"Non dubitare che un gruppo di cittadini impegnati e consapevoli possa cambiare il mondo: in effetti è solo così che è sempre andata" (Margaret Mead)



Quello che fai per te stesso morirà con te,quello che fai per gli altri rimarrà per sempre


Palio dei Normanni, 12/13/14 agosto

domenica 19 gennaio 2020

La Domenica con Gesù, II^ del Tempo Ordinario / A

……… per tutti coloro che desiderano lasciarsi guidare dalla Parola di Dio: un commento per meditare e per prepararsi alla Liturgia della Santa Messa domenicale

“…Io ti renderò luce delle nazioni, perché porti la mia salvezza fino all’ estremità della terra”. Is 49,3.5-6 . 
“…Paolo…e il fratello Sostene, alla chiesa di Dio che è a Corinto…Grazia a voi e pace…” I Cor 1,1-3 . 
“…Giovanni, vedendo Gesù venire verso di lui, disse: Ecco l’ agnello di Dio, colui che toglie il peccato del mondo…” Gv 1, 29-34.
Quanto sarebbe bello poter avere, come li aveva Giovanni Battista, occhi di profeta. Sappiamo che non è impossibile, perché “vi è un pizzico di profeta nei recessi di ogni esistenza umana” (A.J. Heschel). Che stupore, vedere Gesù, mentre viene, eternamente, nello scorrere dei giorni, mentre viene negli occhi dei fratelli uccisi come agnelli, mentre viene lungo il confine tra bene e male, dove si gioca il destino del mondo. Vederlo venire- come abbiamo sperimentato a Natale- pellegrino dell’ eternità, “mendicante” d’ amore nell’ “accampamento” umano.

Ecco l’ “agnello”, l’ ultimo nato del gregge, ancora bisognoso della madre e che si affida al pastore. Non è, certo, il “leone di Giuda”, che viene a punire malvagi e i prepotenti, ma solo un “bambino” , che non può e non vuole fare paura a nessuno. Egli non si impone, ma si propone. Viene e porta, comunque, “la rivoluzione della tenerezza”, porta un altro modo di abitare la terra, una vita libera da inganno e da violenza.

Dirà le famose parole: “Amatevi, altrimenti, vi distruggerete” . Come afferma E. Ronchi: “Il Vangelo è tutto qui”. Ecco l’ agnello più forte di tutti di tutti gli Erodi del mondo. Una sfida alla violenza, alla sua logica, al disamore, radice di ogni peccato.

Viene e porta il perdono, “il cromosoma divino del nostro Dna”. E “toglie il peccato del mondo”. Il verbo è coniugato al presente: Ecco colui che, instancabilmente, giorno per giorno, toglie, “raschia” il male dell’ uomo. In che modo ? Con la minaccia e il castigo ? No, certamente. Usa lo stesso metodo positivo, con cui realizza la creazione. Ad esempio, per vincere il buio della notte, incomincia a “soffiare” sulla luce del giorno; per vincere il gelo accende il suo sole; per vincere la steppa “pianta” milioni di semi; per vincere la zizzania, si prende cura del buon grano; per demolire la menzogna, passa, amorevolmente, tra gli uomini.

“Il peccato è tolto”. Infatti, nel Vangelo il peccato è presente e , tuttavia, assente. Gesù ne parla, per affermare che è tolto, per dire che è sempre perdonabile !

E come il Signore, il discepolo non condanna, ma annuncia un Dio che” dimentica sé stesso” e va in cerca della pecora smarrita, di un bambino, di un’ adultera. E’ un Dio che muore per loro e porta tutti dentro la sua risurrezione.

                                             Mons. Antonino Scarcione

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