"Non dubitare che un gruppo di cittadini impegnati e consapevoli possa cambiare il mondo: in effetti è solo così che è sempre andata" (Margaret Mead)



Quello che fai per te stesso morirà con te,quello che fai per gli altri rimarrà per sempre


Palio dei Normanni, 12/13/14 agosto

domenica 10 gennaio 2021

LA DOMENICA CON GESU', BATTESIMO DEL SIGNORE / B

    ……… per tutti coloro che desiderano lasciarsi guidare dalla Parola di Dio: un commento per meditare e per prepararsi alla Liturgia della Santa Messa domenicale

“…I miei pensieri non sono i vostri pensieri, le vostre vie non sono le mie vie…Come…la pioggia e la neve scendono dal cielo e non vi ritornano senza avere irrigato la terra, senza averla fecondata e fatta germogliare…così sarà della mia parola…non ritornerà a me senza avere operato ciò che desidero…” Is 55,1-11 . 
“…In questo infatti consiste l’ amore di Dio, nell’ osservare i suoi comandamenti: e i suoi comandamenti non sono gravosi…” 1 Gv 5,1-9 . 
“…Viene dopo di me colui che è più forte di me…io non sono degno di chinarmi per slegare i lacci dei suoi sandali…Gesù…fu battezzato nel Giordano da Giovanni…Venne una voce dal cielo: Tu sei il Figlio mio, l’amato: in te ho posto il mio compiacimento” Mc 1,7-11.

Il commento del teologo, E. Ronchi, si caratterizza per lo stupore e i delicati sentimenti, che riesce a trasmettere al lettore. Notiamo che il Padre presenta Gesù sulle rive del Giordano, quasi “strappandolo” dall’ anonimato. Certamente, Gesù non aveva alcun bisogno di farsi battezzare. Lo dice anche il celebrante nella terza preghiera eucaristica della S. Messa: “Tu che fai vivere e santifichi l’ universo”. Tu che non solo dai vita alle cose, ma le rendi sante ! Il cielo, l’ acqua, la terra, le stelle, il filo d’ erba. “E subito, uscendo dall’ acqua vide…lo Spirito discendere verso di lui come una colomba “.

“Una danza dello Spirito sull’ acqua” è il primo movimento della Bibbia ( Gen 1,2 ). Una danza nelle acque del grembo materno è il primo movimento di ogni uomo. Venne una voce dal cielo: “Tu sei il Figlio mio, l’ amato, il mio compiacimento”. Tre parole potenti. Innanzitutto, c’ è il “tu”, la parola più importante dell’ universo. C’ è un io che si rivolge ad un tu. A questo punto, osserviamo che il cielo non è vuoto, né muto. E parla con le parole proprie di una nascita. La prima parola è “Figlio”, un termine potente per il cuore. E per la fede. Vertice della storia umana. Dio genera figli di Dio. E i generati, noi (io e tu ), tutti abbiamo il cromosoma divino in noi.

La seconda parola: osservo che il mio nome non è soltanto figlio, ma “l’amato”. Prima che io faccia qualsiasi cosa, prima che io risponda. Così come sono, io sono l’ amato. La terza parola: in te ho posto il mio “compiacimento”. La voce grida dall’ alto del cielo sul mondo e nel cuore la gioia di Dio, che afferma: “Ti amo, figlio, e mi piaci. Sono contento di te. Tu mi dai gioia, sei bello, un prodigio che guarda e respira, ama e si incanta”.

Ma io, con la mia vita accidentata e distratta, quale gioia posso dare a Dio ? Considerando tutte le volte che mi dimentico di Lui ? Eppure, quelle tre parole sono lampada ai miei passi, luce sul mio cammino: “figlio, amato, gioia mia”.

                                               Mons. Antonio Scarcione

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