"Non dubitare che un gruppo di cittadini impegnati e consapevoli possa cambiare il mondo: in effetti è solo così che è sempre andata" (Margaret Mead)



Quello che fai per te stesso morirà con te,quello che fai per gli altri rimarrà per sempre


Palio dei Normanni, 12/13/14 agosto

domenica 14 marzo 2021

LA DOMENICA CON GESU', IV^ DI QUARESIMA / B

……… per tutti coloro che desiderano lasciarsi guidare dalla Parola di Dio: un commento per meditare e per prepararsi alla Liturgia della Santa Messa domenicale

“…I capi di Giuda…e il popolo moltiplicarono le loro infedeltà, imitando in tutto gli abomini degli altri popoli, e contaminarono il tempio…Il Signore suscitò lo spirito di Ciro, re di Persia: il Signore, Dio del cielo…mi ha incaricato di costruirgli un tempio a Gerusalemme…” 2 Cr 36,14-16.19-23 . 
“…Per grazia…siete salvati mediante la fede; e ciò non viene da voi, ma è dono di Dio…” Ef 2,4-10 . 
“…Gesù disse a Nicodemo: Come Mosè innalzò il serpente nel deserto, così bisogna che sia innalzato il Figlio dell’ uomo, perché chiunque crede in lui abbia la vita eterna…” Gv 3, 14-21.

LA PAROLA DI GESU’ TRASFORMA, CONVERTE E SALVA. Dopo la scena dirompente, del tutto inusuale, di Gesù che scaccia i mercanti dal tempio, adesso, in questa pagina del vangelo di Giovanni si passa, come afferma Ermes Ronchi, ad “un vangelo intimo” : il protagonista è Nicodemo, importante personaggio, che ha una grande stima di Gesù e vuole capire di più. Ma non volendosi compromettere, si reca dal Signore di notte. 
Ecco una prima sorpresa: Gesù rispetta la paura di Nicodemo, ma lo trasforma in un uomo coraggioso, in colui che, il venerdì santo, si prenderà cura del corpo di Gesù crocifisso. Proprio così, tutti i coraggiosi fuggono, mentre colui, che appariva un pavido, va sotto la croce, portando trenta chili di aloe e mirra, una quantità enorme, quasi per un’ eccesso di affetto e gratitudine. Notiamo che Gesù trasforma l’ uomo e propone un nuovo itinerario formativo. 
I tradizionali direttori spirituali prospettavano l’ alternativa: coraggio o viltà, coerenza o incoerenza, resistenza o debolezza, perfezione o errore. Gesù, invece, mostra una terza via: il rispetto, la fiducia e l’ accoglienza del neofita. Questa via consiste nel credere nel cammino dell’ uomo, nel puntare sulla verità umile del primo passo, più che sul raggiungimento della meta lontana.

Notiamo che, in quel dialogo notturno, Gesù comunica, con poche parole, l’ essenziale della fede.: “Dio ha tanto amato il mondo da mandare il Figlio Unigenito”. E’ una certezza centrale: “Dio è l’ amante che ci salva”. Parole decisive, da fissare bene in noi stessi. Bisogna “nascere dall’ alto”, afferma Gesù. Anche noi, quindi, potremo finalmente nascere ad una vita più alta e più grande e guardare al significato dell’ esistenza da un nuovo punto di osservazione, per “scoprire” ciò che è effimero e ciò che è, invece, eterno. Quello che nasce dallo Spirito è Spirito. E anche la notte si illumina. Perché chi è nato dallo Spirito è Spirito.

                                            Mons. Antonino Scarcione


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