"Non dubitare che un gruppo di cittadini impegnati e consapevoli possa cambiare il mondo: in effetti è solo così che è sempre andata" (Margaret Mead)



Quello che fai per te stesso morirà con te,quello che fai per gli altri rimarrà per sempre


Palio dei Normanni, 12/13/14 agosto

sabato 27 marzo 2021

LA DOMENICA CON GESU', DELLE PALME / B

 ……… per tutti coloro che desiderano lasciarsi guidare dalla Parola di Dio: un commento per meditare e per prepararsi alla Liturgia della Santa Messa domenicale

“Il Signore Dio mi ha dato una lingua da discepolo, perchè io sappia indirizzare una parola allo sfiduciato…” Is 50,4-7 . 
“Cristo Gesù, pur essendo nella condizione di Dio,...svuotò sé stesso assumendo una condizione di servo…” Fil 2,6-11 . 
“…In verità io vi dico: uno di voi mi tradirà…Prendete, questo è il mio corpo…Poi prese un calice…e disse loro: Questo è il mio sangue dell’ alleanza, che è versato per molti…Il centurione…vedendolo spirare in quel modo, disse: Davvero quest’ uomo era figlio di Dio !...” Mc 15,1-39.

LA MORTE DI GESU’ IN CROCE: UN GESTO DI AMORE PERFETTO VERSO GLI UOMINI.

L’ ingresso di Gesù a Gerusalemme, come afferma Ermes Ronchi, non è soltanto un accadimento storico. Siamo di fronte ad “una trappola d’ amore”, perché la città lo accolga, perché anche noi lo accogliamo. La risposta al Suo “corteggiamento” è la nostra fede in Lui. Egli viene come un Re mendicante, come un Potente umile, che non si impone, ma, semplicemente, si propone: Dio viene, in questo mondo, nella nostra casa. Viene ancora, viaggiatore dei millenni. E’ alle porte.

La Settimana Santa scandisce i giorni: essi ci vengono incontro. Ciascuno con segni, simboli e luce. In questa settimana, l’ anno liturgico “rallenta i suoi ritmi temporali” e ci consente di seguire i movimenti di Gesù, quasi, ora per ora. La cosa migliore che possiamo fare è quella di “stare con Lui”. Come afferma D. Bonheffer: “Uomini e donne vanno a Dio nella loro sofferenza, piangono per aiuto, chiedono pane e conforto. Così fanno tutti, proprio tutti. I cristiani, invece, stanno vicini a Dio nella sua sofferenza”. Stanno vicini a un Dio, che sulla croce, non è più l’ “Onnipotente”, il salvagente nei nostri naufragi, ma è Colui che, con le braccia aperte sulla croce, abbraccia tutti, l’ Onni-amante che naufraga nella tempesta perfetta dell’ amore per noi.

Vediamo che la passione di Cristo si consuma ancora, “in diretta”, nelle infinite croci del mondo, dove noi possiamo stare accanto ai crocifissi della storia, lasciarci ferire dalle loro ferite, provare dolore per il dolore della terra, patire e portare conforto. Certo, la croce disorienta, ma se persistiamo a restarle accanto come le pie donne, a guardarla come ha fatto il centurione, non capiremo tutto, ma una cosa,sì, la capiremo: in quella morte c’ è “il primo vagito di un mondo nuovo”.

Cosa ha visto mai il centurione, per pronunciare, lui pagano, il primo atto di fede cristiano: “Davvero quest’ uomo era Figlio di Dio ! ”. Ha visto un Dio che ama gli uomini e muore per loro. La fede cristiana poggia sulla cosa più bella del mondo: un atto d’ amore perfetto. Un Dio che dà la propria vita per gli uomini, anche per coloro che gli danno la morte.

Il suo potere consiste nel servire gli altri, anzicchè nell’ asservirli; nel vincere la violenza, non con una violenza maggiore, ma prendendola su di sé. La croce è l’ immagine più pura, più alta, più bella che Dio ha dato di sé stesso. “Per sapere chi sia Dio , debbo solo inginocchiarmi ai piedi della Croce” (Karl Rahner ).

                                                                   Mons. Antonino Scarcione

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