso è questo: Dio, in questo caso, non si è rivelato un luogo sacro, ad esempio nel tempio, spazio sacro per eccellenza, bensì, in un luogo “profano” ( nel mondo del lavoro faticoso della pesca). Non nel “riposo” del tempio, ma nell’ occupazione del lavoro. Gesù ha “tolto” la religione dal tempio e l’ ha collocata nelle occupazioni della vita e nelle preoccupazioni della produttività, di cui abbiamo bisogno, per poter vivere dignitosamente.

Probabilmente, l’ aspetto più eloquente del brano è proprio questo: Gesù associa la “presenza” di Dio all’ “abbondanza”. Dio non vuole la penuria, la mancanza di risorse. Egli, infatti, si è rivelato in questo modo nei racconti della condivisione dei pani, nel vino buono della nozze di Cana e nella pesca miracolosa del Risorto. La religione di Gesù non vuole che il nostro lavoro si faccia, pensando al “guadagno”, ma alla produttività, che genera “abbondanza”. E tutto il racconto finisce con le parole-chiave: “lasciarono tutto e lo seguirono”.

Notiamo, quindi, abbastanza agevolmente, che il centro della narrazione è proprio l’ affermazione finale: la “sequela” di Gesù. Religione, lavoro, preoccupazioni della vita devono incentrarsi nella sequela di Gesù.

                                                                             Mons. Antonino Scarcione

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