"Non dubitare che un gruppo di cittadini impegnati e consapevoli possa cambiare il mondo: in effetti è solo così che è sempre andata" (Margaret Mead)



Quello che fai per te stesso morirà con te,quello che fai per gli altri rimarrà per sempre


Palio dei Normanni, 12/13/14 agosto

sabato 11 gennaio 2020

La Domenica con Gesù, BATTESIMO DEL SIGNORE / Anno A

……… per tutti coloro che desiderano lasciarsi guidare dalla Parola di Dio: un commento per meditare e per prepararsi alla Liturgia della Santa Messa domenicale

“…Ecco il mio servo che io sostengo, il mio eletto di cui mi compiaccio…” Is 42,1-4.6-7 . 
“…In verità sto rendendomi conto che Dio non ha preferenze di persone, ma accoglie chi lo teme…a qualunque nazione appartenga…” At 10,34-38 . 
“…Appena battezzato, Gesù uscì dall’ acqua…Una voce dal cielo diceva: Questi è il Figlio mio, l’ amato…” Mt 3,13-17.

Certamente, la scena meravigliosa del battesimo di Gesù, con il “volo ad ali aperte” dello Spirito sulle acque del fiume Giordano, con la dichiarazione d’ amore di Dio, si è realizzata anche nel nostro battesimo ed accade ancora nell’ amministrazione di questo sacramento dell’ iniziazione cristiana. 
La Voce misteriosa ripete a ciascuno dei battezzandi: “Tu sei mio figlio, l’ amato, in te ho posto il mio compiacimento”. A questo punto, desidero citare le parole del commento di E. Ronchi, il quale, con accenti poetici, così afferma: “figlio mio, amore mio, gioia mia. “Figlio” è un termine potente per il cuore dell’ uomo e per la fede. Dio genera figli. Quindi, io e tu, noi abbiamo il cromosoma, il Dna divino. “Amato” è la seconda parola. Prima che tu agisca, dica “sì”, che tu lo sappia o meno, ogni giorno, il tuo nome per Dio è “amato”. Amato, senza se e senza ma. 
La salvezza deriva dal fatto che Dio mi ama, non dal fatto che io ami lui. Ed è proprio quest’ amore che entra, avvolge e trasforma. La terza parola è: “Mio compiacimento”. Termine inusuale, eppure, bellissimo: contiene l’ idea di piacere. Sappiamo che la Voce esprime la gioia di Dio: figlio mio, tu mi piaci; stare con te, mi riempie di gioia.

La potenza del battesimo viene indicata attraverso il simbolo delle acque, che puliscono, dissetano, rinfrescano, guariscono e fanno germogliare i semi; e con lo Spirito, che è la prima di tutte le presenze nella Bibbia, già dal secondo versetto della Genesi, che così recita: “Lo Spirito di Dio aleggiava sulle acque”. Proprio “una danza” dello Spirito sulle acque è il primo movimento della storia. Da allora lo Spirito e l’ acqua sono legati ad ogni nascita, ad ogni battesimo e ad ogni vita.

Certo, noi pensiamo al rito del battesimo come a qualche goccia d’ acqua sul capo del bambino. La realtà, invece, è grandiosa: battezzare, in realtà, significa immergere. Come afferma lo studioso G. Vannucci: “Noi siamo immersi in un oceano d’ amore e non ce ne rendiamo conto”. Io sono immerso in Dio e Dio è immerso in me; io nella Sua vita, Lui nella mia vita. G. Testori afferma: “Signore, stringimi a te, stringiti a me”. Io sono dentro Dio, come dentro l’ aria che respiro, dentro la luce, immerso in una sorgente che non verrà mai meno, in un grembo che nutre, fa crescere e protegge: io sono battezzato. (Cfr. il Commento di E.Ronchi a Mt 3,13-17).

                                                    Mons. Antonino Scarcione


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