"Non dubitare che un gruppo di cittadini impegnati e consapevoli possa cambiare il mondo: in effetti è solo così che è sempre andata" (Margaret Mead)



Quello che fai per te stesso morirà con te,quello che fai per gli altri rimarrà per sempre


Palio dei Normanni, 12/13/14 agosto

venerdì 1 gennaio 2021

MARIA SANTISSIMA MADRE DI DIO

 ……… per tutti coloro che desiderano lasciarsi guidare dalla Parola di Dio: un commento per meditare e per prepararsi alla Liturgia della Santa Messa


“…Ti benedica il Signore e ti custodisca. Il Signore faccia risplendere per te il suo volto e ti faccia grazia…” Nm 6,22-27 . 
“…Quando venne la pienezza del tempo, Dio mandò il suo Figlio, nato da donna…per riscattare quelli che erano sotto la legge…Quindi non sei più schiavo, ma figlio…” Gal 4,4-7 . 
“…I pastori andarono…e trovarono Maria e Giuseppe e il bambino…Se ne tornarono, glorificando e lodando Dio…Quando furono compiuti gli otto giorni…gli fu messo nome Gesù, come era stato chiamato dall’ angelo..” Lc 2,16-21.

Nella Liturgia odierna, il Capodanno viene celebrato con la preghiera a Dio, affinchè voglia benedire e custodire il suo popolo. Mentre la seconda lettura ci presenta il tema del riscatto dalla schiavitù e l’ adozione a figli di Dio. Il vangelo, in fine, costituisce l’ apoteosi della Madonna: Madre di Dio, Madre di Cristo e Madre nostra.

Oggi, 1° gennaio 2021, ricorre la 54a Giornata Mondiale della Pace. La nostra breve riflessione privilegia e fa tesoro del messaggio di Papa Francesco. Egli rivolge il suo rispettoso saluto ai Capi di Stato e di Governo, ai responsabili delle Organizzazioni Internazionali, ai leader spirituali e ai fedeli delle varie religioni e agli uomini e alle donne di buona volontà. A tutti formula gli auguri, affinchè quest’ anno possa far progredire l’ umanità sulla via della fraternità, della giustizia e della pace tra le persone, le comunità, i popoli e gli Stati.

La sintesi del messaggio è il seguente: “La cultura della cura come percorso di pace. Cultura della cura per debellare la cultura dell’ indifferenza, dello scarto e dello scontro, oggi spesso prevalente”. Il S. Padre spiega, quindi, come essa debba indirizzarsi verso la promozione della dignità e dei diritti della persona, perché ognuno vive nella famiglia, nella comunità, nella società, dove tutti i membri sono uguali; il bene comune, la solidarietà, la salvaguardia del creato, perché tutta la realtà è interconnessa.

“Vorrei, aggiunge, invitare i responsabili dei Governi, del mondo economico, di quello scientifico, delle comunicazioni sociali e delle istituzioni educative a prendere in mano questa “bussola” dei principi sopra ricordati, per imprimere una rotta comune al processo di persona di ogni comunità, di ogni popolo”. Le religioni e i leader religiosi, in particolare, possono svolgere un ruolo insostituibile nel trasmettere ai fedeli questi valori. La cultura della cura costituisce, quindi, una via privilegiata per la costruzione della pace.

Tutti insieme collaboriamo per avanzare verso un nuovo orizzonte di amore e di pace, di fraternità e di solidarietà, di sostegno e di accoglienza. Calibrati sono apparsi i commenti della stampa. Ad es.: “non c’ è pace senza cultura della cura”; “Garantire l’ accesso ai vaccini”; “Siamo tutti chiamati a remare insieme”.

Mons. Antonio Scarcione

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